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La ricostruzione dell’Aquila letta dal punto di vista delle donne, delle loro necessità e impegni che quotidinamente le vedono divise tra il lavoro e la cura della famiglia. L’accesso di molte di loro al mondo del lavoro è, infatti, spesso precluso dalle difficoltà nella “concliliazione dei tempi”. E se invece il luogo di lavoro della madre, l’asilo o la scuola dei bambini, la piscina, la scuola calcio e di musica, il centro di ritrovo per anziani avessero una collazione tale per cui gli spostamenti potessero essere fatti a piedi? Dati INAIL rilevano che la maggior parte degli incidenti che riguardano le lavoratrici madri avviene nella fase di traferimento: incidenti spesso causati dalla fretta di correre a casa o a scuola.
Tutto ciò va ora considerato nell’ottica di uno sviluppo urbanistico più consapevole delle reali esigenze dei cittadini e delle cittadine. Questo tema è per L’Aquila ancora più attuale. Leggere, dunque, la ricostruzione attraverso la teoria del Gendersite, espressione che fa riferimento ad una organizzazione dello spazio urbano costruito lungo linee di genere. Questo l’obiettivo di un momento di riflessione che vuole provare a ridefinire spazi e luoghi della Città, legando le pari opportunità alla ricostruzione del Capoluogo.
Programma invito – L’Aquila città per le donne
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