Caro papà, oggi sono otto inverni senza di te.
Quest’anno, per la ricorrenza della tua scomparsa, non è possibile organizzare nessun convegno e ogni rito è ridimensionato come comandano i tempi oscuri e duri che stiamo vivendo. Ma niente ci strappa alle nostre radici e alla nostra memoria e resta il pensiero, fisso, tenace e pervasivo della nostra storia. Quella di padre e figlia, quella della famiglia Rauti e la tua storia di militante, di politico, di intellettuale e di leader.
Il padre delle idee che continuano a muovere il mondo, la stella polare, il profeta lungimirante delle intuizioni sociali e nazional popolari ed anche delle derive da arginare.
Nei tuoi scritti, a saper leggere, si trova ogni risposta alle domande di fondo.
È vero, e non solo per me, che chi è stato Capo e Maestro non muore mai; ci lascia lungo il cammino, ci precede, va oltre. Segna la strada.
È vero, per me, che chi è stato padre amorevole ci resta sempre accanto e ci guida. Così si sconfiggono solitudine e dolore. E la potenza viva del ricordo e gli insegnamenti ci mantengono in piedi, fieri e orgogliosi, con lo sguardo fisso alle stelle. Perché “Quello che veramente ami, rimane. Il resto è scorie”.
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