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Resoconto stenografico in corso di seduta
RAUTI (FdI). Signor Presidente, Fratelli d’Italia ha sottoscritto il disegno di legge d’iniziativa del senatore Pillon, che ringrazio per l’iniziativa e la condivisione, e lo ha sostenuto e anche rafforzato in Commissione giustizia con il contributo del collega Balboni.
Sosteniamo tale provvedimento convintamente anche oggi, perché il disegno di legge n. 2086, contenente modifiche al codice penale in materia di istigazione alla violenza, all’autolesionismo e al suicidio, colma un vuoto legislativo e punta a tutelare i minori, sempre più esposti sui social ai rischi rappresentati da sfide pericolose e da giochi chi si sono rivelati talvolta anche mortali.
Purtroppo non sono mancati i casi di cronaca a ricordarcelo, e si tratta non di numeri o di notizie stampa, ma di bambini che sono rimasti vittime inconsapevoli e involontarie di queste sfide portate fino all’atto estremo ed ultimo del suicidio: tragedie di giochi letali come masticare capsule di detersivo, oppure la sfida dello spaccatesta, o ancora le prove di apnea fino al soffocamento: episodi che hanno fatto emergere un mondo sommerso di sfide maledette e anche un vuoto normativo che abbiamo il dovere di colmare. La legislazione vigente, infatti, contempla l’istigazione al suicidio, così come l’istigazione a delinquere, ma tali condotte non comprendono la fattispecie sempre più diffusa, purtroppo, dell’istigazione all’autolesionismo, e questo rappresenta il vulnus normativo da correggere. Bisogna intervenire rispetto ad una sorta di far west che corre sul web, responsabilizzando i gestori delle piattaforme social, inducendoli ad usare tutti i mezzi tecnici necessari per fronteggiare tali rischi e per stroncare sul nascere la diffusione di atteggiamenti emulativi e l’escalation.
Le modifiche proposte dal disegno di legge agli articoli del codice penale, in particolare 414 e 580, puntano a introdurre pene e sanzioni per chi, con dolo o colpa, espone al rischio la salute della vita dei minori. Si prevede altresì l’aumento di pena per l’istigazione al suicidio attraverso strumenti telematici e informatici, nonché la punizione delle condotte commesse all’estero.
Cari colleghi, siamo consapevoli che l’approvazione di questo disegno di legge non sia la panacea ma una goccia nel mare, anzi in quello stagno senza regole rappresentato dai social, ed enormi restano le criticità e le questioni irrisolte. Tuttavia, siamo anche consapevoli che questo strumento legislativo impone finalmente paletti importanti, segna un perimetro di rispetto delle regole di vigilanza, di controllo e di responsabilità che chiama in causa gli utenti e i genitori dei minori, ma soprattutto – attenzione, colleghi – chiama in causa le aziende digitali, quei colossi multinazionali che hanno fatturati da capogiro e non pagano le tasse in base al fatturato. (Applausi).
Sono aziende che giganteggiano nel web, ma sono dei nani per i contributi al fisco italiano. È per questo che Fratelli d’Italia ha proposto già in passato che i colossi del web paghino le tasse in base al numero degli accessi alle loro piattaforme ed è ridicola quell’aliquota del 3 per cento della web tax che invece li favorisce.
Torno al tema e vado a concludere, chiedendole un minuto in più, Presidente. Il richiamo esplicito è rivolto ai gestori di piattaforma, ai giganti del web, perché questo è il vulnus giuridico: non sono previste pene per omesso controllo e per chi non si assume la responsabilità di fronteggiare la circolazione di contenuti istigatori o minacciosi.
Fratelli d’Italia vota convintamente a favore del provvedimento per i suoi contenuti e anche per quel messaggio che lancia a tutte quelle lobby che ritengono più importante la privacy rispetto alla lotta agli orchi nell’ambito della pedopornografia. (Applausi).
Il voto di Fratelli d’Italia sarà quindi favorevole, perché il diritto dei minori alla propria integrità psicofisica rappresenta un valore assoluto che merita di essere tutelato con ogni mezzo, perché dalla morte di un bambino nessuno può sentirsi assolto. (Applausi).
Presidente, le chiedo di poter allegare la restante parte del mio intervento.