Percorso:

417ª Seduta Pubblica – Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022 e conseguente discussione

Resoconto stenografico in corso di seduta

RAUTI (FdI). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, membri del Governo, onorevoli colleghi, il prossimo Consiglio europeo discuterà dell’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, della questione energetica e della dipendenza di alcuni Paesi europei dalle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia. Si discuterà inoltre degli effetti della pandemia, dei temi della sicurezza e della difesa e, come lei, presidente Draghi, ha menzionato, anche dell’approvazione della Bussola Strategica.

È su questo specifico argomento che intervengo. La Bussola Strategica, dopo quasi due anni di gestazione (concepita quindi in tempi di pace) viene adottata in un momento drammatico, ovvero in tempi di guerra. È stata approvata dal Consiglio dell’Unione europea del 21 marzo scorso e se ne attende l’adozione solenne nel prossimo Consiglio europeo. È evidente che tale documento tenga conto dell’attuale assetto geopolitico e della crisi ucraina. Il documento ha però un’ambizione di lungo periodo e, tra i suoi obiettivi concreti, quello di rafforzare complessivamente la sicurezza dell’Unione e delinearne le prospettive strategiche per i prossimi cinque, dieci anni rispetto alle minacce che incombono sull’Europa.

Non sfugge a nessuno che il quadro geopolitico sia sempre più complesso e che esistano numerosi focolai di instabilità e di minacce ibride e non convenzionali. Oltre ai tradizionali scenari di crisi nel vicinato più immediato, ovvero i Balcani occidentali, il Nord Africa, il Mediterraneo orientale e il Medioriente fino al confine orientale dell’Europa, non possiamo dimenticare anche i nuovi scenari di tensione in regioni più lontane dall’Europa, nonché la persistenza della minaccia terroristica.

In questo contesto internazionale e globale sempre più complesso, l’Europa si propone di consolidare la sua capacità di difesa e, secondo la bussola, lo fa attraverso quattro pilastri: azione, sicurezza, investimenti e partner. In via di estrema sintesi, il filone dell’azione prevede, come il Presidente del Consiglio ci ha ricordato, l’istituzione entro il 2025 di una forza di schieramento rapido di 5.000 unità in grado di operare in scenari di conflitto nelle regioni di interesse per l’Unione europea. Tale corpo di impiego rapido si prevede sia multinazionale, interforze e multidominio; non si tratta di un esercito europeo, ma di un’unità mista di pronto intervento.

Il secondo ambito della bussola, quello della sicurezza, prevede un’attenzione specifica ai domini cyber e spazio, che sono sempre più oggetto di concorrenza strategica, e prevede anche il rafforzamento della cybersicurezza, delle capacità comuni di intelligence, nonché l’adozione entro il 2023 di una strategia spaziale per sicurezza e difesa. Si prevede altresì di accrescere le capacità delle Forze armate nazionali negli interventi in casi di calamità e di emergenza a sostegno della popolazione civile. Sempre nel capitolo della sicurezza si prevede anche l’espansione coordinata della presenza delle marine militari europee sulle rotte fondamentali per l’Unione, ma anche nell’area indopacifica, per garantire sicurezza marittima e libertà di navigazione.

Il terzo pilastro, quello degli investimenti, tra l’altro impegna gli Stati ad incrementare le spese per la difesa, al fine di colmare alcune lacune strategiche degli strumenti nazionali e di ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali. Il capitolo degli investimenti prevede anche un incremento delle risorse comunitarie da assegnare al fondo europeo di difesa nel prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea.

Il capitolo finale della bussola viene dedicato ai partenariati e sottolinea l’impegno da approfondire e il dialogo politico sui temi della sicurezza e della difesa a tutti i livelli (multilaterale, regionale e bilaterale), confermando, a livello multilaterale, la cooperazione con la NATO e con l’ONU, ma anche – lo ricordo – con l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), con l’Unione africana e con l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico.

Complessivamente, la bussola strategica fornisce quindi all’Unione europea un piano di azione per rafforzare il suo ruolo nell’ambito della difesa e della sicurezza continentale e globale, insomma una guida per l’azione ed un percorso programmatico verso la sicurezza comune nei cinque domini operativi: terra, mare, aria, spazio e cyber.

La bussola strategica rappresenta per noi un primo passo significativo e importante nella direzione di un’Europa della difesa. L’Unione europea si assume quindi, come ricordava il Presidente del Consiglio, una responsabilità, quella di diventare attore in grado di contribuire alla sicurezza internazionale e a quella del continente europeo. Ripetiamo però, cari colleghi, che questo è solo un primo passo ed il punto è e sarà quello di realizzare (e come farlo) quanto stabilito secondo le scadenze temporali programmate da qui al 2030. Ribadiamo quindi che si tratta di un primo passo, o di un passo in avanti se preferite, per promuovere pace e stabilità e per garantire sicurezza e cooperazione a livello europeo ed internazionale. Sottolineo tuttavia che non è certamente il punto di arrivo per la difesa europea.

Riteniamo altresì che nel processo che dovrebbe portare ad una credibile sicurezza europea – e in questo richiamiamo l’attenzione del Governo – sia necessario per ogni passaggio coinvolgere il Parlamento italiano per le sue competenze.

Bisognerà in ogni passaggio di attuazione della roadmap prevista difendere la sovranità nazionale. Se la Bussola strategica vuole rappresentare un punto di equilibrio tra europeismo e atlantismo, perseguendo la linea della sinergia tra Unione europea e NATO, per Fratelli d’Italia in questa direzione nessuna cessione di sovranità nazionale può essere presa in considerazione.

Auspichiamo inoltre che questo strumento strategico abbia forti ricadute positive su tutta l’economia nazionale e, in particolare, contribuisca allo sviluppo tecnologico e industriale del settore della difesa, comprese – sottolineo – le piccole e medie imprese nonché nel settore della sicurezza e dell’aerospazio.

Il giudizio politico sulla Bussola strategica è subordinato a quella che sarà la sua reale e progressiva applicazione; è subordinato altresì alle forme di coordinamento europeo che riuscirà a garantire e – sottolineo – al ruolo che l’Italia riuscirà a giocare in questo rinnovato contesto europeo. La questione riguarda sempre la divisione politica e non soltanto gli aspetti della difesa perché ciò che fa davvero la differenza è avere o non avere una politica estera comune europea e non abdicare mai al principio della sovranità delle Nazioni. (Applausi).

Si tratta anche di garantire alle forze europee pari dignità nella sinergia con le forze alleate. Fratelli d’Italia, cari colleghi, come sapete, non sostiene questo oggi che nasce la Bussola strategica e non lo sostiene ora che l’Europa è sconvolta da un attacco militare unilaterale, messo in campo dalla Federazione russa contro l’Ucraina, uno Stato sovrano libero e indipendente. Anche la stessa Bussola strategica ha dovuto riconsiderare se stessa alla luce di quanto accaduto in Ucraina e anche al suo modo di esercitare un ruolo di paciere e di garante della sicurezza.

Insomma l’Unione europea che spesso è così pervasiva nella vita degli Stati membri, addirittura su argomenti come l’alimentazione, i prodotti DOC e DOP, i bollini malati del nutri-score, si è rivelata invece assente e debole in alcuni appuntamenti con la storia.

Come forza politica Fratelli d’Italia ha infatti sempre criticato un’Unione europea fanatica di essere un gigante burocratico ed economico e per nulla preoccupata di essere un nano in politica estera. Dopo il 24 febbraio è cambiato tutto e l’Europa dovrà decidere cosa fare da grande. (Applausi).

[Fonte: www.senato.it]

Questa voce è stata pubblicata in Interventi in Aula Senato, Primo piano.