IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate (n. 118)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 1, commi 2, lettera a), 3, 4 e 5, e dell’articolo 8, comma 5, della legge 7 agosto 2015, n. 124. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole con condizioni, osservazioni e raccomandazione)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 26 novembre.
La presidente DONNO riepiloga brevemente l’iter del provvedimento, dando altresì conto di alcune proposte di parere presentate da parte dei Gruppi: una a firma dei senatori Gasparri, Berardi, Causin e Minuto (che sostituisce una precedente proposta degli stessi firmatari), una a firma delle senatrice Pucciarelli e Rauti e una a firma della senatrice Rauti (pubblicate in allegato).
Prende quindi la parola il relatore MININNO (M5S), per illustrare un proprio schema di parere con condizioni, osservazioni e raccomandazione (pubblicato in allegato).
Ringrazia in primo luogo i colleghi per i contributi proposti, buona parte dei quali sono stati accolti nello schema.
Pone quindi l’accento sulle condizioni e sulle osservazioni di maggior rilievo:
– la soppressione delle disposizioni introdotte nello schema in materia di rapporti tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti ulteriori delle sentenze penali, tenuto conto delle criticità evidenziate nel parere del Consiglio di Stato e considerati gli effetti talvolta irreversibili che da esse potrebbero derivarne (tali modifiche dovrebbero essere oggetto di ulteriore approfondimento e potrebbero, ad esempio, trovare spazio all’interno del provvedimento di “semplificazione e razionalizzazione della normativa in materia di ordinamento militare”, di cui al disegno di legge n. 1152);
– l’introduzione della possibilità di transito all’impiego nei ruoli civili della Difesa per i maggiori e tenenti colonnelli permanentemente non idonei al servizio militare incondizionato anche per il periodo dal 1° gennaio 2018 fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo;
– il rimborso da parte dell’Amministrazione della difesa delle spese per l’iscrizione obbligatoria all’albo professionale per quelle figure per le quali non è ammesso lo svolgimento dell’attività professionale in proprio;
– la cessione a titolo gratuito dei cani riformati, in via prioritaria ai conduttori, con la possibilità di continuare a usufruire dell’assistenza veterinaria a carico dell’amministrazione nel limite di spesa annuo di 1.200 euro per ogni cane;
– la riserva del 50 per cento per i tenenti colonnelli degli ufficiali da collocare in ausiliaria;
– la riserva di posti del 5 per cento per il ruolo dei volontari in servizio permanente e del 5 per cento per il ruolo dei sergenti nel reclutamento degli ufficiali dei ruoli speciali;
– la possibilità per il militare inquisito nei procedimenti disciplinari di stato di farsi assistere, a sue spese, anche da un avvocato del libero foro, oltre che dal difensore militare;
– nel reclutamento del ruolo speciale, l’elevazione del limite di età a 52 anni per i concorsi banditi fino all’anno 2024, e l’esclusione del limite d’età per i concorrenti delle forze di completamento per gli anni dal 2020 al 2022;
– l’elevazione dal 5 al 10 per cento delle promozioni degli ufficiali in servizio permanente a disposizione;
– il mantenimento del grado rivestito nei corsi per i vincitori dei concorsi interni per il reclutamento dei marescialli;
– i concorsi straordinari per il reclutamento dei 300 marescialli, riservati ai sergenti maggiori capi con qualifica speciale;
– le disposizioni per porre rimedio a sperequazioni verificatesi nell’avanzamento al grado di primo maresciallo dei marescialli capi aventi anzianità 2010;
– l’avanzamento ad anzianità al grado di luogotenente anche per i primi marescialli con anzianità 2017 che avrebbero subìto una sperequazione rispetto ad altri primi marescialli con pari anzianità di grado;
– il limite massimo di tre mesi per il corso di formazione dei concorsi interni per il ruolo dei sergenti;
– la riduzione da cinque a quattro anni del periodo di permanenza minima nel grado per la promozione ad anzianità dal grado di sergente a quello di sergente maggiore e relativo periodo transitorio per evitare scavalcamenti;
– i concorsi straordinari per il reclutamento dei 1000 sergenti, riservati ai caporal maggiori capi scelti con qualifica speciale;
– l’incremento degli organici dei volontari in servizio permanente con corrispondente riduzione degli organici dei volontari in ferma prefissata;
– la riduzione di un ulteriore anno di permanenza minima nel grado di caporal maggiore capo scelto per l’attribuzione della qualifica speciale, rispetto alla riduzione di due anni già prevista nello schema di decreto, e relativo periodo transitorio per evitare scavalcamenti;
– l’aumento dell’importo aggiuntivo pensionabile per le qualifiche speciali dei ruoli dei marescialli, dei sergenti e dei volontari in servizio permanente;
– la rivalutazione dell’assegno ad personam ai caporal maggiori capi scelti promossi sergenti prima del 1° ottobre 2017 attraverso un adeguamento al parametro stipendiale dei militari pari anzianità del ruolo inferiore;
– la revisione degli assegni una tantum per il personale che avendo raggiunto il grado apicale non beneficia del riordino.
Nelle osservazioni segnala, tra le altre, le seguenti:
– la risoluzione della penalizzazione subita dal personale del comparto difesa e sicurezza cessato dal servizio nel periodo del «blocco» stipendiale;
– l’estensione alla dirigenza militare dell’area negoziale prevista per il personale delle Forze di polizia a ordinamento civile;
– la rivisitazione della nomenclatura dei gradi;
– l’introduzione per i vincitori dei concorsi interni della possibilità di conoscere la sede di destinazione prima dell’avvio del corso formativo iniziale, cosicché gli interessati possano eventualmente rinunciare alla nomina;
– un concorso straordinario per l’arruolamento di marescialli riservato al personale appartenente ai ruoli dei sergenti e dei volontari in servizio permanente arruolati ai sensi della legge n. 958/1986, escluso, per varie ragioni dallo stesso concorso bandito per il solo anno 2018.
Conclude dando lettura di una raccomandazione finale per prendere in considerazione la possibilità di rivedere, in prospettiva futura, una suddivisione del personale in 3 categorie: esecutiva, direttiva e dirigenziale.
Interviene il senatore GASPARRI (FI-BP), rammentando innanzitutto le posizioni critiche espresse dalla sua parte politica sull’atto del Governo, che non è dotato di risorse sufficienti per realizzare un provvedimento in grado di soddisfare pienamente le aspettative del personale. Rileva che tale criticità è ampiamente emersa anche nel corso delle numerose audizioni tenute dalla Commissione e in particolare in quella del Capo di Stato maggiore della Difesa, che aveva espresso significative riserve sul provvedimento.
Osserva quindi che, nonostante tali premesse, il Gruppo Forza Italia ha tenuto un comportamento costruttivo, formulando poche ma rappresentative proposte volte a sostenere l’apertura delle carriere, l’abbassamento dell’età anagrafica del personale nei vari ruoli e una serie di aumenti stipendiali parametrali che avrebbero avuto riflessi su istituti connessi quali straordinari, pensionamenti.
Di tali proposte, ne risultano accolte alcune relative agli ufficiali (ossia alla categoria A), mentre poche relative alle categorie, B, C e D.
Nel dettaglio, il parere dei relatori consentirebbe agli ufficiali non idonei al servizio il passaggio impiego civile retroattivo al 10 gennaio 2018; si riserva poi una percentuale di posti per lo “scivolo” a tenenti colonnelli che non potevano usufruirne per età; si incrementano dal 5 al 10 per cento le promozioni in servizio permanente a disposizione (SPAD), si incrementa l’indennità dirigenziale per tenente colonnello con più di 7 anni nel grado; per i marescialli e figura un aumento dell’importo aggiuntivo pensionabile (ma estremamente ridotto e fine a se stessa). Inoltre, si realizza per le categorie C e D la apertura delle carriere ed in ultima analisi si prevede un’adeguata assistenza veterinaria e farmacologica per i cani militari non più operativi e affidati a personale militare.
Tuttavia nello stesso testo risultano assenti altre importanti misure economiche. Ad esempio, ai marescialli non è stato riconosciuto l’assegno che avrebbe dovuto valorizzare il ruolo direttivo riconosciuto nel decreto legislativo n. 94 del 2017. Manca inoltre, una valorizzazione economica e giuridica dei gradi apicali graduati e sergenti. Si poteva altresì mantenere la sede di provenienza per il personale vincitore di concorso di cui all’articolo 690, comma 1 e si sarebbe dovuto sanare la sperequazione relativa alla Cassa previdenziale per i sottufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei carabinieri. Andava altresì prestata attenzione all’aumento parametrale di 1.5 punti per la qualifica del ruolo graduati e sergenti, 1 punto al grado di luogotenente e 2 punti alla rispettiva qualifica di luogotenente, e andava altresì individuata una più chiara soluzione al tema della nomenclatura dei gradi e dei distintivi (pure presente ma inserita soltanto nelle osservazioni). Non viene inoltre affrontata l’introduzione di un ruolo ad esaurimento nella categoria degli ufficiali per l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica, dove inquadrare i luogotenenti e i primi luogotenenti provenienti dal concorso straordinario, come previsto dal decreto legislativo n. 94 del 2017, con le stesse anzianità di grado dello stesso ruolo dei Carabinieri (già in essere), 1 anno da sottotenente, 2 anni da tenente.
Alcune proposte, recepite però soltanto come osservazioni (e pertanto con scarso potere vincolante), sono inoltre da valutare criticamente: in particolare la possibilità dì bandire un concorso straordinario per l’arruolamento di marescialli contribuirebbe a creare, come già in passato, grande disparità di trattamento a danno di coloro che si sono arruolati in base ai vari iter concorsuali con il profilo di carriera ben definito.
Conclude osservando che, nonostante nel parere del relatore vi siano alcuni profili condivisibili (ad esempio provvedimenti che tendono a ridurre le sperequazioni tra Forze armate e Forze di polizia, una generale apertura dei ruoli per il passaggio di grado, la valorizzazione economica e giuridica dei gradi apicali e interventi specifici per alcune categorie), nel complesso le misure appaiono comunque insufficienti (soprattutto in relazione alle categorie B, C, e D), per poter esprimere un orientamento favorevole.
La senatrice RAUTI (FdI) illustra la proposta di parere a sua firma, ponendo l’accento su alcune tematiche di particolare importanza quali il computo, ai fini dell’anzianità contributiva, del servizio prestato nelle Forze armate, l’introduzione, nel Codice penale militare di pace, di specifiche fattispecie contro la violenza di genere, le problematiche sottese ai ruoli dei marescialli e dei sergenti.
Dà poi per illustrata l’ulteriore proposta a firma sua e della senatrice Pucciarelli.
Si procede quindi alle dichiarazioni di voto sulla proposta di parere predisposta dal relatore.
Il senatore GASPARRI (FI-BP), richiamando le osservazioni da lui poc’anzi esposte, preannuncia, a nome della propria parte politica, il voto contrario.
La senatrice RAUTI (FdI) preannuncia quindi, a nome del Gruppo di appartenenza, il voto di astensione.
Il senatore VATTUONE (PD), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, e nel porre l’accento sullo sforzo compiuto dal Governo nel garantire un primo importante nucleo di risorse economiche a sostegno del riordino delle carriere, preannuncia invece, a nome del Gruppo di appartenenza, il voto favorevole.
Anche la senatrice GARAVINI (IV-PSI) preannuncia il voto favorevole della propria parte politica, sottolineando l’accurato lavoro svolto dal relatore e sottolineando il positivo operato del Governo.
L’oratrice osserva, altresì, che molte questioni rimarcate dal senatore Gasparri, come quella previdenziale, rimarranno senz’altro all’attenzione del Dicastero.
Interviene quindi il senatore RUFA (L-SP-PSd’Az), preannunciando il voto di astensione della propria parte politica e soffermandosi, incidentalmente, su alcune misure eccessivamente restrittive che disciplinano l’accesso all’Arma dei carabinieri.
Interviene da ultimo, brevemente, il sottosegretario CALVISI, valutando positivamente il lavoro svolto dal relatore. Lo schema di parere, infatti, rappresenta un’efficace sintesi delle proposte emerse nel corso del dibattito, che supera le mere logiche di schieramento.
L’oratore pone inoltre l’accento sulle misure poste in essere dal Governo al fine di garantire una prima, importante quotadi risorse economiche per finanziare il riordino delle carriere.
Conclude osservando che i criteri con cui il Governo valuterà il parere approvato dalla Commissione terranno saranno gli eccessi di delega e la compatibilità finanziaria.
Poiché nessun altro chiede di intervenire, la presidente DONNO, previa verifica del numero legale, pone ai voti la proposta di parere favorevole con condizioni, osservazioni e raccomandazione del relatore, che risulta approvata.
Risulta quindi preclusa la votazione delle restanti proposte di parere.
La seduta termina alle ore 11,05.
[Fonte: www.senato.it]