(Saluti e ringraziamenti)
Dopo l’esplosione nell’Hangar 12 del porto di Beirut il 4 agosto scorso, il Libano sta attraversando una delle sue peggiori crisi sociali. Secondo le NU oltre il 50% della popolazione vive in condizioni di povertà ed il 23% si trova in una situazione di estrema vulnerabilità e nell’impossibilità di accedere ai generi di prima necessità. L’Italia – già impegnata in Libano con la missione Bilaterale MIBIL e con il nostro Contingente in UNIFIL – ha costituito la Task Force “Emergenza Cedri”, operazione Interforze, con una componente del Genio ed esperti, nuclei Cbnr, un ospedale da campo, generi alimentari ed attrezzature mediche, e la Nave San Giusto ha raggiunto il porto di Beirut.
La più recente Risoluzione, la 2539 del 28 agosto scorso, ha previsto per la Missione Unifil “misure speciali “ per operare dopo l’esplosione; tali attività, che si uniscono a quelle tradizionalmente svolte di Cooperazione Civile Militare (CIMIC), richiedono l’estensione dell’impegno delle Forze UNIFIL all’esterno dell’area di operazione della Missione per agire – con le Forze Armate libanesi – nella zona del Porto di Beirut, epicentro dell’esplosione, e in tutta l’area cittadina colpita dagli effetti della detonazione, con la rimozione delle macerie ed aiuti umanitari e sanitari alla popolazione.
Anche in questa situazione di emergenza, le nostre Forze Armate faranno la loro parte con onore, come sempre in tutte le missioni internazionali che ci vedono impegnati.