(9Colonne) Roma, 6 dic – “Oltre alla preoccupazione per questo disegno di legge, c’è molta indignazione da parte di Fratelli d’Italia, in particolar modo riguardo all’art. 2, che prevede l’identificazione biometrica e di video sorveglianza. Si tratta quindi, di rilevare le impronte digitali dei dipendenti pubblici. Argomento offensivo e regressivo”. Così il vicepresidente vicario del gruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti “Premesso che noi di FdI condividiamo da sempre “la dichiarazione di guerra” ai fannulloni e agli assenteisti, ma riteniamo che ci siano altri metodi utilizzabili. Infatti, quando si parla di controllo biometrico ci si dovrebbe ricordare delle origini storico/scientifiche di questo metodo – nato alla fine dell’Ottocento per schedare i criminali – in modo che sia anche chiaro il nostro pensiero riguardo la regressione e l’offensività di questo disegno di legge” continua la senatrice. “In più nel disegno di legge non ci sono i numeri per stimare i costi, non si sa quanti apparecchi servirebbero, né quanto personale sarebbe da impiegare. Vengono enunciati dei principi, ma manca il metodo. E se si pensa, che tali controlli non sono previsti né per soggetti sottoposti a libertà vigilata o misure restrittive, né ad immigrati richiedenti asilo, mi sembra chiaro il paradosso. Azioni quindi volte a punire una maggioranza positiva e virtuosa invece di correggere una minoranza negativa”. (PO / red)
061231 DIC 18
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