Roma, 26 apr. (LaPresse) – “La difesa europea è una ‘vexata quaestio’ che si trascina da decenni e non abbiamo oggi una difesa europea ma gli impegni sottoscritti con la “Bussola Strategica”. Si deve arrivare ad una difesa comune europea che ci renda membri paritari nella NATO e complementari in autonomia. Serve nell’ambito dell’Alleanza una difesa a trazione europea che integri i diversi sistemi d’arma esistenti, che aumenti gli investimenti e metta a fattor comune le forze militari ed economiche e le scelte industriali degli Stati membri”, ha dichiarato il Sottosegretario, evidenziando che “a presidio di tutto questo serve una dottrina e una politica estera comuni per far fronte a minacce ibride e non convenzionali, come quelle rivolte alle infrastrutture strategiche sottomarine o rappresentate dalla manipolazione delle informazioni”, ha aggiunto Rauti.“L’instabilità pervasiva riguarda anche l’Italia e l’Europa, perché tutto si riflette nel “Mediterraneo allargato”, un concetto geopolitico strategico. Un’Europa libera e sovrana deve giocare un ruolo centrale nel Mediterraneo in termini di deterrenza e quindi di sicurezza per la stabilità del continente e per quella globale. Dopo le prossime elezioni europee ci sarà a Bruxelles una maggioranza politica diversa e con una visione nuova”, ha proseguito il Sottosegretario. POL NG01 npf 262104 APR 24
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