“Rompere il soffitto di cristallo. La via italiana per una vera parità di genere contro la violenza”: è il titolo scelto per il panel che questa mattina, nella sala Cristoforo Colombo di Atreju, ha visto discutere diverse personalità femminili su un tema cruciale come quello della parità di genere. Quale contesto migliore per ospitare un tale dibattito se non quello di Atreju, la festa che vede tra i suoi primi organizzatori e fondatori proprio Giorgia Meloni, primo Presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica che ha sempre dimostrato una spiccata vicinanza al mondo femminile. In primis per l’esempio che è riuscita a dare a tante donne, dimostrando che una donna può percorrere contemporaneamente la strada della famiglia e quella professionale, raggiungendo comunque i migliori risultati. Sensibilità dimostrata nei fatti anche in risultati quali la quota più alta di occupazione femminile mai raggiunta in Italia. Se è questo a distinguere una leadership femminile da una femminista (i più attenti avranno sicuramente colto la citazione schleiana), allora ben venga la leadership femminile.
“La parità deve essere equità: abbiamo l’esigenza di mettere ciascuno nella stessa identica condizioni”, così che ognuno “parta dallo stesso punto e abbia le stesse possibilità per liberare le proprie energie e per esprimere il proprio talento” ha detto Arianna Meloni sul palco della sala Cristoforo Colombo, responsabile della Segreteria politica di Fratelli d’Italia. C’è un gender gap da colmare, i risultati in fatto occupazionale e in ambito lavorativo ci dicono che le cose stanno migliorando, ma “c’è da fare di più”. L’obiettivo è “mettere tutti sullo stesso piano, perché non è soltanto una questione di giustizia sociale, ma è anche qualcosa di più per questa Nazione. Perché se noi liberiamo tutte le nostre energie, tutte le nostre competenze, questa Nazione può fare davvero grandi cose. Ed è questa la nostra grande rivoluzione: quella di competere sul merito e sulle capacità”.
Un focus sul ruolo delle donne in ambito militare è arrivato da Isabella Rauti, sottosegretario alla Difesa: “Il modello di reclutamento declinato dalle forze armate è un modello che è stato preso in considerazione anche all’estero perché non prevede nessun tipo di limite né di accesso né di progressione di carriera né di incarichi da ricoprire” ha detto Rauti, inviando “un ringraziamento, particolare in un clima prenatalizio, non solo a tutte le donne e gli uomini che sono impegnati” nelle missioni internazionali, specie alle donne “che nelle missioni internazionali sono un valore aggiunto”.
In collegamento, Anna Paola Concia, già deputata Partito Democratico e attivista Lgbt, ha spiegato che le donne devono prendersi uno spazio anche politico contro quelle transfemministe di sinistra delle quali ha detto di non condividere i toni. “A sinistra questa cosa mi è sempre stata rimproverata. La mia proposta è cercare uno spazio di dialogo tra le donne di destra e di sinistra” per parlare “dei problemi e delle opportunità delle donne italiane”. Serve “una task force contro gli estremisti” ha detto la Concia, con la risposta di Arianna Meloni: “Io ci sono, Paola!”.
[Fonte: www.lavocedelpatriota.it]