Questa mattina, in Piazza d’Italia, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, ha preso parte alla cerimonia per celebrare il rientro della Brigata Sassari dall’Operazione “Leonte XXXVI“, condotta da agosto 2024 a febbraio 2025 nell’ambito della missione UNIFIL in Libano e per commemorare il 110° anniversario della sua costituzione.
L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità militari, civili e religiose, tra cui il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Alessandra Todde, il Sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, l’Arcivescovo di Sassari, Monsignor Gian Franco Saba e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello.
La Sen. Rauti nel suo discorso, riferendosi al personale della Brigata e prendendo spunto dal loro inno, “Dimonios” (Diavoli), ha evidenziato come sia rimasta colpita in particolare da una frase: “forti come i nuraghi all’erta per mantenere la pace”; così ha detto, “davvero onorate l’eredità sassarina perché quello che avete fatto in Libano è racchiuso in questa espressione. Durante il vostro mandato avete promosso tante iniziative umanitarie per sostenere la municipalità di Tiro ed aiutarla a sopravvivere; siete stati accanto alle vittime civili del conflitto in atto con donazioni di materiali ma anche con l’assistenza sanitaria e psicologica, soprattutto verso donne e bambini.
Progetti validi ed iniziative nobili che si aggiungono alla missione di addestrare le Forze Armate libanesi, per farle crescere a protezione della popolazione locale e della stabilità, non solo del Libano ma dell’intera area”.
Nel suo indirizzo di saluto il Generale Portolano, già 40° comandante della Brigata Sassari, ha rivolto un primo commosso pensiero ai caduti, alle loro famiglie e a tutti coloro che nell’assolvimento dei propri compiti hanno riportato ferite, gravi traumi psicofisici e mutilazioni, segni indelebili dell’impagabile impegno al servizio delle Forze Armate e del Paese.
Riferendosi poi alla Brigata, nel ricordare alcuni impegni operativi a cui la Grande Unità ha partecipato, tra i quali l’Afghanistan, ha voluto evidenziare lo straordinario operato di tutti i militari del contingente UNIFIL – Leonte XXXVI, che chiamati ad operare nel Libano meridionale in un periodo di grande instabilità e continua tensione, hanno saputo gestire con professionalità e coraggio anche i momenti più critici, mantenendo fede ai compiti previsti dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e allo stesso tempo continuando a fornire un prezioso supporto umanitario alla popolazione civile.
In Libano l’impegno nazionale continua con la Brigata Pozzuoli del Friuli, che ha raccolto il testimone della Sassari e nello scorso febbraio ha assunto la responsabilità del Sector-West, con la Missione Bilaterale per il Libano (MIBIL) ed il Military Technical Comitee for Lebanon (MTC4L).
In chiusura del proprio intervento il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha ringraziato le famiglie dei militari per averli sostenuti con coraggio e determinazione durante questo gravoso impegno e si è unito ai sassarini al tipico grido “Forza Paris”.
La cerimonia è stata arricchita da momenti di grande emozione, uno su tutti l’esibizione della banda della Brigata Sassari che ha intonato il celebre inno dei “diavoli rossi”.
[Fonte: www.difesa.it]