Percorso:

repubblica.it – 8 marzo, oggi la giornata internazionale della donna. Mattarella: “Violenza sulle donne è aggressione a intera società”

Una donna uccisa ogni 10 minuti da un partner o da un familiare nel 2024, 230 milioni di bambine sottoposte all’atroce pratica della mutilazione genitale. Gap salariali incomprensibili e immotivati e 120 milioni di donne cui è negato l’accesso all’istruzione. Alla vigilia della Festa internazionale delle donne, sono questi i numeri che raccontano lo stato di metà della popolazione mondiale

Una giornata, quella internazionale della donna, per non dimenticare. Non dimenticare che la parità non è raggiunta, che il patriarcato è più forte che mai, che ogni giorno si consuma violenza contro la donna – che sia compagna, moglie, ex moglie, amica – e che quest’anno sono già 6 le donne uccise di chi le dovrebbe amare e proteggere. Manifestazioni in tutta Italia per tenere acceso il faro su una questione che riguarda i diritti così importante e fondamentale. Intanto ieri proprio sul femminicidio c’è stata una svolta: è diventato reato specifico, punito con l’ergastolo e pene più severe.

Oltre 100mila le infermiere aggredite sul lavoro

Oltre quota 100mila all’anno le aggressioni ai danni delle infermiere. L’8 marzo è anche occasione per tenere accesi i riflettori sulle violenze contro il personale sanitario. A tracciare il bilancio è un rapporto del sindacato infermieri Nursing Up secondo il quale su 130mila violenze registrate ogni anno contro il personale infermieristico, nel 75% dei casi la vittima è una donna. Nel 2023, dice Nursing Up “circa 97.500 infermiere sono state vittime di aggressioni e il dato peggiorativo del 2024 ci lascia pensare che arriviamo oltre le 100mila aggressioni”. “Bisogna fermarle” dice il presidente del sindacato, Antonio De Palma, sottolineando che il 77,7% delle professioniste sanitarie e il 76% degli iscritti agli Ordini è una infermiera.

16:48 Oms: una donna ogni due minuti muore di parto nel mondo

Nel mondo si contano “287mila decessi materni all’anno, equivalenti a un decesso ogni due minuti”. Lo fa sapere un rapporto sulla salute materna condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e pubblicato sulla rivista medica The Lancet Global Health. L’emorragia, durante o dopo il parto, e i disturbi ipertensivi sono stati responsabili rispettivamente di circa 80mila e 50mila morti nel 2020, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati. Altre cause dirette includono sepsi e infezioni, embolia polmonare, complicazioni da aborti spontanei e indotti, inclusi aborti spontanei, gravidanze ectopiche e problemi relativi ad aborti non sicuri, complicazioni anestesiologiche e lesioni che si verificano durante il parto.

16:05 Duemila coperte in piazza Monumento a Termoli per donne vittime di violenza

Un grande tappeto di solidarietà ha invaso Piazza Monumento a Termoli (Campobasso) con l’arrivo del progetto Viva Vittoria, un’opera relazionale condivisa nata nel 2015 e promossa in Molise dall’associazione MeToo e dall’Aps Liberaluna. L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Comune, ha l’obiettivo di raccogliere fondi per aprire una Casa Rifugio nel territorio, offrendo un luogo sicuro alle donne vittime di violenza e ai loro figli. Fin dalle prime ore del mattino, i volontari guidati da Pasqualino De Mattia hanno allestito la piazza con circa 1.400 coperte fatte a mano, parte di un totale di 2.000 pezzi realizzati in diverse località e poi assemblati. “Saremo qui fino alle 21, confidiamo nel pomeriggio per vendere quante più coperte possibili. I fondi verranno spesi per il territorio, riteniamo sia importante dare questo messaggio alla cittadinanza”, spiegano gli organizzatori. L’iniziativa, simile a quella tenutasi a Isernia a fine 2024, è stata salutata dall’amministrazione comunale, presente con il sindaco Nico Balice e l’assessora alle Politiche sociali Mariella Vaino. Maria Grazia La Selva, presidente di Liberaluna, ha confermato che i fondi raccolti saranno destinati alla creazione di una nuova Casa Rifugio, in aggiunta a quella già attiva a Campobasso e a quella in fase di progettazione a Isernia. A novembre, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la raccolta fondi realizzata a Isernia con la vendita di 1.600 coperte aveva riscosso grande partecipazione. Ora anche Termoli è chiamata a dare il proprio contributo, dimostrando ancora una volta che la solidarietà può trasformarsi in un aiuto concreto.

15:41 Alessandra Todde: “Il nostro compito è far crescere ragazze con modelli positivi, lasciamo Biancaneve e Cenerentola alle fiabe”

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha aperto il suo intervento in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne in Consiglio regionale. Nel suo intervento, la presidente ha fatto riferimento alla figura di Kathleen Johnson, una matematica, informatica e fisica statunitense, definendo i suoi traguardi come “storici” e come modello da seguire per le future generazioni di donne. “Il nostro compito è far crescere ragazze con modelli positivi, lasciamo Biancaneve e Cenerentola alle fiabe”, ha aggiunto. Riflettendo sulla storia delle donne sarde, Todde ha ricordato il 9 marzo 1952, quando circa tremila donne provenienti da tutta l’isola parteciparono al primo Congresso delle Donne Sarde al Teatro Massimo di Cagliari. Un evento che, ha osservato, ebbe una portata straordinaria. La presidente ha anche toccato il tema della disuguaglianza occupazionale femminile, sottolineando che senza adeguati servizi e sostegni, le donne faticano a cogliere le opportunità di lavoro. “Per servizi intendo non solo asili e trasporti, ma anche buon senso”, ha affermato, spiegando come il suo governo stia lavorando per rendere disponibili servizi di accoglienza a scuola che possano facilitare le madri lavoratrici. “Una mamma che inizia a lavorare alle 8.30 dovrebbe poter lasciare il figlio a scuola prima”, ha aggiunto.
Il tema della violenza sulle donne è stato un altro punto centrale del suo intervento. “La trasformazione culturale è fondamentale per arginare l’aumento dei femminicidi, che nel 2024 ha visto un preoccupante incremento del 200% in Sardegna”, ha dichiarato, ribadendo l’importanza di strumenti per l’emancipazione femminile e il potere decisionale. Ha concluso il suo intervento denunciando espressioni ancora radicate nel linguaggio quotidiano, ma con forte matrice patriarcale, come “Stai zitta” o “Brava e pure mamma”, augurandosi che queste parole non siano più udite. “Come diceva Grazia Deledda, ‘Tutto forse può essere vinto'”, ha concluso, esprimendo la sua speranza in un futuro di cambiamento e uguaglianza.

15:20 Finito corteo Roma, prosegue alle 17 a Piazza Argentina

E’ terminato poco dopo le 14 il corteo organizzato dall’associazione transfemminista ‘Non una di meno’ a Roma per la Giornata internazionale della donna. Un serpentone lunghissimo (oltre 20mila partecipanti secondo gli organizzatori), colorato, rumoroso e festante che è partito da Via dello statuto a Piazza Vittorio Emanuele II per arrivare al Circo massimo. I manifestanti non si sono però sciolti: la conclusione della giornata, infatti, è in programma per le 17 a Largo di Torre Argentina con un momento di festa e incontro.

15:11 La sindaca di Firenze Funaro, il reato di femminicidio è un passo avanti, ma è “chiaro che bisogna fare sempre di più”

Il reato di femminicidio “è un passo avanti. C’è tanto lavoro da fare, ma qualsiasi misura che tenga al centro l’attenzione che ci deve essere sul femminicidio, sulla violenza contro le donne e il body shaming va verso la strada giusta”. Lo sottolinea la sindaca di Firenze, Sara Funaro, a margine di un evento promosso in occasione dell’8 marzo. “E’ chiaro che bisogna fare sempre di più in questo ambito, non è mai abbastanza”, aggiunge.

15:03 Pd: ben oltre l’8 marzo, c’è ancora tanto da fare

“L’8 marzo non è una ricorrenza, è una tappa del nostro cammino collettivo, un filo che lega generazioni di donne che hanno lottato, che lottano e che lotteranno per un futuro di uguaglianza e libertà. Siamo parte di una storia che non si esaurisce, ma si rigenera attraverso il nostro impegno quotidiano, nelle istituzioni, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nelle case, ovunque serva presidiare diritti e dignità”. Cosi il Partito Democratico in un post su Instagram celebra l’8 marzo e contemporaneamente illustra, con una serie di slide, le emergenze in corso, mettendo in evidenza le forti disuguaglianze sul lavoro, la disoccupazione sul sistema pensionistico, riporta anche i numeri delle vittime di violenza patriarcale, e quanto ancora resta da fare sulla protezione dalla violenza di genere e sulla prevenzione della violenza di genere.

15:00 Santanchè: “Le donne con il tacco 12 o le sneakers sono il pilastro della nostra società”

“Alle donne, che con tacco 12 o sneakers, sono il pilastro della nostra società. Celebriamo la loro forza, resilienza e passione. Ogni giorno, affrontano sfide e conquiste, ispirando generazioni. Oggi, rendiamo omaggio ai loro sogni e alla loro determinazione”. Lo scrive il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, su X in occasione dell’8 marzo.

14:56 Cartelli con sangue sopra le foto di Meloni e Von der Leyen nel corteo di Torino per l’8 marzo: “Contro la guerra”

Cartelli con le fotografie di Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen coperte da impronte di mani insanguinate sono comparsi oggi a Torino nel corso di una manifestazione convocata in occasione dell’8 marzo. Un centinaio di dimostranti sta percorrendo in corteo un tratto di Corso Francia, alla periferia occidentale della città, in direzione di una sede dell’azienda Leonardo. I cartelli (uno dei quali riguarda anche il ministro Anna Maria Bernini) sono corredati dalla scritta “Lei non mi rappresenta”. Tra i manifestanti ci sono le attiviste del comitato ‘Non una di meno’, che ha promosso la mobilitazione, insieme a diversi collettivi studenteschi.

14:38 Corteo a Padova per l’8 marzo, ricordata Giulia Cecchettin

In centinaia donne e uomini di tutte le età hanno sfilato in mattinata a Padova per la manifestazione regionale di “Non una di meno” il raggruppamento di associazioni e sigle dell’ambiente del femminismo, dell’attivismo Lgbtq+. La manifestazione si è snodata lungo le vie del centro storico dopo il raggruppamento in piazzale della stazione ferroviaria, dietro ad uno striscione rosa con le scritte in bianco e nero “Sciopero ovunque – 8 marzo contro la violenza maschile e di genere”. Negli slogan e nei brevi comizi al termine della manifestazione davanti al municipio ed al palazzo dell’università è stata ricordata la figura di Giulia Cecchettin, la studentessa padovana nel cui ricordo il padre Gino ha dato vita ad una fondazione volta a mettere al sicuro dalle violenza da parte degli uomini. La manifestazione si è svolta in un clima sereno, nonostante la recente aggressione di alcuni attivisti della formazione di estrema destra Casa Pound in Prato della Valle tre settimane fa abbia spinto gli uomini della Digos della questura di Padova a mettere in campo un dispositivo di prevenzione ulteriormente rafforzato. Nel corteo sono comparse anche alcune bandiere dello stato di Palestina.

14:26 Il corteo di Roma è arrivato al Circo Massimo

Una marea transfemminista di migliaia di persone ha invaso le strade di Roma in un lungo corteo che da piazza Vittorio è arrivato fino al Circo Massimo, passando per il Colosseo. I tantissimi interventi che si sono susseguiti durante la marcia sono stati intervallati da musica, balli e flash mob. Tra questi, all’esterno del dipartimento delle politiche sociali del comune, in via Manzoni, le manifestanti hanno fatto tintinnare le chiavi di casa, a simboleggiare che neanche la propria abitazione è un luogo sicuro.

14:14 Genova: “Senza parità di genere, non c’è nulla da festeggiare

Centinaia di persone in piazza, tanta politica, un messaggio a tutti: “Senza parità di genere, non c’è nulla da festeggiare”. Sfila per le strade della città, il corteo dello sciopero transfemminista diffuso, organizzato da Non Una Di Meno a livello nazionale e a Genova come in altre città. Tra i manifestanti, accompagnata da vari rappresentanti dei partiti che la sostengono e il figlio Eugenio in piazza, anche la candidata sindaca del centrosinistra alle elezioni di maggio, Silvia Salis.

14:04 La vice presidente del parlamento Europeo Picierno (Pd): “L’Italia è ultima per occupazione femminile: 8 milioni di disoccupate sono una riserva aurea”

“In Italia, 8 milioni di donne che non lavorano sono una riserva aurea che va tolta dai caveau della segregazione e del lavoro malpagato, de-professionalizzato e a tempo ridotto, a cui sono costrette dalla cronicizzazione dei limiti del Paese. Non parlo qui per fare polemica con la ministra Calderone, ma il nostro Paese è ancora ultimo per occupazione femminile. Due giorni fa, il quadro emerso dal rapporto Cnel-Istat ha raccontato una condizione critica per l’Italia: il Paese è ancora aggrovigliato in ritardi che non esistono in nessun altro Stato europeo. E sempre più europeo dovrà essere il contesto di riferimento: produttivo, fiscale, previdenziale e lavoristico. È interesse specifico, soprattutto di chi sta più indietro, come l’Italia, avere un contratto sociale di riferimento volto a tutelare il lavoro e a promuovere quello femminile”. È quanto afferma la vicepresidente del parlamento europeo, Pina Picierno, intervenendo al convegno Cisl a Roma Donne, lavoro, futuro. La partecipazione che fa crescere il Paese.

13:18 La piazza di Bologna: “Il carcere non è la soluzione per i femminicidi”. Flash mob contro il riarmo europeo: “Sicurezza è demilitarizzazione”

Un 8 marzo “di lotta e di sciopero”, a Bologna, nelle piazze promosse da Non Una Di Meno: stamattina microfono aperto e laboratori sul Crescentone di piazza Maggiore, poi nel pomeriggio il corteo che parte alle 16.30 da Porta Saragozza. Una giornata di “sciopero politico, dal lavoro produttivo e riproduttivo. Quindi da quello che svolgiamo sul posto di lavoro e salariato, ma anche dal lavoro di cura che svolgiamo nelle nostre case e non solo, sia nello spazio privato che pubblico”: un lavoro “non pagato e anche questo sfruttato”, spiega Carmen di Non Una Di Meno da piazza Maggiore. Bocciato il riconoscimento del femminicidio come reato, secondo il ddl approvato ieri dal governo: “Un provvedimento che inasprisce le pene semplicemente è molto giustizialista – afferma Carmen – e noi non crediamo che la punizione carceraria sia la soluzione. Crediamo che la soluzione sia piuttosto di educazione e sensibilizzazione rispetto a quello che viviamo tutti i giorni e al contrasto alla violenza patriarcale di genere. Sbattere una persona in carcere per tutta la vita è una soluzione tappabuchi, ma non è questo che ci ridarà le compagne e sorelle ammazzate di femminicidio”. Una misura “giustizialista e carceraria che però non non risolve affatto il problema alla radice”, aggiunge Carmen. Le forze politiche al governo “continuano a inasprire gli interventi punitivi agendo quando ormai è troppo tardi”, afferma un’altra attivista al microfono: “Rispondiamo che la sicurezza è educazione alla sessualità, alle emozioni e al consenso come materia curriculare fin dalle primarie. La sicurezza sono servizi sociali, centri antiviolenza femministi con finanziamenti adeguati e strutturali, diritto alla salute e all’autodeterminazione, all’aborto libero, sicuro e gratuito, supporto ai percorsi di affermazione di genere”.

12:49 Corteo di Roma, tra le note di “Rumore” e il coro “Siamo tutte antifasciste”

Alle 1215 è partito da piazza Vittorio Emanuele, a Roma, il corteo organizzato da Non Una Di Meno in occasione della Giornata internazionale della donna. Tra musica, slogan, cartelloni e bandiere, si sono radunati centinaia di attiviste e attivisti per invocare i diritti delle donne, come la parità salariale e l’accesso all’interruzione sicura di gravidanza, oltre che più investimenti ai consultori e la lotta ai femminicidi e contro la violenza sulle donne. Su quest’ultimo punto, due manifestanti si sono legate alla ringhiera del parco di piazza Vittorio, esponendo il cartello “cosa fai?”.
“Siamo tutte antifasciste”; “siamo tutte transfemministe”: è poi il coro che si alza dal corteo di Non una di meno che sta sfilando tra le note del brano Rumore di Raffaella Carrà. “Scioperiamo dal lavoro precario, dal lavoro sottopagato delle donne”, dicono le attiviste dal corteo. Dal megafono anche riferimenti alla piazza di sabato scorso al Quarticciolo e alla sicurezza delle periferie. “Ai problemi non si può rispondere con la polizia, quello di Quarticciolo è il vero modello con un doposcuola, un ambulatorio, è solo insieme che possiamo sconfiggere la violenza, continuiamo a lottare insieme: Quarticciolo alza la voce, grazie per chi c’era sabato in piazza”. “Più Trans meno Trump”, una delle scritte su un manifesto nel corso della manifestazione. Poi lo slogan contro Regione e Governo: “Rocca Roccella e Valditara la vostra transfobia la pagherete cara”. Nello spezzone degli studenti anche cori in ricordo di Giulia Cecchettin: “Giulia è viva e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”. 

12:44 Anna Maria Bernini firma un decreto da 8,5 mld per il contrasto della violenza negli Atenei

La ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato un decreto che stanzia 8,5 milioni di euro a favore degli atenei per potenziare le iniziative volte al benessere degli studenti e al contrasto della violenza di genere. I fondi sono destinati alle università e agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica-afam, che potranno utilizzarli, nell’ambito della loro autonomia organizzativa, non solo per il supporto psicologico degli studenti e delle studentesse, ma anche per promuovere attività di informazione e sensibilizzazione rivolte al personale docente, ai ricercatori e al personale tecnico-amministrativo. L’obiettivo è rafforzare la capacità di riconoscere segnali di violenza e fornire strumenti adeguati per supportare le vittime, contribuendo così a creare ambienti di studio e lavoro più sicuri e consapevoli. Le risorse potranno inoltre essere impiegate per facilitare l’accesso delle vittime ai servizi di supporto già attivi nell’ambito delle iniziative a tutela del benessere psicofisico ed emotivo degli studenti. Tra gli interventi finanziabili rientrano anche l’apertura e il potenziamento dei centri antiviolenza all’interno degli atenei, luoghi fondamentali per offrire assistenza immediata, consulenza e percorsi di protezione. Infine, i fondi potranno essere utilizzati per incentivare la ricerca sulle tematiche legate alla violenza di genere, promuovendo studi e analisi che possano contribuire a un cambiamento culturale. “Con questo nuovo finanziamento confermiamo l’impegno del Mur a creare ambienti accademici sicuri, liberi e inclusivi. Le università non sono solo luoghi di formazione e crescita personale, ma spazi in cui la cultura del rispetto e della parità è alla base di ogni interazione. Nessuno deve sentirsi a rischio o minacciato, e il mondo accademico deve essere in prima linea nel promuovere il cambiamento”, ha commentato Bernini.

12:40 Bonino: “Femminicidio: il problema sarà l’applicazione. Il giorno più bello? Quando fu approvata la Legge sull’aborto”

“Va bene” che il governo abbia avanzato una legge che introduce il reato di femminicidio, ma “il problema sarà l’applicazione, e questo sarà tutto da vedere. Poi se sarà realizzato o no, si vedrà”. Lo ha detto la fondatrice di +Europa, Emma Bonino, a Start su skytg24. “Qual è stato il momento più bello? in qualche modo, quando è stata approvata la legge sull’aborto nel 1974”, ha spiegato Bonino a proposito dei diritti delle donne. “Io ero da poco entrata in parlamento, ma ricordo quel giorno importante dopo anni di battaglie”, ha concluso.

12:38 Senatrice Ilaria Cucchi (Avs): riflessione e lotta non solo oggi, ma tutti i giorni

“La giornata internazionale della donna deve essere un’occasione di riflessione e di lotta, perché ogni anno, l’8 marzo, ci ritroviamo a ripetere le stesse cose. La situazione per le donne non è cambiata: la violenza di genere, fisica e psicologica, è ancora troppo diffusa; il divario di genere nel mondo del lavoro, sia in termini di stipendi che di incarichi, resta inaccettabile. Permangono inoltre ignobili stereotipi che ogni giorno pesano sulle nostre vite. La strada è ancora lunga, ma l’onda fucsia di tante ragazze e ragazzi che ha attraversato Roma, come molte altre città, è un segnale di speranza. Un segnale che ci spinge a continuare a lottare per un futuro di rispetto e garanzia dei diritti di tutte le donne. Non solo l’8 marzo. Ma ogni giorno”. Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi.

12:32 “Donne in Comune”, il rapporto Anci: nel 1986 le sindache erano 154, oggi quasi 1.200

“Nel 1986, anno della mia nascita, le sindache in Italia erano 154; oggi, siamo quasi 1.200. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, fianco a fianco, con la consapevolezza che il domani è ancora nostro”. Lo dichiara la sindaca di Perugia e delegata Anci alle Pari opportunità, Vittoria Ferdinandi, commentando i dati del dossier Anci Donne in Comune presentato in occasione dell’8 marzo. “I dati presentati – spiega la delegata Anci – delineano un quadro incoraggiante: la rappresentanza femminile ha raggiunto il 34,1 per cento, con un notevole incremento rispetto al passato. Questo risultato è il frutto di un impegno collettivo e di politiche che, grazie al contributo delle donne, hanno promosso inclusione e valorizzazione del talento femminile. Tuttavia, non possiamo fermarci qui”. Secondo la sindaca di Perugia, “una delle evidenze più positive è rappresentata dall’aumento delle donne in ruoli di maggiore responsabilità, come ambiente e lavori pubblici, settori tradizionalmente dominati dagli uomini. Questo cambiamento non solo arricchisce la qualità della governance locale ma segna anche un passo verso una società più inclusiva, dove ogni voce ha pari dignità e peso”. Resta tuttavia il divario territoriale nella rappresentanza femminile “che rimane significativo – sottolinea Ferdinandi – con il Nord-Est e il Centro in una posizione di leadership rispetto al Sud e alle isole. È fondamentale impegnarsi a garantire pari opportunità a livello nazionale, affinché ogni donna, indipendentemente dalla propria origine geografica, possa aspirare a ricoprire ruoli di leadership”. Lo studio Anci ha toccato anche l’analisi sul personale comunale “che evidenzia una crescente femminilizzazione, con il 57 per cento delle assunzioni stabili destinate a donne. Questo dato riflette un cambiamento culturale in atto, dove le donne non solo occupano posizioni di responsabilità, ma contribuiscono attivamente alla costruzione di un’amministrazione pubblica più aperta e preparata”. “Secondo l’indice globale sul genere – rimarca ancora la sindaca di Perugia – investire nelle pari opportunità potrebbe far crescere il PIL europeo dal 6 al 9 per cento. Il lavoro da fare è ancora immenso, ma come evidenziato dalla ricerca Anci, gli sforzi di questi anni hanno iniziato a portare cambiamenti tangibili. È nostra responsabilità – conclude quindi Ferdinandi – continuare a promuovere politiche che incentivino la partecipazione femminile, assicurando un futuro in cui le donne possano essere protagoniste non solo nelle istituzioni, ma in ogni ambito della vita sociale ed economica”.

11:56 Tre nuovi francobolli, un’emissione ‘bipartisan’ per l’8 marzo: dall’ausiliaria Rsi uccisa nel 1945 all’esponente dell’antifascismo

In coincidenza della ell’8 marzo, giornata internazionale della donna, sono stati emessi o annunciati tre nuovi francobolli italiani (validi per la posta ordinaria) dedicati a commemorare un’ ausiliaria della Rsi, giustiziata nel 1945 (Marilena Grill), un’esponente dell’antifascismo (Maria Lisa Cinciari Rodano) e la prima donna a laurearsi in Italia in medicina (Ernestina Paper). Il francobollo per Marilena Grill è stato emesso oggi, mentre gli altri due valori saranno emessi domani 8 marzo. 
Il francobollo emesso oggi raffigura Marilena Grill, “giovane ausiliaria dal 1944 della Repubblica Sociale Italiana, vittima ad appena sedici anni della terribile guerra civile che ha sconvolto l’Italia durante la Seconda guerra mondiale”. Grill era nata nell’anno 1928 ed era di religione Valdese. I due francobolli pure mostrano un ritratto delle donne commemorate: un primo piano di Maria Lisa Cinciari Rodano, partigiana e politica, prima donna a ricoprire, dal 1963 al 1968, la carica di vicepresidente della Camera dei deputati, affiancata ad un ramo di mimosa, a ricordare il suo contributo alla scelta di questo fiore come simbolo della Giornata internazionale delle donne, celebrata l’8 marzo; Ernestina Paper è invece raffigurata alla scrivania con i suoi strumenti di lavoro e un libro di anatomia umana aperto su un leggio: fu la prima donna a laurearsi in medicina e chirurgia nel 1877.

11:50 Ignazio La Russa: “Le donne sono fondamentali per la crescita della nazione”

“In occasione dell’8 marzo desidero rivolgere la mia riconoscenza e la mia gratitudine a tutte le donne”, lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Da sempre, il loro ruolo e il loro contributo nella società risultano fondamentali per la crescita e lo sviluppo della Nazione. Molto è stato fatto in questi anni per ridurre le differenze culturali e salariali con gli uomini, per bandire una inaccettabile mentalità retrograda che seppur a fatica la nostra società sta finalmente debellando. Ciononostante, molto dobbiamo ancora fare per arrivare ad una vera parità di diritti. Il rispetto delle donne, inoltre, non può e non deve mai”, aggiunge, “limitarsi a parole di circostanza durante una seppur importante ricorrenza, ma è fondamentale un quotidiano impegno di tutti: dalle istituzioni fino al singolo, passando per le scuole e le famiglie. Il mio deferente e commosso pensiero, infine, va alle tante, troppe donne rimaste vittime di femminicidi e alle loro famiglie che portano nel cuore il dolore di questa perdita”.

11:15 Conflavoro, imprese donne valgono 240 miliardi: ma gender gap è elevato

“Sono 1,3 milioni le imprese femminili in Italia, pari al 22,2% del totale, e danno lavoro a 4,7 milioni di persone generando un fatturato tra i 200 e i 240 miliardi di euro, ossia il 10-12% del Pil nazionale. Tuttavia, il divario economico rispetto alle imprese maschili è del 60%, a dimostrazione che resta molta strada ancora da percorrere”. Così Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, presentando i dati elaborati dal Centro Studi dell’associazione, diretto da Sandro Susini. Secondo l’indagine di Conflavoro, intitolata L’imprenditoria femminile in Italia tra crescita e ostacoli strutturali, il Sud Italia ospita mezzo milione di imprese femminili (37%), mentre la Lombardia guida la classifica con 182 mila aziende (15%), seguita da Lazio (147 mila; 10,4%) e Campania (137 mila; 10,1%). Queste tre regioni sono anche ai vertici in Europa, con la Lombardia prima assoluta (236 mila imprese femminili e lavoratrici autonome) e Lazio (194.500) e Campania (185 mila) nelle prime 10. “Nonostante i numeri incoraggianti, che testimoniano anche la capacità delle imprenditrici italiane di competere su scala internazionale, purtroppo le giovani donne stanno smettendo di fare impresa, influenzate da ostacoli strutturali come l’accesso al credito e la conciliazione vita-lavoro. Il 48% delle imprese femminili è guidato da over 50, il 38% da 35-49enni e solo il 14% da under 35. Sostenere le donne imprenditrici non è più solo una questione di giustizia sociale, ma anche una priorità economica e di futuro del Paese. Non l’8 marzo, ma sempre”, sottolinea Capobianco. Dello stesso avviso è Laura Baldi, presidente di Conflavoro Impresa Donna: “Le imprenditrici italiane sono una risorsa fondamentale per il Paese, creano valore e occupazione. Conciliare responsabilità aziendali con quelle familiari resta però una sfida. Molte donne imprenditrici devono scegliere tra la carriera e la maternità, tra la carriera e la vicinanza ai figli minori o a parenti non autosufficienti. Ogni anno ciò provoca la chiusura di circa 3200 imprese femminili. C’è un forte bisogno di politiche di tutela e sostegno”. “Noi, insieme alle altre associazioni del Comitato Impresa Donna del Mimit presieduto da Valentina Picca Bianchi, stiamo lavorando proprio per garantire che anche le imprenditrici abbiano gli stessi diritti delle lavoratrici dipendenti. Un percorso non facile, ma giusto e che, sono certa, porterà importanti risultati”, conclude Baldi.

11:13 Rapporto Cnel-Istat: maternità e famiglia pesano sul lavoro femminile

Le madri hanno un tasso di occupazione decisamente più basso rispetto alle single. Il tasso di occupazione delle donne che vivono sole è del 69,3%, contro il 77% degli uomini. Questa percentuale scende al 62,9% nel caso le single siano madri. Quando la maternità è associata al vivere in coppia il tasso di occupazione scende ulteriormente, al 57,2%. In questo caso lo scarto con gli uomini sfiora i 30 punti percentuali: i padri in coppia hanno, infatti, un tasso di occupazione pari all’86,3%. È quanto sottolinea il rapporto Cnel-Istat Il lavoro delle donne tra ostacoli e opportunità.

11:11 Sindacato infermieri: “130mila aggressioni ogni anno: il 75 per cento delle vittime è donna”

“Su 130mila aggressioni ogni anno contro gli infermieri, il 75% delle vittime sono donne, quindi sono infermiere. Nel 30% dei casi si tratta di violenza fisica: denti saltati, morsi, minacce di morte. Addirittura pazienti che con accendini in mano intimano di dare fuoco alle nostre professioniste”. Lo ricorda in una nota, in occasione della Giornata Internazionale della donna, il sindacato degli infermieri Nursing Up. Secondo il presidente Antonio De Palma: “In un sistema sanitario oggi più che mai tutto al femminile, lo dicono i numeri, le infermiere italiane, che sono madri e mogli prima che professioniste, ogni giorno si ritrovano a fronteggiare aggressioni fisiche e psicologiche sempre più brutali che nessuno dovrebbe subire. È una violenza inaccettabile che deve finire. Le infermiere italiane sono madri e mogli prima che professioniste. Sottraggono tempo alla loro famiglia e alla loro vita personale per prendersi cura dei pazienti, eppure ogni giorno sono costrette a subire violenze. I numeri sono inaccettabili, eppure gran parte di queste aggressioni rimangono impunite. Chi le difende?”, come sottolinea il presidente del sindacato Nursing Up.

10:46 2.729 le donne in carcere,14 le madri in cella con i figli. I nuovi dati del Dap, le detenute una “minoranza invisibile”

Secondo l’ultimo aggiornamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al 28 febbraio 2025 le donne detenute in Italia erano 2.729, di cui 14 madri con 14 figli, su un totale di 62.165 reclusi. Un numero che le rende una “minoranza invisibile del sistema penitenziario, con il rischio di diritti negati e percorsi di reinserimento inadeguati”. Se ne parla a Perugia in occasione dell’8 marzo, durante l’evento “Il carcere al femminile” organizzato dal Consiglio nazionale forense e dalla sua Fondazione dell’avvocatura italiana con il quotidiano Il Dubbio, presso la Sala dei Notari del Palazzo dei Priori. In Umbria sono 60 le donne detenute sui 1.593 totali, una “minoranza penitenziaria” che rappresenta il 3,77 per cento della popolazione carceraria regionale. Un dato in linea con il trend nazionale, dove la presenza femminile nelle carceri resta da anni sotto il 5 per cento. L’obiettivo dell’avvocatura italiana è “portare alla luce la specificità della condizione femminile in carcere. Una realtà ancora troppo spesso ignorata”, è stato detto. All’incontro prendono parte rappresentanti del mondo forense, accademico e politico. Tra gli altri, la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, il vice presidente del Cnf Francesco Napoli, il presidente dell’ordine degli avvocati di Perugia Carlo Orlando, il vicepresidente della Fai Vittorio Minervini, la presidente dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ Rita Bernardini e la senatrice Susanna Donatella Campione (FdI).

10:44 Unhcr: le donne pagano il prezzo del taglio agli aiuti umanitari

“La violenza contro le donne è in aumento come strumento di guerra”, afferma l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, “ma la riduzione dei fondi significa meno aiuto per le sopravvissute allo stupro: servizi sanitari salvavita, supporto psicologico, case rifugio. Le donne sono quelle che pagano il prezzo più alto dei tagli agli aiuti umanitari. Inaccettabile”.
10:08 Mattarella: “Le donne non vanno poste davanti a dilemma famiglia-lavoro: servono politiche familiari inclusive che favoriscano libera determinazione”

“Eguale impegno va perseguito per politiche familiari inclusive che favoriscano la libera determinazione: una donna non deve essere mai posta di fronte al dilemma di scegliere tra famiglia e professione”, ha dichiarato nel suo discorso per l’8 marzo il presidente della repubblica, Sergio Mattarella.

09:54 Il ministro Tajani incontra le vittime della tratta e della prostituzione a Fabriano

Per l’8 marzo il ministro Tajani incontrerà a Fabriano la Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinata da Don Aldo Bonaiuto, impegnata contro i fenomeni della prostituzione coatta lottando per restituire dignità alle tante donne sfruttate dalle organizzazioni criminali e che offre una pronta accoglienza per le vittime della tratta e prostituzione. “Dal suo insediamento”, scrive in una nota la Farnesina, “il ministro Tajani ha attribuito massima attenzione ai temi dell’uguaglianza di genere, dell’emancipazione femminile e del contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne. Come simbolo di tale azione, dal 2024 sono state istallate su suo impulso, presso la Farnesina e le Ambasciate italiane nel mondo, delle panchine rosse, testimonianza del posto vuoto lasciato nella società da una donna vittima di femminicidio. L’Italia”, prosegue la nota, “è inoltre in prima linea nelle Nazioni Unite e in tutti i principali organismi internazionali per i diritti umani per la tutela delle donne. Il nostro Paese prenderà parte ai lavori della 69 Sessione della Commissione Onu sulla Condizione Femminile (CSW69), che si aprirà a New York il 10 marzo. L’evento sarà un’occasione speciale per riaffermare l’impegno globale verso l’uguaglianza di genere. Attraverso le attività di cooperazione allo sviluppo, l’Italia sostiene inoltre numerose iniziative volte a rafforzare la parità di genere e l’empowerment femminile e a favorire l’inclusione economica, finanziaria e sociale delle donne, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, con progetti specifici in Africa e negli altri Paesi partner. Inoltre, nell’ambito dell’Agenda Onu Donne, Pace e Sicurezza, il nostro Paese promuove il ruolo delle donne come agenti di pace e sviluppo. L’impegno per la promozione delle libertà fondamentali delle donne e per l’uguaglianza di genere rappresenta, infine, un pilastro della candidatura dell’Italia al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per il triennio 2026-2028″, conclude la nota.

09:44 Laura Boldrini: “Siamo lontani dalla parità. Necessarie misure serie, non bonus”

“Quasi 8 milioni di donne, in Italia, non lavorano e più di un terzo perché deve accudire i figli o un familiare anziano o malato”, dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “Le occupate sono impiegate in 21 professioni contro le 53 degli uomini, guadagnano fino al 30 per cento meno dei loro colleghi e non fanno carriera. E questo nonostante siano più istruite degli uomini. Questo perché il precariato per le ragazze dura di più che per i ragazzi, perché sono costrette a part-time involontari, perché non riescono a fare straordinari a causa degli onori familiari tutti sulle loro spalle. Inoltre, nel nostro Paese il 25 per cento delle coppie è monoreddito maschile contro il 16 per cento di media in Ue. E’ il quadro disarmante dei dati diffusi da Istat, Inps e Cnel. Parlare di diritti delle donne non significa solo parlare della violenza maschile sulle donne. Significa affrontare le disuguaglianze che le colpiscono in qualsiasi ambito della vita, significa combattere gli stereotipi e il patriarcato che le vuole sottomesse, significa fare in modo che abbiano le stesse opportunità degli uomini a prescindere che scelgano di fare figli oppure no. Significa garantire il diritto all’autodeterminazione e a scegliere se, come e quando diventare madri. Significa favorire la genitorialità con più servizi come asili nido e con il congedo paritario per i padri, non con qualche bonus che, nei fatti, non risolve nulla. Significa “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, come recita l’articolo 3 della Costituzione”.

09:37 Casellati: “I risultati delle donne dimostrano nessun ruolo ci è precluso. Il merito non ha genere”

“I risultati che noi donne abbiamo saputo raggiungere”, scrive su Facebook la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, “sono la prova che il cambiamento culturale è possibile, anche nei settori tradizionalmente dominati dagli uomini. Sono la dimostrazione che nessun ruolo ci è precluso e che il merito non ha genere, perché la qualità e l’eccellenza si affermano con la forza della preparazione e della passione. E adesso, signori, in piedi, davanti a una donna. Con le parole potenti del Chisciotte di William Jean Bertozzo, ispirate all’omonima opera di Miguel de Cervantes. Buona festa delle donne!”

09:29 Meloni: “Le donne sono il cuore della nostra società”

“Coraggiose, instancabili, determinate: le donne sono il cuore pulsante della nostra società. Ogni giorno, con forza, talento e dedizione, costruiscono, innovano e ispirano”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Festa della donna. “Come Governo, il nostro impegno è garantire a ogni donna le opportunità per essere protagonista in ogni settore, senza ostacoli. I numeri parlano chiaro: l’occupazione femminile ha raggiunto il livello più alto di sempre, superando i dieci milioni di donne lavoratrici. Un risultato importante, ma sappiamo che molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito. Le donne non devono più scegliere tra carriera e vita privata. La parità significa assicurare a tutte le donne le condizioni per realizzarsi pienamente, senza sacrificare né il lavoro né la vita familiare. Continueremo a lavorare per creare le opportunità che permettano a ogni donna di esprimere il proprio potenziale al massimo, senza limiti e senza barriere”.

08:19 Mattarella: “La violenza sulle donne è aggressione all’intera società”

“Particolare attenzione va ancora riposta nel fronteggiare la piaga – vergognosa e inaccettabile – della violenza contro le donne. Ogni femminicidio, ogni discriminazione, ogni maltrattamento, sono un’aggressione all’intera società”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale della donna. “Occorre continuare – esorta il Capo dello Stato – con l’opera di repressione e di prevenzione. Ma, contemporaneamente, bisogna proseguire con un’azione educativa, a partire dalle generazioni più giovani, che promuova una cultura di effettiva parità sradicando stereotipi, pregiudizi e abitudini consolidate. C’è bisogno, in questa grande battaglia di civiltà, del contributo di tutti, donne e uomini, che devono trasmettere – in tutti i contesti – una cultura del rispetto e lo sdegno e la riprovazione per parole e azioni discriminatorie e violente”.

08:16 Mattarella: “Da pari opportunità Benefici per intera collettività”

‘In un momento delicato per la vita della comunità internazionale, desidero rivolgere, in occasione dell’8 marzo, un saluto e un pensiero di gratitudine a tutte le italiane e a tutte le donne che lavorano in Italia e contribuiscono al benessere nazionale”, afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Abbiamo acquisito negli ultimi decenni”, aggiunge il Capo dello Stato, “piena consapevolezza che la politiche per la parità di genere, un diritto sancito dalla nostra Costituzione, non si sono risolte solamente in un vantaggio per le donne, ma hanno apportato benefici, ricchezza, frutti positivi per l’intera collettività. La promozione dei diritti va infatti di pari passo con lo sviluppo civile ed economico delle società. Per questo motivo occorre impegnarsi ancora, con decisione e lungimiranza, per colmare quei divari – culturali, salariali, di istruzione, di sviluppo della carriera – che permangono in alcuni ambiti nazionali”.

08:11 Isabella Rauti: “La Difesa intitola per la prima volta una caserma a una donna”

“Quest’anno, per l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, la Difesa ha intitolato la Caserma di La Comina, in provincia di Pordenone, alla portatrice carnica e Medaglia d’Oro al Valor Militare, Maria Plozner Mentil. Unica caserma dedicata a una donna e un omaggio a tutte le portatrici che, nella Prima Guerra Mondiale, portavano a spalla nella loro gerla, da valle fino in cima, viveri e munizioni per i soldati di montagna impegnati al fronte”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Difesa – con delega alle politiche di parità di genere e pari opportunità – senatrice Isabella Rauti, sottolineando che quelle donne erano vere “patriote italiane, come le donne in uniforme che quest’anno festeggiano i 25 anni del loro ingresso nelle Forze Armate, precedute dal personale civile femminile”. Per Rauti, “le donne con le stellette sono un esempio di piena parità nell’accesso ai ruoli e nelle progressioni di carriera e sono un valore aggiunto per il mondo della Difesa nel servizio prestato in Patria e nell’impiego nelle missioni internazionali di pace, dove sono l’elemento chiave nei progetti di cooperazione civile militare e nel dialogo con la popolazione locale femminile”.

[Fonte: www.repubblica.it]

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