14/03/2025 Volpe Bianca, l’esercitazione in alta quota tra innovazione e tradizione, prepara le truppe alpine al supporto olimpico
Si chiama Volpe Bianca, ma dietro il nome evocativo si cela un sistema avanzato di esercitazioni che mette alla prova la capacità delle Truppe Alpine di operare in ambienti estremi. Quest’anno, il teatro delle operazioni si è esteso tra l’Alto Adige e il Veneto, dove 1.300 uomini e donne dell’Esercito Italiano hanno trascorso cinque giorni a oltre 2.000 metri di quota, affrontando sfide che uniscono innovazione tecnologica e resistenza fisica.
L’edizione 2025 di Volpe Bianca ha visto l’introduzione di Arctic Shield, una prova cruciale per testare le nuove tattiche di combattimento in ambienti artici e sub-artici. L’area innevata di Prato Piazza, in Val Pusteria, si è trasformata in un campo di battaglia d’avanguardia, dove droni, sistemi di guerra elettronica e veicoli speciali hanno affiancato gli alpini nelle loro operazioni. Un assaggio di come l’Esercito stia investendo nelle capacità operative ad alte latitudini, consapevole del crescente ruolo strategico dell’Artico nello scenario geopolitico mondiale.
Tuttavia, Volpe Bianca non è solo un’esercitazione militare: tra le finalità dell’evento c’è anche la preparazione degli alpini per un ruolo chiave ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026. Come accadde per Torino 2006, la Difesa sarà protagonista nella sicurezza degli impianti, nella logistica e nella preparazione delle piste.
A suggellare questo impegno, la cerimonia di chiusura si è tenuta proprio a Cortina d’Ampezzo, città olimpica per eccellenza. Alla presenza del Sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti si è ribadita la centralità del contributo militare al successo dei Giochi. Gli alpini, con la loro competenza nella gestione di ambienti montani estremi, saranno una risorsa essenziale per garantire il corretto svolgimento dell’evento.
Accanto alle prove operative, si è svolta Ice Challenge, una competizione sci-alpinistica di 16 km con 1.000 metri di dislivello, che ha visto la partecipazione di tutti i reggimenti alpini e degli atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. Un evento all’insegna dell’inclusione, dedicato alla memoria degli alpini caduti nelle missioni internazionali, il cui ricordo è stato onorato lungo il tracciato con 25 pannelli commemorativi.
L’impegno dell’Esercito per Milano-Cortina 2026 si inserisce in un quadro più ampio che lega sport, sicurezza e innovazione tecnologica. La simbiosi tra capacità alpine e modernità tecnologica, testata sul campo da Volpe Bianca, non solo rafforza la prontezza delle forze armate italiane, ma getta anche le basi per un contributo determinante al più grande evento sportivo che l’Italia ospiterà nei prossimi anni.
[Fonte: famigliacristiana.it]