La risposta più immediata, quasi fulminea, al progetto – lanciato dal Presidente nazionale On. Fini nell’ambito del Documento presentato alla riunione dell’Esecutivo del 18 luglio u.s.- di adesione al partito Popolare Europeo per il 2009, è arrivata dalle donne di Alleanza nazionale.
Il Dipartimento Pari Opportunità del Partito ha promosso – infatti – a Roma il 25 luglio, l’incontro significativamente intitolato “Le donne di A.N. verso il PPE. Piattaforma comune di valori”. L’iniziativa – voluta dalla Coordinatrice Nazionale, On. Daniela Santanchè – nasce con un duplice scopo: quello di riflettere e di dibattere sul Documento “Ripensare il Centrodestra nella prospettiva europea” e quello di delineare una piattaforma di valori comuni come base del percorso che dovrebbe condurre A.N. ad entrare nel gruppo PPE dalla prossima legislatura europea.
Quindi e comunque, donne protagoniste del nuovo corso di Alleanza nazionale, finalizzato a “rendere possibile una nuova stagione di Governo del Centro destra”; a condividere e sostenere il progetto sono intervenute – dopo l’apertura di Daniela Santanchè e del Presidente Gianfranco Fini – la Vice Coordinatrice femminile Barbara Saltamartini, la Vice presidente della Camera Giorgia Meloni, le Parlamentari Flavia Perina, Paola Frassinetti, Giulia Bongiorno, Angiola Tatarella, le Parlamentari europee Roberta Angelilli e Adriana Poli Bortone, ed altre partecipanti; mentre, in platea, erano presenti altre parlamentari, dirigenti e militanti del Partito.
Con l’incontro romano, prende avvio un “sistema” di appuntamenti internazionali – già in calendario per la fine di settembre, primi di ottobre – di carattere operativo e programmatico, con donne di forze politiche moderate europee che appartengono al gruppo parlamentare del PPE; la rete di rapporti è già tessuta – per iniziativa della Coordinatrice nazionale – ed aspetta di rafforzarsi, mettendo sedute attorno ad un tavolo le parlamentari di A.N. e le parlamentari europee del PPE ; e non è tutto. Sono stati programmati anche tre incontri nazionali – che si svolgeranno a Milano, Roma e Palermo – nei quali le dirigenti e le militanti del Partito discuteranno non solo dell’ipotesi di ingresso nel gruppo del PPE ma anche del Documento che contiene l’analisi socioculturale della recente sconfitta elettorale e le linee guida per un’Alleanza nazionale che, ripensando se stessa in una prospettiva europea, aspira a strutturarsi come “partito-polo” e ad operare come grande partito nazionale, sociale e popolare.
Ma torniamo all’incontro femminile di Roma: esiste una vocazione comune delle due forze politiche , A.N. e PPE , ma si sente la necessità di verificare la possibilità di edificare una casa europea davvero comune anche nell’ottica – più estesa – di contribuire all’affermazione di una destra nuova e riformista che, al livello europeo si va già profilando ed in alcuni casi affermando, dall’ esempio francese alla svolta di Cameron in Gran Bretagna, ma anche dai popolari in Spagna ai conservatori in Irlanda.
Le donne di A.N. – insomma – hanno già cominciato a discutere e continueranno a farlo nei prossimi mesi e, ci sono tutte le premesse ora – anche quella della loro triplicata presenza in Parlamento nei banchi di A.N. ed il raggiungimento di alcune posizioni apicali – perché nel progetto di rinnovamento del Partito, si presentino come avanguardia e presidio. Energia propulsiva ma anche coscienza critica dell’idea-forza di un Partito che diventa Movimento europeo, che entra nel PPE come formazione europeista per contribuire al “processo di riforme e di innovazione della UE” e, come interprete di un’area vasta e composita dell’Italia.
Le donne di A.N. vogliono non solo arrivare preparate all’appuntamento europeo ed all’eventuale ingresso nel PPE ma, semmai, vogliono prepararlo, tessendo una trama di rapporti politici ma anche personali e di intese programmatiche, individuando una piattaforma di priorità e battaglie comuni che potrebbe rappresentare quasi la “testa d’ariete” di un progetto articolato e complesso e sicuramente non facile e non scontato e – soprattutto – non privo di rischi come non esente di fascinazione politica.
Al nascente “tavolo delle donne “ delle forze che oggi aderiscono al PPE , le donne di A.N. si siedono per discutere di temi cruciali e di fondo come – tra gli altri- la centralità della famiglia, il valore della vita, il matrimonio, le convivenze, i Pacs, il lavoro femminile, i servizi alla persona ed alla famiglia, i diritti della persona, la violenze sulle donne ed i bambini, la tratta degli esseri umani, l’importanza della conciliazione e dell’equilibrio dei tempi di lavoro e di quelli familiari, la maternità come “responsabilità sociale” assunta e condivisa, la partecipazione e la rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici, la parità di genere, e molto altro ancora. Temi forti, che uniscono e che – pure – dividono perchè tracciano il necessario ideale spartiacque nella visione della vita e del mondo e nell’azione politica che ne consegue. Inoltre, nello scenario europeo che si va profilando, il ruolo delle donne è destinato a diventare più centrale; impossibile non esserci: dall’anno europeo delle pari opportunità – il 2007 – nell’agenda sociale europea, al monitoraggio del raggiungimento degli Obiettivi della strategia di Lisbona per il 2010, dalla “roadmap for equality between women and man 2006-2010” disegnata dalla Commissione europea nel marzo scorso, al Patto europeo per la parità di genere adottato dal Consiglio europeo di Bruxelles (23,24 marzo 2006).
Inoltre, una forza politica popolare, europea ed europeista come A.N. non può non confrontarsi con il gruppo e con il partito popolare europeo che, nel corso degli ultimi dieci anni, si sono evoluti da forza centrista “a forza di centrodestra alternativa alle sinistre sul piano dei valori e dei programmi”.
Con la stessa volontà dialogica, di partecipazione e di costruzione di processi, le donne di A.N. intendono animare il dibattito interno al Partito, nella prospettiva – anche – del Terzo congresso nazionale. E lo faranno nell’ottica indicata di “ripensare il centro destra nella prospettiva europea”; lo faranno dialogando – tra dirigenti e militanti – intorno alla sfida necessaria di rinnovarsi, per contribuire alla modernizzazione dell’Italia, ma sempre nella consapevolezza che chi viene da lontano ha radici più profonde, identità collettive e valori comunitari da difendere.
La nuova fase di A.N. non si presenta come un “ritocco di stile” ma si offre come opportunità di costruire una nuova fase della destra italiana tutta.
Una destra italiana rinnovata che A.N. può incarnare , interpretando i valori del ceto medio inteso – si legge nel Documento – come “idea prevalente della società” e come ceto sociale in movimento e rappresentando le esigenze dell’Italia produttiva, un blocco sociale e valoriale complesso, in cui possono trovare la sintesi interessi dialetticamente contrapposti e, la cittadinanza tanto i moderati quanto gli intransigenti.
Il progetto da sostanziare e concretizzare, nella politica italiana ed in quella europea, appare quello di un movimento riformista e moderno, basato sui valori popolari e di identità nazionale, ma anche su quelli di solidarietà, sussidiarietà, accoglienza, inclusività e di democrazia partecipativa, per costruire il nuovo centro destra, ma senza spostarsi al centro quanto piuttosto diventando forza trainante nello scontro politico, per rifondare la politica.
E poiché , come si legge nel Manifesto futurista, nessuna rivoluzione può essere fatta senza la donna, è difficile immaginare un sostanziale cambiamento politico senza l’apporto femminile, forza insieme conservatrice e dinamica.
Isabella Rauti