Roma, 02 FEB (il Velino/AGV) – “L’Afghanistan – ha proseguito Rauti – che vuole cambiare si costruisce in strutture come il “Giardino delle donne” di Kabul; un’oasi femminile e di civiltà, distrutta durante la guerra civile afghana e rinata con la Cooperazione internazionale. Il “Giardino”, sostenuto anche dal ministero degli Affari femminili, è aperto alle donne ed ai loro bambini tutti i giorni dalle 8 alle 16 e nel 2011 si sono registrate piu’ di 1.200 donne che, autorizzate dalle famiglie, hanno seguito Il Programma di Formazione Professionale e imprenditoria femminile della Cooperazione italiana, con corsi di informatica, inglese, catering, letteratura e persino elettronica. Nel “giardino” le donne possono anche fare scuola guida e prendere la patente perché imparare a guidare la macchina significa potersi muovere e poter trovare un lavoro. E se l’anno scorso sono state 100 le donne neopatentate, che stanno già pensando di costituire una cooperativa femminile di taxi per sole donne, le richieste di iscrizioni erano state 500. Un segno che qualcosa può cambiare e sta cambiando”. – www.ilvelino.it – (com/ped)
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