(DIRE) Roma, 29 feb. – Uno striscione con le foto del maresciallo Massimiliano Latorre e del sergente Salvatore Girone con sotto la scritta “Salviamo i nostri marò” è stato issato oggi sulla facciata della presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Sono stati il presidente Mario Abbruzzese e il consigliere segretario Isabella Rauti, promotrice dell’iniziativa, a compiere simbolicamente il gesto che testimonia la vicinanza del Consiglio ai due militari italiani trattenuti dalle autorità indiane per la morte di due pescatori nelle acque dell’oceano Pacifico.
Presente alla breve cerimonia anche il vice presidente Bruno Astorre. E’ quanto si legge in una nota dell’area informazione della Regione Lazio.
“Oggi abbiamo compiuto un piccolo ma simbolico gesto – ha detto Mario Abbruzzese – per fare sentire la vicinanza del Consiglio regionale ai nostri marò detenuti, a mio avviso, illegalmente in India perché accusati di aver commesso un omicidio. Ci affidiamo alla mediazione del nostro Governo per risolvere questo caso che potrebbe generare un incidente diplomatico internazionale, poiché un eventuale processo per accertare le responsabilità andrebbe tenuto in Italia, essendo il fatto avvenuto in acque internazionali”.
Anche Isabella Rauti, consigliere membro dell’ufficio di presidenza, ha espresso sostegno e solidarietà ai due marò. “Non intendiamo entrare nel merito della vicenda – ha dichiarato Rauti – ma siamo fermamente convinti che i nostri militari hanno diritto a un processo giusto. In questi casi occorre agire attraverso due canali: quello della diplomazia e quello del coinvolgimento dell’opinione pubblica. La nostra istituzione non intende abbassare la guardia e manterrà la massima attenzione su questa vicenda”.
“Dobbiamo salvare i nostri connazionali – ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio, Bruno Astorre – e le foto esposte vogliono esprimere tutta la nostra vicinanza a loro e alle loro famiglie. Confidiamo nel ministro Terzi e ci appelliamo alla comunità internazionale per riportarli a casa, sani e salvi”.
La gigantografia, conclude la nota, resterà esposta fino alla risoluzione del caso internazionale.
(Com/Mtr/ Dire)
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