(DIRE) Roma, 2 mar. – E’ stato esposto questo pomeriggio, da una delle finestre dei musei Capitolini, un grande drappo recante l’immagine di Rossella Urru, la cooperante sarda rapita il 22 ottobre scorso nei pressi di un campo Saharawi in Algeria.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, quello di Sassari, Gianfranco Ganau, il padre della ragazza, Graziano, la consigliera regionale, Isabella Rauti, quelli comunali, Gemma Azuni e Paolo Masini, ed il parlamentare Mario Segni. “I drammi e le storie spesso dimenticate, ma non meno importanti, a volte sfuggono alle Istituzioni – ha detto proprio Alemanno – ma è invece importante ricordare ed essere vicini a Rossella Urru. Questa ragazza è sorella e figlia di tutta l’Italia, non solo della Sardegna. E questo drappo non è solo un simbolo, ma un’impegno per Roma Capitale a fare qualcosa di concreto per la liberazione di Rossella”.
L’apposizione della gigantografia, recante la scritta “Roma Capitale per Rossella Urru libera”, è finalizzata a sensibilizzare tutti gli organi istituzionali, a partire dall’Anci, affinché promuovano iniziative comuni per tenere alta l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica su questo caso. Anche la Regione Lazio presto potrebbe muoversi. Rauti ha infatti annunciato la volontà di chiedere “all’ intergruppo della Pisana, dedicato al popolo Saharawi, di fare un’adesione per l’intero Consiglio regionale” sulla questione della liberazione della cooperante. “Non dobbiamo scordare Rossella e non dobbiamo scordare il popolo Saharawi – ha aggiunto Rauti – Rossella è andata lì dove molti non vogliono andare perché è una situazione particolarmente complessa. Con questo atto simbolico vogliamo ribadire l’impegno e la nostra attenzione. Penso che ognuno debba fare la sua parte. Ci auguriamo che Rossella sia liberata e venga qui a prendere il drappo a lei dedicato”.
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