(ANSA) – BEIRUT, 14 APR – Un ruolo che andrebbe maggiormente messo in evidenza, “soprattutto nelle missioni all’estero, per il valore aggiunto che esso porta nel rapporto con le popolazioni femminili locali”. Lo ha detto a proposito dell’attività delle donne-soldato italiane la consigliera regionale del Lazio e membro dell’ufficio di presidenza Isabella Rauti, incontrando oggi nel sud del Libano le donne che fanno parte del contingente italiano dell’Unifil, la forza di interposizione dell’Onu al confine con Israele. L’incontro, nella base italiana di Shamaa, ha rappresentato il momento culminante nei tre giorni di visita della consigliera nel Paese dei Cedri, dedicato in gran parte alla condizione femminile, con colloqui con organizzazioni non governative e deputate. Tra gli argomenti trattati, anche un disegno di legge sulla violenza alle donne che dovrebbe punire anche i reati di violenza domestica “indipendentemente – ha sottolineato Isabella Rauti – dall’appartenenza confessionale della famiglia”. Oggi Isabella Rauti ha incontrato a Naqura, quartier generale dell’Unifil, il generale Paolo Serra, con il quale la forza dell’Onu è ritornata dal gennaio scorso sotto comando italiano. Successivamente nella base di Shamaa ha visto le 46 soldatesse del contingente italiano, che in tutto conta 1.100 elementi. “Ho visto donne preparate e determinatissime – ha detto la consigliera del Lazio – impegnate su un piano di parità piena con i loro colleghi uomini e mosse da una scelta motivata e da un concreto amore di patria”. Il loro ruolo, ha sottolineato Isabella Rauti, è molto importante soprattutto nell’impegno a sostegno della popolazione locale. Un esempio di questo impegno è un edificio polifunzionale donato dal contingente italiano all’orfanatrofio femminile di Tibnin, che ospita 65 bambine e ragazze e che Isabella Rauti ha visitato nel pomeriggio.
La consigliera regionale ha sottolineato il ruolo svolto nel rapporto con la popolazione femminile anche dalle soldatesse italiane in Afghanistan, dove si è recata in passato in visita ai contingenti italiani a Kabul e a Herat. Sono attualmente 12.000 le donne arruolate nelle forze armate italiane.
Durante l’incontro con il generale Serra, è stata ribadita l’importanza che riveste la missione della forza multinazionale di pace nel monitoraggio del territorio di confine dopo che nella visita della settimana scorsa in Libano il presidente del Consiglio Mario Monti ha confermato l’impegno militare italiano, in una fase delicata dello scacchiere medio orientale, determinata dalla grave situazione siriana e dal pericolo del ritorno di attacchi terroristici. (ANSA).
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