Abstrat dell’intervento
12 marzo 2010
Open Colonna – Via Milano 9/a – Roma
Il 12 marzo 2010, in una sala dell’Open Colonna gremita di imprenditori, industriali e rappresentanti del mondo delle libere professioni, la professoressa Isabella Rauti ha introdotto l’incontro dal tema “Il rilancio nell’economia nel Lazio”, al quale hanno partecipato la candidata Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Sindaco di Roma On. Gianni Alemanno e l’On. Maurizio Leo, Assessore al bilancio e sviluppo economico del Comune di Roma.
Un intervento, quello della candidata nel Listino per Renata Polverini Presidente, con una forte caratterizzazione politica, perché pronunciato in una serata cruciale: quella del verdetto della Corte d’Appello di Roma sul ricorso per la mancata ammissione della lista provinciale di Roma del Pdl.
Infatti, Isabella Rauti ha esordito sottolineando proprio lo stato d’animo di quanti hanno vissuto in prima persona «la situazione di surrealismo elettorale» determinata dagli accadimenti che si sono succeduti nel corso delle ultime settimane.
«Anche se còlto da un legittimo sconforto» ha affermato la professoressa Rauti «il popolo del centro-destra ha risposto con forme di reazione civile, cercando una soluzione costruttiva, senza lasciarsi prendere dalla rabbia. Tuttavia, l’esclusione della lista circoscrizionale provinciale di Roma del Pdl costituisce una ferita alla democrazia e all’esercizio libero e democratico del voto.».
Isabella Rauti è passata poi ad esaminare questioni di carattere sociale ed economico, illustrando alcuni dati significativi che rivelano le potenzialità dell’economia della Regione Lazio. Ha infatti citato uno studio del Centro Ricerca ANCI-CITTÀ «secondo il quale – negli anni compresi fra il 2000 ed il 2008 – il Lazio ha registrato un primato nella crescita della ricchezza prodotta in ambito regionale.». Secondo il rapporto dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, infatti «nel periodo considerato, il PIL del Lazio è aumentato più che nel resto d’Italia, con una crescita del 13,29%». «Il Lazio ha dunque contribuito fortemente allo sviluppo del tessuto economico di tutto il Centro» ha sottolineato la candidata nel Listino della Regione Lazio.
«Nel quarto trimestre del 2009 l’attività delle imprese è cresciuta dello 0,2%», ha ricordato la Isabella Rauti, tenendo a sottolineare come ciò costituisca «un dato estremamente significativo, se si considera il contesto della crisi internazionale e nazionale. La nostra regione è perfettamente in grado di competere con quelle del Nord-est. Nonostante la Provincia di Roma incida in modo più significativo sulla crescita del PIL rispetto alle altre provincie, queste ultime, insieme alla Capitale, fanno del Lazio una regione trainante in questo momento di difficoltà, perché caratterizzate da realtà produttive vive e dinamiche. Un “sistema Lazio” da rilanciare è possibile, quindi, per affrontare la crisi in modo più efficace ».
La candidata ha sottolineato come occorra investire sulle potenzialità insite nei territori ma ancora inespresse. Infatti, la stessa “strategia europea 2020” attribuisce un ruolo essenziale ai livelli di governo locali e regionali per raggiungere gli obiettivi comunitari.
«Il rilancio dell’economia nel Lazio passa attraverso l’occupazione ed il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese. Anche la cultura però» ha affermato Isabella Rauti «ha un ruolo fondamentale come volano dell’economia. Non solo, il sistema culturale svolge una funzione di coesione ed inclusione sociale.». «Ma serve anche un welfare della cultura, sussidiario in senso verticale, che saldi i livelli centrali di governo con provincie e comuni e sussidiario anche in senso orizzontale, mediante un mix di pubblico e privato.».
«Occorre inoltre mettere a sistema le bellezze delle piccole realtà del Lazio, come le coste ed i percorsi enogastronomici. Queste iniziative devono confluire in un brand unico di promozione “Made in Lazio”, che faccia conoscere la nostra regione nel resto del mondo».
Secondo Isabella Rauti, «un ruolo fondamentale va demandato all’ “altra economia”: quella della valorizzazione delle relazioni fra soggetti, dell’architettura sostenibile, della finanza etica e di un’economia sociale di mercato su scala regionale. Occorre investire nel consolidamento del corpo sociale, anche recuperando stili di vita più autentici ed essenziali.».
«La cronaca di questi anni ci insegna che le vicende economiche procedono più rapidamente di quelle politiche. È nostro obiettivo ricomporre questa discrasia e riportarle ad un’unica velocità, facendo in modo che esse marcino insieme e restituendo alla politica il suo sano primato. Per questo, il 2010 deve essere uno spartiacque: un nuovo inizio per tutti» ha concluso la professoressa Rauti.