Non mi candido alle prossime elezioni regionali. Come ho detto e scritto già nell’ottobre scorso, non mi presento per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio. Voglio ribadire la mia decisione ora, che il momento è arrivato: si chiudono le liste e comincia la campagna elettorale.
Ho creduto nel progetto del “Laboratorio Lazio 2010” ma considero chiusa definitivamente la mia esperienza nel Consiglio regionale; continuo a fare politica, perché questo impegno e la militanza hanno scandito tutta la storia della mia famiglia e la mia vita, da più di trent’anni e, non ho intenzione di smettere!
Lo scandalo nella gestioni dei Fondi pubblici dei Gruppi Consiliari, ha fatto emergere – anche in altre Regioni – un sommerso disgustoso ed una deriva malata della politica; aspetti che impongono una riforma radicale di sistemi e meccanismi: regole, controllo, trasparenza, taglio dei costi della politica. Ed un riordino, forse, dei tanti poteri conferiti alle Regioni con la Riforma del Titolo V della Costituzione.
Nella mia attività di Consigliera regionale mi sono impegnata principalmente nelle politiche sociali e di pari opportunità, quelle che da sempre contraddistinguono la mia formazione e rispondono alla mia sensibilità.
L’esperienza che mi lascio alle spalle non ha ucciso la mia passione; resto una che crede nelle battaglie politiche e sociali e, nel confronto delle idee. Con questo spirito militante mi impegnerò per sostenere la candidatura di Francesco Storace alla Presidenza della Regione Lazio e la sfida del PDL per conquistare il Governo nazionale.
Ed è con lo stesso spirito che intendo impegnarmi in futuro per il necessario rinnovamento del Popolo della libertà e, per contribuire a quello che si impone come un imperativo categorico: rifondare il centro destra italiano.
Un blocco sociale e politico, identitario e dialogico, coraggiosamente riformista, post ideologico ma con idee forti; con una forma organizzativa e territoriale adeguata ed una rappresentanza basata sul merito.
Ma anche un movimento di persone della Comunità nazionale e della società civile, che sappia restituire dignità alla politica e faccia recuperare la fiducia nella buona politica, che è doverosa, che è dovuta e che – continuo a crederci – è possibile!
Isabella Rauti