(DIRE) Roma, 24 gen. – “Non mi candido alle prossime elezioni regionali. Come ho detto e scritto già nell’ottobre scorso, non mi presento per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio.
Voglio ribadire la mia decisione ora, che il momento è arrivato: si chiudono le liste e comincia la campagna elettorale”. Così, in una nota, Isabella Rauti, consigliera uscente del Pdl alla Regione Lazio.
“Ho creduto nel progetto del ‘Laboratorio Lazio 2010’- spiega- ma considero chiusa definitivamente la mia esperienza nel Consiglio regionale. Continuo a fare politica, perché questo impegno e la militanza hanno scandito tutta la storia della mia famiglia e la mia vita, da più di trent’anni e, non ho intenzione di smettere. Lo scandalo nella gestioni dei fondi pubblici dei gruppi consiliari, ha fatto emergere – anche in altre Regioni – un sommerso disgustoso ed una deriva malata della politica; aspetti che impongono una riforma radicale di sistemi e meccanismi: regole, controllo, trasparenza, taglio dei costi della politica. E un riordino, forse, dei tanti poteri conferiti alle Regioni con la riforma del Titolo V della Costituzione”.
Nella mia attività di consigliera regionale – dice ancora Rauti – mi sono impegnata principalmente nelle politiche sociali e di pari opportunità, quelle che da sempre contraddistinguono la mia formazione e rispondono alla mia sensibilità. L’esperienza che mi lascio alle spalle non ha ucciso la mia passione; resto una che crede nelle battaglie politiche e sociali e, nel confronto delle idee. Con questo spirito militante mi impegnerò per sostenere la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio e la sfida del Pdl per conquistare il Governo nazionale. Ed è con lo stesso spirito che intendo impegnarmi in futuro per il necessario rinnovamento del Popolo della libertà e, per contribuire a quello che si impone come un imperativo categorico: rifondare il centrodestra italiano. Un blocco sociale e politico, identitario e dialogico, coraggiosamente riformista, post ideologico ma con idee forti; con una forma organizzativa e territoriale adeguata ed una rappresentanza basata sul merito. Ma anche un movimento di persone della comunità nazionale e della società civile che sappia restituire dignità alla politica e faccia recuperare la fiducia nella buona politica, che è doverosa, che è dovuta e che – continuo a crederci – è possibile”.
(Com/Rel/ Dire)
14:41 24-01-13
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