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Paesesera.it – Donne, Roma balla contro la violenza. La mappa del “One billion rising”

di Ambra Murè

FLASH MOB/ L’evento mondiale

“Un miliardo di donne violate è un’atrocità. Un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione”. Con questo appello l’attivista Eve Ensler ha convinto 189 paesi (e 70 città italiane) ad aderire alla sua campagna. Ecco tutte le piazze della Capitale dove sono previsti i flash mob, e l’agenda degli eventi a tema: come “Garden against violence” organizzato dalla Casa Internazionale delle Donne. La solidarietà della politica

I DATI Donne, violenza “in aumento”
VIOLENZA Duemila donne nei centri antiviolenza
L’INTERVISTA “Consultori a rischio”

Un guanto bianco sporco di sangue, un indumento rosso e la bandiera dell’Italia: a ritmo di tamburi la scalinata di piazza di Spagna “danza” contro la violenza sulle donne. E’ il flash mob organizzato dall’associazione Hands off Women che aderisce cosi’ al flash mob mondiale One Billion Rising, “per dire no alla violenza sulle donne”. Un ballo “liberatorio” che e’ partito dall’obelisco di Trinita’ dei Monti per arrivare in piazza di Spagna al grido di “Basta la violenza sulle donne! Donne, donne, donne! L’Italia danza contro la violenza! Viva le donne e gli uomini che le sanno trattare bene”.  Diversi i volti noti, tra cui: l’attrice Nancy Brilli, l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto, e l’organizzatrice del concorso di bellezza, Patrizia Mirigliani, Isabella Rauti.

LA MAPPA – Una danza collettiva contro la violenza sulle donne. Si balla a Roma come in altre 70 città italiane e 189 Paesi. La campagna “One billion rising” nasce da un’idea di Eve Ensler, attivista e autrice del leggendario “I monologhi della vagina”. Si parte da un dato: secondo le stime, in tutto il pianeta una donna su tre subirà violenza (sessuale o fisica) almeno una volta nel corso della propria esistenza. Questo “destino” accomunerebbe un miliardo di donne circa. Per protestare contro questo scandalo e celebrare la volontà di porvi fine, Ensler ha diffuso per il globo l’invito a rispondere a questa drammatica statistica “schierando” un diverso miliardo di persone. Le regole sono semplici, basta rispettare per quanto possibile il dress code: “Rosso, nero e loghi del One Billion Rising come se piovessero”. La coreografia, invece, è stata già imparata grazie a un video tutorial messo sul web.

La mappa della Capitale “danzante” passa naturalmente per Piazza del Popolo, che dalle 13 alle 18:30 verrà trasformata in un’enorme pista di Hoop Dance. Dove ciascuno sarà libero di portare la propria solidarietà “per 5 minuti o per 5 ore”. Magari nella pausa pranzo o dopo il lavoro. Si ballerà anche alle 16 ai piedi della scalinata di Piazza di Spagna. E, esattamente un’ora dopo, nel piazzale della stazione Tiburtina. Alle 18 One Billion Rising arriverà in periferia, con un evento organizzato dalla Dance Art Studio nella “piazza” del centro commerciale Casetta Mattei. Mentre alle 19 la piazza dell’Immacolata (San Lorenzo) verrà invasa da danzatrici orientali, più motivate che mai a far tintinnare le loro cinture al ritmo delle percussioni.

FLASHMOB AL COLOSSEO – Si prevede largamente partecipato anche il flashmob che comincerà alle 17 in punto davanti l’Arco di Costantino (al Colosseo). L’evento è stato organizzato da un gruppo di donne autonominatesi “Le Cinciallegre”. Che, per arrivare preparate alle “rivoluzione”, hanno ideato un’apposita coreografia ispirata alla danza afro. Ad accompagnarla un appello che non ammette scuse: “Qualsiasi impegno abbiate nella vita, se potete prendervi un pomeriggio libero, alzatevi con noi! Ballate con noi!”

BIBLIOTECHE DI ROMA – Anche le Biblioteche di Roma hanno deciso di aderire alla campagna, organizzando una serata a tema che terrà insieme intrattenimento e riflessione. A partire dalle 18:30 presso la biblioteca Guglielmo Marconi (via Cardano 135) i canti e le danze si alterneranno infatti alle testimonianze di donne provenienti da diversi paesi del mondo. All’evento, aperto dal presidente delle Biblioteche di Roma Francesco Antonelli e dal minisindaco del XV Municipio Gianni Paris, prenderanno parte anche antropologhe e scrittrici. Guest star: la cantante malese Elsbert Anthonysamy, nota in Italia per essere la voce del programma “Alle Falde del Kilimangiaro”.

LA CASA DELLE DONNE – Non potevano mancare all’appuntamento le donne della Casa Internazionale di via della Lungara. Che anzi per l’occasione hanno lanciato un intero pomeriggio di festa e di mobilitazione. Partenza alle 16:30 dal giardino della Casa, per avviarsi “tutt* insieme verso ponte Mazzini, dove daremo inizio a balli e danze. Dopo circa un’ora torneremo alla Casa dove confluiranno tutte le donne che hanno partecipato ai flash mob negli altri punti della città”. Il programma prevede ancora danze e canti, musica e videoinstallazioni. Per ritrovarsi infine tutte (e tutti) nel “Garden against violence” (a partire dalle 21). E concludere la giornata ballando ancora insieme.

LA POLITICA – Solidarietà arriva anche dal mondo politico. “Quello della violenza contro le donne è un fenomeno drammatico che non sembra arrestarsi. Tutti devono essere preoccupati per i terribili soprusi che le donne nelle nostre città, nel nostro Paese e nel resto del mondo sono costrette a sopportare ogni giorno, in totale solitudine quando non hanno il coraggio di fare una denuncia. Io sento forte la responsabilità di dire basta a queste violenze ed è per questo che mi sono impegnato da presidente della Provincia, sostenendo diverse iniziative e progetti concreti e con l’adesione alla convenzione ‘No more’ contro la violenza maschile sulle donne”, dichiara il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Nicola Zingaretti.

E la consigliera del Pd capitolino Monica Cirinnà ha chiesto proprio a Zingaretti di assumere nel suo programma i punti della convenzione ‘No More’ contro la violenza maschile sulle donne. “La convenzione – dice – sostiene al suo primo punto che la violenza maschile sulle donne non è una questione privata ma politica ed è un fenomeno di pericolosità sociale per donne e uomini, bambine e bambini”.

Mentre Alemanno ricorda che la capitale è da sempre in prima linea nella difesa del mondo femminile da ogni tipo di sopruso. “Ricordo, fra le tante iniziative, il Premio Roma per la Pace alla giovanissima Malala che ha rischiato la vita nella sua lotta per il diritto allo studio delle donne pakistane. Non dobbiamo dimenticare comunque che la piaga della violenza sulle donne è un problema che esiste in tutte le culture e ad ogni livello sociale e, per questo, iniziative popolari come questa di oggi sono molto importanti per cambiare una mentalità sbagliata”, afferma.

Secondo Maria Gemma Azuni, consigliere comunale Sel, bisogna tenere alta la guardia, “contro ogni minaccia che metta in discussione diritti acquisiti come i consultori e la legge 194, oppure che si converta in tagli a baluardi di valore inestimabile come i centri antiviolenza, o ancora che svilisca le donne con pubblicità lesive e con visioni meschine, come ci ricordano anche esponenti politici “di spicco”.

Per Marco Furfaro, candidato Sel alla regionali, “per fermare la violenza di genere non basta la denuncia, è necessario agire con strumenti adeguati e misure innovative che riguardino non solo chi è vittima ma anche chi si rende carnefice”.

“Una donna su tre nell’arco della propria vita è vittima di violenze o abusi sessuali. Questo è un dato allarmante che deve cambiare anzi, è un dato che deve scomparire. Anche per questo sostengo convintamente la campagna One billion rising”. afferma Jean-Léonard Touadi, capolista del Partito democratico alle prossime elezioni regionali.

[Fonte: www.paesesera.it]

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