Al Ministro dell’Interno
On.le Angelino Alfano
Al Ministero dell’Interno
Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali
Direzione Centrale dei Servizi Elettorali
Prefetto Nadia Minati
Al Prefetto di Roma
Dott. Giuseppe Pecoraro
Al Direttore del Dipartimento Risorse Tecnologiche – Servizi Delegati
Ing. Emilio Frezza
Al Direttore dei Servizi Anagrafe e Servizi Elettorali
Dott. Angelo Ottavianelli
Ai fini della piena attuazione del principio della parità di genere, che trova il suo fondamento negli articoli 3 e 51 della Costituzione, è stata approvatala legge n. 215/2012, volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali, che modifica, fra l’altro, il sistema elettorale dei comuni, introducendo la cd. Doppia preferenza di genere.
L’introduzione di quest’ultima, consente all’elettore di esprimere due preferenze anziché una, come previsto dalla normativa previgente, purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Proprio in vista delle prossime elezioni amministrative, l’elettorato romano e dei comuni ove si terranno le consultazioni elettorali potranno dunque esprimere due preferenze: una ad una donna e l’altra ad un uomo, consentendo l’incremento della presenza delle donne anche nei Consigli comunali e Municipali, senza dover ricorrere al meccanismo delle “quote rosa”.
Ovviamente lo spoglio sarà più complicato e più lungo ma è certo che questa facoltà, se esercitata correttamente, consentirà non solo di avere una maggiore rappresentanza femminile, ma anche di scegliere con più efficacia i propri rappresentanti.
Nel Parlamento Europeo la rappresentanza femminile italiana è la ventiquattresima in termini proporzionali su ventisette Paesi: solo Repubblica Ceca, Lussemburgo e Malta sono in condizioni peggiori. Nel consiglio comunale di Roma siamo solo 3 su 60, il 5%!
La questione della rappresentanza femminile non è dunque questione “banalmente femminile” ma piuttosto si pone come problema ineludibile di effettività democratica. La democrazia, infatti, è, prima di tutto ed essenzialmente, possibilità di partecipare alla formazione delle scelte pubbliche attraverso un dibattito aperto,che si arricchisca di tutte le esperienze, sensibilità e visioni del mondo. Escludere le donne, o relegarle in posizione marginale significa dunque accettare un modello di democrazia “monca” che è interesse di tutti, anche degli uomini, concorrere a superare.
E’ in ragione di ciò che rivolgiamo un appello a tutti gli organi competenti, affinchè si realizzi una grande diffusione del meccanismo della doppia preferenza di genere in modo tale da rendere edotti e informati i cittadini sul tale “congegno” che sembra essere noto esclusivamente agli “addetti ai lavori”.
Si chiede pertanto di divulgare con ogni mezzo tale modalità di voto, ad un uomo e ad una donna informando innanzitutto adeguatamente i presidenti dei seggi, gli scrutatori e coloro che dovranno operare nell’ambito degli spogli elettorali unitamente ad una massiccia campagna di informazione della popolazione mediante i mezzi di comunicazione solitamente utilizzati per illustrare le modalità di voto. In considerazione dell’importanza di rendere effettiva l’opportunità di arricchire il nostro sistema democratico, Vi ringraziamo per l’attenzione prestata e per l’impegno che certamente andrete a profondere nella diffusione della doppia preferenza di genere.