AVIGLIANO – Si è svolto sabato sera nel Chiostro del Palazzo di Città «Le radici profonde non gelano» convegno organizzato da Vincenzo Mancusi, segretario amministrativo nazionale della Fiamma Tricolore, per ricordare, a due anni dalla scomparsa, la figura di Pino Rauti, intellettuale e uomo politico di primo piano, laureato in legge, saggista e giornalista, che prese parte alla nascita del Movimento sociale italiano di cui fu anche segretario. A metà degli anni ’50 fondò il Centro studi Ordine nuovo, inizialmente componente interna dell’MSI, distaccatasene dopo due anni insieme allo stesso Rauti che però nel 1969 rientrò nel Partito. Dopo la svolta di Fiuggi del ‘95, Rauti creò il Movimento Sociale Fiamma Tricolore e in seguito il Movimento Idea Sociale. Agli attentati rivendicati negli anni ’60 e ’70 da “Ordine Nuovo”, Pino Rauti si dichiarò estraneo e fu sempre assolto dalle accuse di concorso in strage. Durante il convegno, l’On. Paolo Agostinacchio, l’On. Silvano Moffa, l’Assessore Comunale di Montalbano Jonico, Rocco Tauro e il Sen. Pasquale Viespoli hanno illustrato il pensiero di Rauti, definito fine pensatore, politico anticomunista e anticapitalista, dalle idee lungimiranti e ancora attuali. Dall’analisi dei relatori è emersa la figura di un uomo coerente con la sua idea della politica vissuta come passione e interesse nazionale, oltre che di un teorico dello Stato capace di pensare e provvedere al bene comune, auspicando uno scambio simbiotico, etico e di collaborazione reciproca con i cittadini. I relatori si sono poi soffermati sulla capacità di Rauti di analizzare la complessa società moderna, puntando sulla ricerca, sullo studio, per trovare soluzioni efficaci ai problemi. La sua era la visione di una forza politica capace di parlare alla Nazione senza barriere ideologiche. “Lui ci ha insegnato un metodo – hanno continuato – e ha offerto un enorme contributo nell’arricchire la linea politico-programmatica missina degli scorsi decenni. Ha disegnato una “Destra sociale” connotata dall’apertura anche ideologica del partito a sostegno e difesa delle classi sociali meno abbienti. Erano presenti all’incontro anche le figlie di Rauti, Alessandra e Isabella, moglie di Gianni Alemanno. Quest’ultima ha affermato: “Io ho condiviso tutte le battaglie di mio padre degli anni ‘80 e ‘90 anche se confrontarmi con la sua figura e trovare una sintesi interpretativa è difficile. Ebbe sempre vasto seguito da parte dei giovani che lo consideravano un maestro perchè lui aveva un’idea di prospettiva, di progetto”. “Pino Rauti – ha continuato – fu un convinto europeista anche se non gli piacevano gli utopismi. Per molti aspetti è stato un precursore, al punto da non essere compreso talvolta, infatti in tempi non sospetti già denunciava il dissesto idrogeologico del nostro Paese e affrontava la questione dell’immigrazione sostenendo la necessità di aiutare gli immigrati nei loro Paesi attraverso un sostegno alle politiche di sviluppo”. Isabella Rauti ha poi concluso il suo intervento con un auspicio: “Mio padre ci lascia una grande eredità politica che oggi potrebbe essere accolta per contrastare la debolezza di una certa politica incapace di trovare risposte adeguate ai problemi del Paese”.
Valeria Giordano
Fonte: LA NUOVA DEL SUD
[Fonte: www.aviglianonline.eu]