La candidata del centrodestra al Senato punta anche sulle infrastrutture: “Servono più ferrovie e strade per togliere Mantova dall’isolamento in cui si trova”
di Sandro Mortari
MANTOVA. «Io sono l’espressione di una coalizione che, a livello nazionale, ha scelto i suoi rappresentanti per elezioni che non sono locali. Il mio profilo tecnico, prima che politico, è una garanzia per portare avanti un programma nazionale che ha una precisa corrispondenza sui temi locali come la sicurezza, l’ambiente, l’economia e il funzionamento dello Stato». Così Isabella Rauti, candidata al Senato per il centrodestra nel collegio di Mantova, risponde a chi solleva il problema dei «paracadutati». Lei, 55 anni romana, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, ex moglie del già sindaco di Roma Gianni Alemanno e figlia di Pino Rauti, esponente storico della destra sociale («ho un nome di cui vado orgogliosa – dice – e che anche dall’altra parte gode di rispetto») è anche candidata al plurinominale in Lombardia 5, in Lazio 2 e 3, in Calabria 1 e in Sicilia 1. «Ho lavorato due anni in Lombardia e, quindi, conosco i problemi del territorio» afferma.
Quali i punti salienti del suo programma per Mantova?
«Sicurezza, infrastrutture e ambiente. Sulla sicurezza penso che a Mantova ci sia bisogno di varare l’operazione Strade sicure, come in altre città, per contrastare la criminalità organizzata e la microcriminalità. Qui esiste una realtà di eccellenza, il 4° Missili con 600 unità che, con pochissime difficoltà e poca spesa, potrebbe essere impiegato nel controllo del territorio sia in città che in provincia. Sul fronte infrastrutturale va aggredito l’isolamento in cui versa Mantova. Va rilanciato il piano ferroviario risolvendo il dramma del binario unico per Milano, va potenziata la parte autostradale verso Milano e immaginare un intreccio di tangenziali che, nel rispetto del territorio, risolva il problema dell’isolamento. Senza infrastrutture non si possono attirare investimenti e rilanciare l’economia locale».
Mantova ha un grosso problema ambientale…
«È la priorità. Dobbiamo portare a compimento le bonifiche del sito di interesse nazionale».
Lei è ufficiale dell’Esercito italiano con il grado di Maggiore della riserva selezionata. Come nasce questo impegno?
«C’è una legge dello Stato che consente all’Esercito di avvalersi di certe competenze. Io sono entrata come giornalista e, come gender advisor, termine voluto dalla Nato, mi occupo di questioni di genere avendo maturato competenze tecniche nel campo delle pari opportunità».
E se il 4 marzo dalle urne non uscisse alcuna forza in grado di governare, lei sarebbe favorevole o contraria alle alleanze per formare una maggioranza?
«Come Fratelli d’Italia abbiamo lanciato un patto, che verrà sottoscritto il 18 febbraio, incentrato sull’anti-inciucio. Quindi, io sono assolutamente contraria a uno pseudo governo tecnico o a qualsiasi inciucio. La mia è l’unica coalizione che può aspirare a governare da sola; questo è un valore che abbiamo solo noi. Sono i detrattori che sperano nell’instabilità a sostenere la tesi dell’inciucio».
Berlusconi ha lanciato il condono edilizio. Cosa ne pensa?
«Noi di Fratelli d’Italia siamo contrari ai condoni, ma favorevoli allo snellimento delle procedure edilizie come ha poi rettificato Berlusconi».
[Fonte: gazzettadimantova.gelocal.it]