Roma, 1 dic. – (Adnkronos) – ”La questione di Sakineh rimane tuttora irrisolta: per questo è di grande attualità e anche una amministrazione locale come il Consiglio regionale deve fare la sua parte nei confronti di quello che non è un caso isolato ma un paradigma della condizione delle donne in Iran ed anche in altri Paesi”.
Lo ha dichiarato Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio, presentando la mozione per annullare la ‘condanna a morte per adulterio di Sakineh Mohammadi Ashtiani’ che l’assemblea del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità.
Durante quella che di fatto è diventata una seduta del Consiglio regionale sui diritti umani e che ha visto passare mozioni trasversali, a grande maggioranza per l’Icam e addirittura all’unanimità per Sakineh, la Consigliera Isabella Rauti ha spiegato che ”il punto rilevante della condanna a morte di Sakineh non è nell’accusa di omicidio ma in quella di adulterio. E’ questo aspetto che fa del ‘caso Sakineh’ una metafora della condizione femminile in molti Paesi del mondo, una condizione fatta di disuguaglianze e di negazione dei diritti umani fondamentali. Io stessa, tornata da dieci giorni da una visita istituzionale in Afghanistan, ho potuto conoscere il drammatico fenomeno dell’autoimmolazione, dovuta dalla disperazione di tante donne che si trovano nell’impossibilità di trovare ascolto e rispetto dei propri diritti”.
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