La questione delle iscrizioni dei figli delle coppie gay al centro del dibattito politico. CitizenGo presenterà esposti. Prevista per domani una conferenza stampa
CitizenGo contro le iscrizioni alle anagrafi dei figli delle coppie omosessuali. È prevista per domani una conferenza stampa, che si terrà alle ore 10 presso la sala Nassirya del Senato della Repubblica, per annunciare “esposti e iniziative” nei confronti di quei “sindaci che hanno iscritto nelle anagrafi i figli di due madri o di due padri”.
L’associazione ha deciso di alzare il tiro sull’argomento. Dalla mera critica si passerà alle segnalazioni alle autorità competenti. “Basta bugie nelle anagrafi” recita il manifesto di presentazione.
Tutto era partito dall’amministrazione comunale di Torino, quando Chiara Appendino aveva optato per “forzare la mano” pur di riconoscere quella che, secondo l’opinione del primo cittadino del MoVimento 5 Stelle, è a tutti gli effetti una famiglia. Poi era arrivata la disponibilità di altri sindaci piemontesi.
Virginia Raggi, a Roma, aveva trascritto un atto riguardante una bambina, nata in Canada, figlia di due padri. Era mancata, però, l’iscrizione all’anagrafe dell’atto di nascita della figlia di due madri. La differenza è sottile, ma pone un problema politico: i cinquestelle sembrano avere più di una linea in materia. L’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, aveva dato seguito a una trascrizione di un certificato di nascita straniero. Trascrizione e iscrizione, però, sono due atti giuridici diversi: ai secondi si riferisce la campagna degli attivisti pro life. In ogni caso, una parte dei grillini e il Partito Democratico risultano uniti, almeno in questa “battaglia”, in nome del “progresso”. Il centrodestra, invece, aveva scelto la contrarietà e le barricate.
Non è un caso che a partecipare all’incontro di domani saranno soprattutto esponenti della coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Tra coloro che presenzieranno, si leggono i nomi del Sen. Maurizio Gasparri (Forza Italia), del Sen. Simone Pillon (Lega), della Sen. Isabella Rauti, (Fratelli d’Italia), del Sen. Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia),dell’On. Giovanni Donzelli, (Fratelli d’Italia) e di Domenica Spinelli, che è il sindaco di Coriano, passato alle cronache per aver rifiutato di trascrivere un atto della tipologia in questione. Filippo Savarese di CitizenGo e Jacopo Coghe di Generazione Famiglia coordineranno i lavori.
Il fine dell’evento, si legge nel comunicato stampa, è quello di “denunciare chiaramente il tentativo di manomettere l’ordinamento giuridico italiano con queste iscrizioni, al fine di sdoganare anche in Italia le pratiche di PMA eterologa per coppie lesbiche e l’utero in affitto per coppie gay”. Il timore, insomma, è quello per cui, attraverso la registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali, si finisca in maniera indiretta per approvare la fecondazione eterologa, che nel Belpaese sarebbe vietata dalla legge 40 del 2004. Le iscrizioni, dicono gli organizzatori, sono illegittime. Non la pensa così il sindaco di Firenze Dario Nardella, che anche in risposta alle affermazioni sulle famiglie arcobaleno del ministro Lorenzo Fontana, aveva dichiarato che la città che amministra riconoscerà i figli delle coppie gay.
Intanto sarebbero già partiti cinque esposti a cinque diverse procure. I dettagli non sono ancora conosciuti, ma nella nota stampa CitizenGo fa riferimento ai casi di Torino, Bologna, Gabicce Mare, Milano, Sesto Fiorentino e Firenze. Si ipotizza, insomma, che le segnalazioni abbiano come oggetto questi episodi. Quello dei “temi etici” è uno degli aspetti che potrebbe creare qualche grattacapo al governo: la Lega di Matteo Salvini e il MoVimento 5 Stelle di Luigi Di Maio sembrano pensarla in modo difforme. Il tema, però, non è nel contratto di governo. L’eventuale problema si porrà nel caso in cui il governo gialloverde sarà costretto a prendere una posizione unitaria.
[Fonte: www.ilgiornale.it]