Percorso:

Repubblica.it – Giorgetti: “Olimpiade 2026? Il governo parlerà presto”. Sala: ”Milano ha più chances”

Il primo giorno di Giancarlo Giorgetti: il sottosegretario alla Presidenza, appena avuta la delega allo sport, ha partecipato stamani al Senato ad una cerimonia che ha coinvolto tutto il mondo del calcio. Molte sono le cose cui sarà chiamato, presto, a decidere: forse già domani (martedì 26 giugno) Giorgetti potrebbe incontrare la sindaca di Torino, Appendino, per parlare dei Giochi invernali 2026. In corsa, come si sa, sono in tre: oltre a Torino, che ha già ospitato con successo l’edizione 2006, ci sono Milano e Cortina (con le Dolomiti). “Il governo parlerà presto e parlerà chi deve parlare”, le parole di Giorgetti. “E’ inutile rincorrere dichiarazioni, tutti hanno ovviamente le loro speranze e i loro auspici – osserva – Sappiamo che dobbiamo prendere una decisione a breve, ci confronteremo a brevissimo e vi diremo cosa pensa il governo”. Giorgetti si era già incontrato con Giovanni Malagò e con Gaetano Micciché, n.1 della Lega di A, e avevano parlato anche di questo argomento (oltre che di diritti tv): il presidente del Coni vorrebbe chiudere la pratica il 10 luglio, o al più tardi a fine luglio, per presentarsi ad ottobre alla sessione Cio di Buenos Aires con tutte le carte in regola. La candidata del Coni, ed è quella che avrebbe davvero (buone) speranze di farcela, è Milano: qualche gara (pattinaggio di velocità, skeleton e bob) si potrebbe fare comunque anche a Torino e dintorni, sfruttando gli impianti del 2006. Cortina avrà i Mondiali 2021 di sci alpino, un’Olimpiade è molto più complessa come organizzazione (ma il governatore Zaia non si arrende).

Il sottosegretario Valente (5 Stelle) si preoccupa dei costi, lo stesso Fraccaro mentre Toninelli spinge per Torino: il Coni può spiegare a tutti come funziona adesso che il Cio ha varato l’Agenda 2020 e ha deciso che i Giochi dovranno essere low cost.”Sulla candidatura di Milano alle Olimpiadi, io e Fontana stiamo per presentare il nostro dossier a Giorgetti”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala oggi pomeriggio a margine di un evento organizzato con Assolombarda. Con il dossier da consegnare al sottosegretario della presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti nelle prossime ore, Sala evidenzia che si intende “segnalare la nostra proposta” e aggiunge: “Accetterè ogni decisione del Governo ma mi permetto di fare una segnalazione: ha più possibilità di vincere la candidatura una città come Milano che, seppur non abbia mai fatto un’Olimpiade, è reduce da un successo come quello di Expo 2015, ed è considerata una città internazionale, piuttosto che una città che ha già ospitato la stessa manifestazione 15 anni fa”, in riferimento a Torino. “Se poi si decidesse di scegliere Torino, io non farò polemiche”, continua il primo cittadino del capoluogo lombardo, sottolineando che, per il bene di entrambe le città, è necessaria una decisione rapida, perché, come ha insegnato l’esperienza di Expo, oltre a predisporre l’infrastruttura, in questo caso il villaggio olimpico, “bisogna anche predisporre gli aeroporti e la sicurezza”. Giorgetti ha un ruolo assai delicato: deve convincere l’alleato di governo Di Maio ad accettare per Torino (dove comandano i 5 Stelle, pur con problemi) un ruolo subalterno a Milano. C’è il rischio di uno scontro Lega-Cinque Stelle, che potrebbe affondare qualsiasi candidatura. Si può candidare infatti una solo città, ed è Milano. A Palazzo H le idee le hanno chiare da tempo ma aspettano una risposta da Palazzo Chigi. “E’ anche bello che ci sia tutto questo interesse di soggetti autorevoli intorno alla candidatura, ma è evidente che chi rimane fuori non può che essere il primo sostenitore di chi andrà avanti, altrimenti andiamo a penalizzarci nella migliore tradizione italiana”, queste le parole di Malagò. “Se questa cosa è chiara e condivisa bene, altrimenti c’è un istinto controproducente”, ha sottolineato il capo dello sport italiano, arrivato oggi a Tarragona per assistere alle gare degli azzurri ai Giochi del Mediterraneo, evidenziando che la “candidatura deve essere vincente”.

Poi riferendosi alla decisione del governo sull’appoggio alla candidatura, Malagò ha precisato: “E’ chiaro che c’è una componente di valutazione politica che non spetta al Coni e aspettiamo indicazioni. Gli enti locali sono a posto, il Coni per definizione non può che sostenere il progetto e sul governo è indispensabile sapere qual è la sua posizione”. Giorgetti, pur interpellato, non ha voluto parlare invece della questione-Figc: è più che informato sulla situazione, forse sul suo tavolo è arrivato anche un dossier. Ma si tiene neutrale. Roberto Fabbricini, il commissario, a settembre potrebbe fissare la data delle elezioni ma non è detto che si tengano a settembre, molto probabile che si debba aspettare ancora mesi e mesi… Probabile anche il ricorso agli organi di giustizia sportiva e non solo. Sibilia, Gravina, Tommasi e Nicchi sembrano molto determinati, almeno per ora. Non è stata chiarita nemmeno la questione-Abete: è candidabile? Anche qui possibili ricorsi. “Sono assolutamente un sostenitore del fatto che ci sia il dovere di fare le elezioni il prima possibile, ci mancherebbe che non sia così. Ma la Figc non può avere regole diverse dalle altre Federazioni, pur essendo la più importante, altrimenti non ci si capisce nulla”. Questo il pensiero di Malagò. “Stiamo accelerando, il Consiglio nazionale non può essere prima del 10 luglio in quell’occasione passeranno i principi informatori”. Riguardo la possibile data delle elezioni della Figc il capo dello sport italiano puntualizza: “Non dovete chiederlo a me, ma al commissario (Fabbricini, ndr) che sta rispettando i suoi compiti e prerogative con senso di responsabilità del ruolo”. Infine, sull’opportunità che la Lega A esprima un suo candidato, Malagò dice: “Quando ero commissario di Lega ho espresso un’opinione sul fatto che poteva e secondo me doveva essere giusto coinvolgere in questa vicenda la Lega che sta uscendo dal guado. Ora sarebbe inelegante e non corretto esprimere opinioni per la Lega A”. Un’immagine pessima, comunque quella che il mondo del pallone sta dando di se stesso.

Commozione e applausi al Senato per la premiazione di “Quarta Categoria”
Una bella mattinata, di sport vero, di emozioni. Al Senato si è tenuto oggi l’incontro “Un goal al 90?- Quarta Categoria”. Sono intervenuti il commissario Figc Roberto Fabbricini, il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti, il Sottosegretario alla Famiglia e Disabilità Vincenzo Zoccano, il presidente del gruppo FI-BP Anna Maria Bernini, il vicepresidente Vicario del gruppo FI-BP Lucio Malan, la senatrice Alessandra Gallone, la senatrice Isabella Rauti, la senatrice Laura Bignami, Franco Carraro, Gaetano Micciche, Mauro Balata, Gabriele Gravina, Francesco Ghirelli, Vittorio Bosio, Antonio Matarrese, Carlo Tavecchio, Fabio Poli, Nuccio Caridi. Premiate le squadre “special” vincitrici dei rispettivi tornei regionali (Juventus, Benevento, Spal, Parma, Foggia, Salernitana, Alessandria, San Benedettese e Livorno) e illustrati gli sviluppi del progetto “Quarta Categoria”. In primis l’istituzione dalla prossima stagione calcistica del fondo di solidarietà sportiva “4 Special”. A seguire il progetto no profit “Dalla scuola allo stadio” che permetterà ai ragazzi con disabilità anche gravi di andare con la propria classe allo stadio (assistiti da personale competente) o con la propria famiglia con il patrocinio oneroso di Quarta Categoria per la parte competente, il protocollo di ricerca medica scientifica dell’Università San Raffaele avviato a gennaio 2018 sugli atleti di Quarta Categoria e la trasmissione tv “4 Special Sky” che andrà in onda da ottobre 2018 sul canale 808 della piattaforma Sky. In questa iniziativa splendida, dal grande valore sociale, hanno avuto un ruolo importante Marco Bunelli, ad della Lega di A, ad della Lega A, e un ruolo determinante Valentina Battistini, commossa nel suo intervento applauditissimo da tutti i ragazzi presenti in Sala Koch.

Prandelli: “Figc? Solo Abete può rimettere in piedi questa baracca…”
“Abete? Lavorare con lui è stato un privilegio, è una persona straordinaria, di grande equilibrio, saggezza e capacità umana, mi sono trovato benissimo”. Lo ha detto l’ex ct della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, a ‘La Politica nel pallonè su Gr Parlamento, la trasmissione di Emilio Mancuso. “Se le componenti lo stanno proponendo, forse hanno capito che è l’unico che può rimettere in piedi questa baracca. E’ vero che la Nazionale non si è qualificata ai Mondiali, ma la Federazione è commissariata e in tre mesi non si è trovato un accordo”.
 
Diritti tv: Rai e Mediaset, 12 milioni alla Lega di serie A?
La pratica dei diritti tv si sta per concludere: l’ad di Infront, Luigi De Siervo, aveva promesso ai club 1400 milioni all’anno e 1400 milioni arriveranno. Sky e Perform stanno trattando, probabile chiusura entro giugno. Intanto, il consiglio di Lega dovrebbe costituire una commissione per i diritti tv del calcio in chiaro, gli highlights (più la radio): niente bando, ma trattativa-lampo. La Lega spera di portare a casa circa 12,5 milioni: non ci saranno diritti in esclusiva, quindi potranno essere interessate sia la Rai (che così salva Novantesimo Minuto), sia Mediaset (con i suoi programmi come Tiki Taka). Intanto la Lega, dopo l’addio di Tim, spera di chiudere in fretta la questione dello sponsor del campionato di serie A: interessate due-tre aziende importanti, mentre lo sponsor della Coppa Italia sarà Trenitalia.

[Fonte: www.repubblica.it]

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa.