Roma, 8 nov. (askanews) – Nell’introdurre la conferenza stampa, Luca Ciriani, capogruppo di FdI a palazzo Madama, ha ricordato “la vicinanza storica della destra italiana alle Forze armate”, per le quali, ha aggiunto, “chiediamo scelte chiare e finanziamenti certi”. Per il deputato Salvatore Deidda, capogruppo FdI in commissione Difesa alla Camera, il sondaggio “deve far riflettere. I capi di stato maggiori che abbiamo sentito nelle audizioni parlamentari denunciano da anni tagli che hanno messo a dura prova le forze armate”.
Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, ha ricordato il suo passato da ministro della Difesa: “Imposi al ministro dell’Economia Tremonti, che tagliava tutto, un solo aumento del 30 per cento: quello per gli equipaggiamenti dei militari in missione. Una scelta che i miei successori hanno continuato. Invece la comunicazione è stata un po’ declassata: bisogna tornare a far capire agli italiani – ha affermato – l’importanza del prestigio delle Forze armate”. Tema quest’ultimo che ha trovato il consenso di Donatella Tesei (Lega), presidente della commissione Difesa del Senato, ospite della conferenza stampa: “Il risultato del sondaggio – ha detto – non sorprende, la percezione dell’importanza delle Forze armate nell’opinione pubblica c’è. Il problema è che su questi temi dobbiamo
comunicare meglio”.
Isabella Rauti, capogruppo in commissione difesa a palazzo Madama, ha messo l’accento sulla recente ricorrenza nazionale della Giornata delle Forze armate: “Il 4 novembre, in occasione del centenario della vittoria nella Grande Guerra, abbiamo visto celebrazioni un po’ sottotono. Invece noi pensiamo che debba tornare a essere festa nazionale. Emerge dal sondaggio – ha aggiunto – un sovranismo militare che deve trovare risposta in un sovranismo politico, nella difesa cioè della sovranità nazionale e nella riscoperta dell’orgoglio nazionale”.
Il parere di un “tecnico” lo ha fornito il generale a riposo Vincenzo Santu: “Lo spreco (delle risorse per lo strumento militare, ndr) c’è quando non abbiamo le idee chiare su quali sono i nostri obiettivi, quando non abbiamo il coraggio di indicare quali sono gli interessi nazionali. Un esempio: possiamo comprare una bella nave, ma perché non abbiamo scortato l’Eni che doveva andare a fare l’esplorazione petrolifera al largo di Cipro? Ankara quando ha fatto la stessa cosa ha mandato due navi di scorta”.
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