Roma, 1 mar. (LaPresse) – “Fratelli d’Italia, insieme al Dipartimento ‘tutela delle vittime’, ha avviato un confronto e un’analisi sul disegno di legge governativo noto come codice rosso. Finalmente viene superato il concetto di discrezionalità, anteponendo quello dell’urgenza. In questo modo, ci sarà tempestività nel comunicare, al pubblico ministero, la denuncia di reato avanzata dalla vittima che dovrà essere ascoltata entro 3 giorni. Dobbiamo però tener presente che alcuni di questi aspetti sono già contenuti nelle leggi vigenti, in particolare nella legge 119/2013 e non vorremmo che questo codice rosso, annunciato con tanto entusiasmo, diventi l’ennesimo spot. Così come il reddito di cittadinanza non ha risolto il problema della povertà e la chiusura dei porti non ha risolto l’immigrazione, allo stesso modo, con l’introduzione del codice rosso, non si risolve la questione della violenza sulle donne. Noi crediamo che il tema sia più complesso e articolato. Fratelli d’Italia chiede certezza di pena e nessuno sconto. Non basta una norma se poi, contestualmente, vengono tagliate le risorse del Fondo per i centri antiviolenza e non si attuano i piani di azione nazionale per la prevenzione della violenza domestica e per il supporto delle vittime. Forse la strada migliore non era l’ennesima legge, ma attuare le norme esistenti ed accompagnarle con un sistema di interventi più organici come indicato dalla disattesa Convenzione di Istanbul “. Lo dichiara il vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Isabella Rauti, nel corso del convegno di FdI “Il codice rosso. Norme e proposte a prevenzione della violenza domestica”. POL NG01 ddn 20190301T175512Z
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