Che cos’è il femminismo oggi? Questa la domanda che si è posta una donna, una giovane donna occidentale, che ha vissuto nell’epoca del fenomeno #metoo, osservandone la nascita, l’ascesa e il superamento, restando peraltro affascinata dalla rapidità in cui tutto si è consumato. Rapidità che non è certo appartenuta all’ascesa del Femminismo storico e alle sue conquiste.
Germina così “La deriva del femminismo. Dalle suffragette al movimento #metoo”, firmato da Maria Elena Capitanio ed edito Historica, che il prossimo 19 giugno verrà presentato nella Sala Belle Arti del Rome Cavalieri (via Alberto Cadlolo, 101). Al tavolo con l’autrice anche Valeria Fedeli, Isabella Rauti, Pierpaolo Sileri, Arianna Lazzarini e Francesco Giorgino, moderati dal giornalista Francesco Bonazzi.
Gli ospiti saranno invitati ad affrontare una conversazione attorno a questo moderno racconto della storia del Femminismo, che affronta contemporaneamente una critica alle sue derive attuali, muovendo da un’introspezione sull’identità sociale femminile, affinché si scardini lo stereotipo di genere. Un invito a tutte le donne a spostare il dibattito all’interno della loro stessa categoria, per chiarire così l’efficacia o meno di posizioni rivendicative e di lotta. Un pamphlet filosofico che propone una tesi nuova, allontanandosi nettamente dal continuo confronto paradigmatico col maschio e dal femminismo neo-radicale che – paventa nella prefazione Francesco Borgonovo – “vuole uccidere le femmine – eliminando la differenza di genere, cancellando tutte le caratteristiche distintive del sesso femminile – per poi trasformare le donne in una minoranza tra tante”.
[Fonte: www.leggo.it]