Roma, 10 nov – (Nova) – Per Isabella Rauti, “se non ci fosse stato Fd’I con le sue iniziative parlamentari e i numerosi eventi esterni il trentennale sarebbe passato quasi sotto silenzio, vittima di un pervicace negazionismo dell’oppressione dei regimi e dei totalitarismi comunisti.
Al globalismo del politicamente corretto ‘sfugge’ che il Muro e’ stato voluto dalla dittatura comunista della Repubblica democratica tedesca, ed e’ stato per 28 anni il simbolo della cortina di ferro, della logica spartitoria di Yalta, della guerra fredda e della divisione della Germania, dell’Europa e del mondo e che si e’ identificato con l’oppressione dei popoli dell’Europa orientale. La storia del Muro va contestualizzata con le rivolte del popolo ungherese del ’56, con la ‘Primavera di Praga’, con i fermenti dei cantieri di Danzica, con la nascita di Solidarnosc e con la storia della dissidenza, da Solzenicyn ai tanti protagonisti meno noti o rimasti addirittura sconosciuti. Cadeva il muro”, conclude la parlamentare, “e nasceva il protagonismo dei popoli europei e non vogliamo arrenderci ad una costruzione europea che sacrifica la sua storia comune di civilta’ e cultura sull’altare del mercato e della tecnocrazia”. (Com)
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