IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 recante: “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (n. 119)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 1, commi 2, lettera a), 3, 4 e 5 e dell’articolo 8, comma 5, della legge 7 agosto 2015, n. 124. Seguito e conclusione esame. Parere favorevole con condizioni e osservazioni)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 3 dicembre.
La presidente DONNO riepiloga brevemente l’iter del provvedimento, dando conto altresì di una proposta di parere, che è stata presentate dalla senatrice Rauti (pubblicata in allegato).
La senatrice PINOTTI (PD), relatrice per la 1a Commissione sottolinea che la predisposizione della proposta di parere, pubblicata in allegato, è stata particolarmente complessa, perché si è tentato di conciliare le esigenze delle diverse Amministrazioni coinvolte e di recepire per quanto possibile i rilievi proposti dalle opposizioni, tenendo anche conto delle ulteriori risorse – pari a 60,70 milioni di euro – previste dal decreto-legge n. 104 del 2019 per l’anno in corso.
Dato che la materia è molto articolata, si è ritenuto opportuno indicare, nelle condizioni e osservazioni, i principi generali che sovrintendono alle modifiche dello schema di decreto legislativo, poi esplicitate in una nota allegata.
Si sofferma, in particolare, sulla seconda condizione, che – con riferimento alle norme relative al rapporto gerarchico tra direttore del carcere e appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria – prevede di espungere dal testo le modifiche all’attuale assetto ordinamentale per i profili inerenti le funzioni dirigenziali. In caso contrario, infatti, si sarebbe configurato il rischio di un eccesso di delega, oltre che ricadute sul piano della funzionalità.
In merito alla questione degli idonei al concorso per l’assunzione di allievi agenti della Polizia di Stato del 2017, su cui sono intervenuti rappresentanti di tutti i Gruppi, è stata inserita un’osservazione per chiedere al Governo di individuare una soluzione e superare le criticità che hanno determinato un ampio contenzioso. Si è arrecato infatti un vulnus a coloro che, avendo partecipato a quel concorso secondo i requisiti richiesti all’epoca, avevano maturato un’aspettativa poi frustrata dall’applicazione retroattiva di nuovi requisiti – che peraltro condivide appieno – in merito al limite di età e al titolo di studio.
Il relatore per la 4a Commissione MININNO (M5S) osserva innanzitutto che lo schema di parere tiene conto del perimetro tracciato dalle risorse concretamente messe a disposizione, ossia un fondo indifferenziato di 60 milioni di euro. Sottolinea che, in ogni caso, i relatori hanno cercato di dare il più possibile spazio alle istanze emerse nel corso del dibattito, oltre a quelle rappresentate nel corso delle audizioni informali.
Si sofferma quindi sui profili di più stretta competenza della difesa, ponendo l’accento sulla riduzione a un anno della permanenza nelle qualifiche speciali e sull’estensione della salvaguardia economica anche ai vice sovrintendenti, promossi tali tra il 2013 e il 2016, che si siano trovati nelle medesime condizioni per effetto dell’entrata in vigore dal 1° ottobre 2017 della nuova scala parametrale stipendiale.
Con specifico riferimento, poi, alle Forze di polizia ad ordinamento militare, spiccano misure quali il ricollocamento dei risparmi derivanti dall’applicazione dello schema di decreto iscritto all’ordine del giorno, l’istituzione di un ruolo straordinario a esaurimento degli ispettori dell’Arma dei carabinieri, la revisione degli assegni una tantum in favore del personale apicale (in quanto non beneficerebbe delle misure di riordino), ed un incremento del ruolo sovrintendenti di ulteriori unità in sovrannumero.
Il senatore GASPARRI (FI-BP) osserva che, similmente all’Atto del Governo n. 118, parallelo provvedimento relativo alle Forze armate, anche per il presente schema di decreto legislativo l’assenza di fondi impedisce di provvedere in maniera decisa e soddisfacente sulle numerose problematiche esistenti. Ciò ancorché la proposta dei relatori recepisca numerose indicazioni espresse nel parere presentato dal Gruppo Forza Italia.
Sulla Polizia penitenziaria, ad esempio, risultano accolte le istanze relative all’unificazione tra ruoli; viene ridotta la permanenza nel ruolo degli ispettori per raggiungere il ruolo apicale e si provvede finalmente al cambio di denominazione per gli intendenti. Manca tuttavia l’inserimento della lettera Z al comma 15 dell’articolo 44, che prevedeva la auspicata promozione dei commissari coordinatori a commissario coordinatore superiore.
Inoltre risulta inserito un punto, che agisce sul rapporto gerarchico tra i direttori del carcere e il personale in maniera anomala e che potrebbe dar luogo a dubbi in quanto il direttore si troverebbe ad essere superiore gerarchico di un altro dirigente a lui pari, anziché mantenere un giusto rapporto di dipendenza funzionale.
Per la Polizia di Stato sono state accolte le proposte, anche se soltanto come osservazioni, relativamente ai funzionari di Polizia. Tuttavia, le poche e condivisibili proposte per il personale (formulate in tre osservazioni), non appaiono recepite, ancorché fortemente attese. Nel dettaglio, si tratta della riduzione di almeno il 50 per cento dei tempi per l’avanzamento della qualifica superiore (per salvaguardare, così come accade in altre Forze di polizia, l’assunzione di ruolo per il personale proveniente dalle qualifiche inferiori), e dello scorrimento della graduatoria del concorso interno per 436 vice commissari del ruolo ad esaurimento (il vuoto provocato dalla mancanza di queste figure professionali, infatti, può essere sanato con l’assorbimento degli idonei); dell’assunzione, per i ruoli esecutivi degli agenti e degli assistenti capo e di quello dei sovrintendenti della denominazione di “ruoli operativi” al posto dell’attuale denominazione di “ruoli esecutivi”.
Anche per l’Arma dei carabinieri il testo presentato dai relatori non recepisce le pur ridotte indicazioni suggerite dal Gruppo Forza Italia, come gli avanzamenti a 3 anni per i brigadieri, 5 anni per i brigadieri capo e 8 anni per brigadiere capo con qualifica speciale, la creazione di un ruolo ad esaurimento nel grado di maresciallo ordinario destinato ai brigadieri capo con qualifica speciale, un concorso dedicato ai vice brigadieri, brigadieri e brigadieri capo con riserva e con il 20 per cento dei posti disponibili che non mortificasse le aspettative dei giovani brigadieri, e la semplice eliminazione dai concorsi interni degli accertamenti psicoattitudinali.
Sarebbe inoltre, a suo avviso, da valutare la questione relativa alla possibilità di partecipazione ai concorsi per ruolo tecnico per gli ufficiali della riserva selezionata.
Infine, anche con riferimento alla Guardia di finanza restano purtroppo alcune sperequazioni sia interne (e dovute all’entrata in vigore del nuovo sistema parametrale), sia esterne, ossia rispetto alle altre Forze di Polizia (come ad esempio nel caso della mancata sostituzione del concorso da maresciallo aiutante a luogotenente).
Conclude preannunciando il voto contrario della propria parte politica sulla proposta di parere dei relatori.
La senatrice RAUTI (FdI) illustra brevemente la propria proposta di parere, ponendo in particolare l’accento sulla lettera f) delle osservazioni relative alla Polizia di Stato, sulla lettera c) delle osservazioni formulate relativamente alla Guardia di finanza e su tutte le osservazioni riferite al comparto dei Vigili del Fuoco.
Conclude preannunciando il voto di astensione sulla proposta di parere formulata dai relatori.
La senatrice DE PETRIS (Misto-LeU) ringrazia i relatori per l’accuratezza del lavoro svolto, anche in considerazione della particolare complessità del tema e delle questioni da risolvere.
Anticipa, quindi, il proprio voto favorevole sulla proposta di parere, nella quale sono state recepiti alcuni rilievi che ritiene del tutto condivisibili, in particolare quello relativo al concorso per allievi agenti della Polizia di Stato.
Riguardo alla previsione dell’istituzione, nell’ambito del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, di due direzioni generali preposte al Corpo della polizia penitenziaria, ritiene tuttavia opportuno precisare che le funzioni di competenza della dirigenza penitenziaria restino in capo a quest’ultima, anche per evitare di frammentare la gestione unitaria dell’Amministrazione.
In ragione dell’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea, la presidente DONNO invita gli iscritti a parlare a contenere i propri interventi in modo da poter votare il parere nella presente seduta.
Il senatore D’ALFONSO (PD), nel condividere le considerazioni della relatrice Pinotti in merito al concorso per agenti allievi della Polizia di Stato, rileva la necessità di superare definitivamente le criticità – sia dal punto di vista procedurale sia sotto il profilo della copertura finanziaria – connesse all’espletamento dei concorsi per l’assunzione di insegnanti e personale delle forze di polizia, che finiscono per generare un contenzioso ormai insostenibile.
A suo avviso, l’attivazione di un concorso, nell’ambito della pubblica amministrazione, dovrebbe essere considerato come una risorsa e, pertanto, occorre trovare una soluzione, evitando peraltro di determinare conflitti intergenerazionali come quello che si verifica nel caso specifico.
A tale proposito, ipotizza che – come già accaduto in altre circostanze – si possa riconoscere il diritto all’accesso in graduatoria, ma con immissione in ruolo condizionata alla disponibilità di adeguata copertura finanziaria.
Il senatore AUGUSSORI (L-SP-PSd’Az), ringrazia i relatori per il complesso lavoro svolto, anche perché sono state prese in considerazione alcune segnalazioni del Gruppo della Lega. In merito al concorso per allievi agenti di Polizia del 2017, tuttavia, segnala che al momento non è ancora stata elaborata una soluzione dal punto di vista tecnico. Pertanto, ritiene inopportuno che il Parlamento rimetta al Governo la ricerca della modalità per contemperare le diverse esigenze in campo, per di più inserendo nella proposta di parere una semplice osservazione. A suo avviso, infatti, tale rilievo dovrebbe essere quanto meno formulato come condizione.
La relatrice PINOTTI (PD), facendo propria la sollecitazione della senatrice De Petris, propone di inserire nella proposta di parere una ulteriore osservazione del seguente tenore: «con riferimento all’istituzione, nell’ambito del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, delle due direzioni generali preposte al Corpo della polizia penitenziaria, di cui all’articolo 33 del provvedimento, il Governo assicuri che siano mantenute ferme le attuali funzioni della Dirigenza penitenziaria e del Corpo».
Con riferimento alle considerazioni del senatore Augussori, ricorda che l’esclusione dalle graduatorie del concorso del 2017, a seguito dell’applicazione retroattiva di nuovi requisiti, è stata causata da un emendamento al decreto-legge n. 135 del 2018, il cosiddetto decreto semplificazioni. Il problema è molto grave e complesso perché, a fronte delle legittime aspettative maturate dai partecipanti a quel concorso, nel momento in cui si è deciso lo scorrimento delle graduatorie, vi è il rischio di bloccare per anni le capacità assunzionali della Polizia. Per evitare questa situazione, sarebbe stato preferibile bandire un nuovo concorso, secondo i nuovi requisiti.
Ritiene, quindi, che solo il Governo, nell’esercizio delle proprie responsabilità sull’amministrazione interessata, possa individuare una soluzione per contemperare le aspettative dei singoli con il bene comune costituito dal regolare funzionamento delle Forze di polizia.
Il sottosegretario CRIMI ringrazia i relatori e tutti i senatori che hanno contribuito al dibattito su un argomento così complesso, anche per questioni di copertura finanziaria, tenendo conto che è al contempo in discussione uno schema di decreto legislativo per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate.
Accoglie favorevolmente l’osservazione che invita il Governo a mantenere separate le funzioni della dirigenza penitenziaria e del Corpo, in occasione dell’istituzione delle due direzioni generali.
In relazione alla questione del concorso per allievi agenti di Polizia, precisa che la procedura concorsuale era già conclusa e le assunzioni effettuate; successivamente, però, si è deciso lo scorrimento della graduatoria per l’assunzione degli idonei, i quali hanno maturato un’aspettativa, non un diritto, di cui in ogni caso occorre tenere conto. Pertanto, assicura il massimo impegno del Governo a individuare una soluzione – che ovviamente sarà poi sottoposta all’attenzione delle Camere, in quanto sarà necessario un successivo intervento normativo – al fine di dare riscontro non solo ai giovani che sono risultati idonei al concorso del 2017, ma anche a tutti gli altri che sono in attesa di nuove procedure concorsuali. A suo avviso, sarebbe preferibile bandire concorsi con maggiore frequenza, consentendo a coloro che non sono risultati vincitori idonei nelle precedenti tornate concorsuali di partecipare nuovamente.
Poiché nessun altro chiede di intervenire, la presidente DONNO, previa verifica del numero legale, pone in votazione la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni con l’integrazione da ultimo formulata dalla relatrice Pinotti, che risulta approvata e pubblicata in allegato.
Risulta pertanto preclusa la votazione delle restanti proposte di parere.
La seduta termina alle ore 12.