(AGI) – Roma, 3 feb. – Intanto, pero’, i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige scrivono una lettera comune al ministero della Sanita’ chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Non c’e’ alcuna volonta’ di contrapposizioni politiche, ne’ tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, dice il presidente del Veneto, Luca Zaia. A lui e agli altri governatori del Nord risponde la presidente dei senatori di Leu, Loredana De Petris, uscendo da Palazzo Chigi: “La riunione ha confermato che la situazione e’ assolutamente sotto controllo. La cosa piu’ importante e’ evitare allarmismi e psicosi che possono sfociare in episodi violenti. Abbiamo chiesto che ci siano informazioni adeguate. Quello dei governatori del Nord e’ un esempio di come si esagera dando vita a episodi di discriminazione”. D’accordo sulla necessita’ di tenere i bambini di rientro dalla Cina lontani dalle scuole per 14 giorni e’ la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che tuttavia sottolinea di non voler appoggiare la richiesta dei governatori in quanto “si tratta di un problema nazionale: abbiamo chiesto al governo trasparenza, chiarezza e protocolli corretti, soprattutto per i nostri bambini. La nostra richiesta e’ che per i bambini che tornano dalla Cina i 14 giorni di incubazione devono essere garantiti”, dice Bernini. “Non che siano isolati, messi in quarantena, ma sicuramente sottoposti a un controllo. Bisogna essere molto seri. Su questo e Conte ha convenuto”.
Dunque, evitare di creare allarme nelle scuole, ma anche un sostegno al tessuto economico italiano che rischia di uscire fortemente penalizzato da questa emergenza. Una priorita’ per gli esponenti di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, Francesco Lollobrigida e Marcello Gemmato, che sottolineano in particolare la necessita’ di sostenere il settore del Turismo e dell’Alta Moda italiani. “Noi ci siamo, ma vogliamo risposte concrete: trasparenza dalla Cina sui numeri e i reali rischi legati al fenomeno che il regime comunista sembra aver a lungo tentato di minimizzare”, fanno presente gli esponenti di FdI: “Vogliamo comprendere quello che sta accadendo e prevedere quello che potrebbe accadere, anche per quanto riguarda i danni alla nostra economia nazionale. Sul turismo il danno economico di questa crisi internazionale e’ paragonabile ai danni economici prodotti da un terremoto, e la risposta deve comporsi su piu’ piani. Abbiamo chiesto a Conte interventi economici specifici e compensativi dei danni subiti dall’economia legata al mondo della moda e del turismo. Milioni di cancellazioni in queste ore stanno mettendo in ginocchio il settore”. (AGI)
Mol
032136 FEB 20
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