(DIRE) Roma, 8 mar. – Raccogliere dati statistici completi sulla violenza di genere e il femminicidio, per non fare emergere solo la punta dell’iceberg e attuare politiche adeguate di prevenzione e contrasto. In questo 8 marzo cosi’ particolare, dalla Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio arriva una proposta concreta d’azione. Dopo un anno di lavoro, supportata tecnicamente dell’Istat e dalla sua direttora Linda Laura Sabbadini nell’identificazione delle carenze informative, la Commissione presieduta dalla senatrice Valeria Valente, prima firmataria, ha infatti presentato il disegno di legge ‘Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere’ per far fare un salto di qualita’ al sistema di raccolta e di analisi dei dati sulle donne. Il disegno di legge, che e’ firmato dai senatori di tutti i gruppi della commissione Rauti, Conzatti, Leone, Rizzotti, Angrisani, Casolati, De Luca, Fantetti, Ginetti, Laforgia, Maiorino, Matrisciano, Papatheu, Pisani, Rampi, Rufa, Untemberger e Vono, ha l’obiettivo di indirizzare il sistema statistico nazionale verso una rilevazione piu’ efficace e costante.
“Il presupposto- spiega Valente- e’ che il fenomeno della violenza sia ancora in gran parte invisibile e sfuggente, perche’ si consuma all’interno delle relazioni private e perche’ anche la raccolta delle informazioni risente di tanti stereotipi. Ma per aggredire il problema, bisogna conoscerlo nel dettaglio. In 7 articoli, il ddl dispone obblighi generali di rilevazione da parte dell’Istat e del sistema statistico nazionale con dati disaggregati secondo il sesso e l’uso di indicatori sensibili al genere. Dispone indagini triennali dell’Istat sulla violenza di genere contro le donne e interviene sulla raccolta dei dati sia a livello sanitario che giudiziario. Punti di partenza sono la rilevazione del rapporto vittima autore della violenza per una serie di reati specificati, la violenza di genere di natura economica, correzioni nella raccolta dati del sistema della giustizia, e sanitario, indagini nei centri antiviolenza.
L’obiettivo e’ che non passino inosservati anche reati quali percosse, minacce, procurati aborti, violazioni di domicilio, maltrattamenti. Per la prima volta in Italia, il disegno di legge e’ completato da un allegato nel quale sono elencate le informazioni per l’indagine triennale (sul modello di quella svolta nel 2014), attraverso questionari per le donne dai 16 anni a 74 anni per rilevare anche, per esempio, la costrizione ai rapporti sessuali in famiglia, le molestie da estranei e in ambito domestico, ma anche le percosse, le minacce, la violenza psicologica”.
Com/Vid/ Dire)
10:11 08-03-20
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