(DIRE) Roma, 13 mag. – “Le due mozioni di oggi al Senato vertevano su parita’ di genere e sostegno alle donne lavoratrici.
Noi ne abbiamo fatta una di minoranza, nella quale abbiamo inserito i temi relativi alle Task force e al lavoro, sulla quale il governo ha dato parere contrario sostenendo che la questione era risolta. C’e’ stato poi un intento unitario sugli aspetti relativi alle donne e al lavoro e abbiamo affrontato la questione cruciale della Fase2 che rischia di diventare un boomerang per le madri e di lasciarle a casa”. A commentare alla Dire il ‘si’ alle mozioni sul sostegno alle donne lavoratrici e’ la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, che tiene a sottolineare la posizione che Fratelli d’Italia ha sempre avuto sul tema delle Task Force, e ha inoltre presentato gli altri punti della proposta avanzata dal partito per la Fase 2: “La riapertura degli edifici scolastici fino a luglio con classi sdoppiate, per le elementari e le medie; per la fascia 0-6 l’aumento del bonus baby sitting e il prolungamento dei congedi parentali, retribuiti fino all 80%”.
Far sembrare la questione della rappresentanza femminile risolta per l’inserimento di “11 donne, 5 in quella di Colao e 6 nel Comitato Tecnico di Borrelli- rivendica Rauti- e’ un contagocce che sa di concessione e il governo non puo’ mettere la testa sotto la sabbia in questo modo solo perche’ e’ stata ‘tirata la giacchetta a Conte'”.
La senatrice ricorda inoltre: “Critichiamo il proliferare di queste task force. Abbiamo calcolato che tra livello regionale, ministeri e Presidente del consiglio parliamo di una struttura apparente di 450 persone, se ne stimano un migliaio in realta’ e nessuno sa come siano stati scelti e quanto ci costino, con il rischio che questo circo vergognoso si sostituisca al Parlemento.
Anche perche’ da queste sono rimaste fuori competenze: psicologici, pedagogisti, esperti dell’apprendimento, imprenditori, esperti di logistica e trasporti. Noi ne proponiamo una di 100, uomini e donne, con competenze specifiche. Alcune donne che appoggiano il governo dovrebbero sentirsi a disagio. Per noi la parita’ e’ un principio costituzionale ed e’ uno dei parametri con cui si misura l’ efficacia dei sistemi democratici”.
Conclude la senatrice: “Sono passati 2 punti dei nostri 5, il primo relativo alla limitazione all aspetto tecnico-scientifico del ruolo degli esperti e l’altro sulla conciliazione vita-lavoro e sui nuovi modelli di organizzazione scolastica”.
(Sim/ Dire)
19:47 13-05-20
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