La recente notizia dell’incendio doloso a Lampedusa dove sono stati dati alle fiamme alcuni barconi degli immigrati è l’ennesimo segnale dell’insofferenza verso i continui sbarchi di clandestini. Molti isolani si sentono abbandonati al loro destino di prima linea sul fronte immigrazione.
Del resto sono ormai vent’anni che l’Italia è investita da flussi migratori sempre più consistenti e non si è ancora arrivati ad un concreto modello di accoglienza.
La legislazione in materia di immigrazione è confusa e contraddittoria. Fino agli anni ’90 non esistevano leggi specifiche e l’immigrazione albanese di quel periodo si è affrontata a suon di decreti-legge.
Poi arrivarono, nel 1998, la legge Turco-Napolitano per contenere i flussi, e nel 2002 la più rigida Bossi-Fini.
Insomma si procede in ordine sparso senza consapevolezza della gravità e vastità del problema che riguarda oggi oltre 5 milioni di immigrati regolari. Esempio eclatante di come l’Italia affronta estemporaneamente la vicenda sta nella sanatoria voluta dalla lacrimevole ministra Bellanova. A oggi le richieste per la regolarizzazione degli immigrati sono meno di diecimila, ed è ragionevole pensare che al 15 luglio, data di chiusura della sanatoria, le 220.000 regolarizzazioni attese dal governo siano una chimera. C’è di più.
COLF E BADANTI
La maggioranza delle richieste riguardano colf e badanti enoni lavoratori agricoli. Ma la sanatoria era stata “venduta” dalla Bellanova come urgente per regolarizzare i braccianti agricoli e non perdere i raccolti dopo la tragedia del Covid. È la riprova che questo governo non ha contezza minima del problema. «Chi sa che la maggioranza degli immigrati oggi in Italia proviene dall’Europa dell’Est e sono per cultura e religione cristiano ortodossi?
Che gli islamici sono solo al secondo posto in ordine di grandezza?», si domanda il professor Paolo Branca docente di islamologia all’Università Cattolica di Milano. «Siamo di fronte a un problema mai affrontato organicamente. Del resto l’Italia manca di una politica estera e mediterranea dai tempi di Andreotti. C’è totale ignoranza sul tema. Un esempio? Dei 100 mila marocchini residenti in Lombardia ben 30 mila sono cristiani copti».
Altro esempio. Recentemente il Parlamento ha approvato, tra le proteste dell’opposizione, un trattato di cooperazione culturale tra Italia e Qatar. Ma in Italia non vivono cittadini qatarini e l’Emirato è uno dei grandi sostenitori a livello internazionale dei Fratelli Musulmani, come ben denunciato dalla senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti. Chi è consapevole di questo e ne intuisce i potenziali pericoli? Già Indro Montanelli sul tema immigrazione scriveva: «Chi accetta l’anarchia oggi mette il seme per il razzismo di domani». Era il marzo 2000. Quel domani sta arrivando.
Gianluca Mazzini
Vicedirettore Newsmediaset
LIBERO_09_06_2020
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