NOTIZIE DAL PARLAMENTO
Si comunica, per conoscenza ed informazione, che ieri, 2 dicembre, nel corso della seduta n. 279 dell’Assemblea del Senato della Repubblica la Senatrice Isabella RAUTI ha depositato una interrogazione a risposta scritta per il Ministro della PA sul monitoraggio concernente la facoltà per le Amministrazioni, prevista dall’ articolo 16 del decreto legge 98/2011, di adottare piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa.
Rammentiamo che le eventuali economie aggiuntive realizzate dalle singole Amministrazioni, rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente, possono essere utilizzate nell’importo massimo del 50 per cento per la Contrattazione Integrativa.
Proprio su questa specifica norma, come ricorderete, lo scorso 12 ottobre avevamo richiesto all’Amministrazione di valutarne la possibilità di utilizzo, anche al fine di reperire ulteriori fondi per la contrattazione integrativa.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
Al Ministro per la pubblica amministrazione
Premesso che:
l’articolo 16 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, prevede, al comma 4, che le pubbliche amministrazioni “possono adottare entro il 31 marzo di ogni anno piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione dei costi della politica e di funzionamento, ivi compresi gli appalti di servizio, gli affidamenti alle partecipate e il ricorso alle consulenze attraverso persone giuridiche e che detti piani indicano la spesa sostenuta a legislazione vigente per ciascuna delle voci di spesa interessate e i correlati obiettivi in termini fisici e finanziari”, al successivo comma 5, che in relazione a tali piani le eventuali economie aggiuntive realizzate rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente, accertate a consuntivo dai competenti organi di controllo, possono essere utilizzati annualmente, a titolo di risorsa variabile, nell’importo massimo del 50 per cento per la contrattazione integrativa;
considerato che:
la disposizione disegna con precisione un ciclo articolato in 3 fasi, ovvero: programmazione, entro il 31 marzo di ciascun anno, di azioni volte al conseguimento dei risparmi aggiuntivi, consuntivazione dei risparmi effettivamente realizzati e relativa certificazione e, infine, finalizzazione alla contrattazione integrativa, su base annuale, di specifiche quote di tali risparmi;
la materia è stata oggetto anche di una dettagliata circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 13 dell’11 novembre 2011, recante “Indicazioni per la destinazione alla contrattazione integrativa delle economie conseguite dalle amministrazioni per effetto dell’art. 61, comma 17 del dl 112/2008 e dell’art. 16 del dl 98/2011”, registrata dalla Corte dei conti in data 31 gennaio 2012 (registro n. 1 – foglio n. 234);
si chiede di sapere se il Governo, considerata la delicata situazione attuale e al fine di reperire ulteriori risorse economiche aggiuntive, debba verificare e riferire al Parlamento su quali Ministeri si siano avvalsi di tale facoltà prevista dalla normativa esposta e quali abbiano conseguentemente impartito le necessarie direttive per la redazione, per l’anno 2021, di un piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa.