Resoconto stenografico
RAUTI (FdI). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RAUTI (FdI). Signor Presidente, siamo reduci da una riunione kafkiana della Conferenza dei Capigruppo, durante la quale abbiamo discusso di minutaggio, compressione dei tempi, difficoltà di deambulazione di molti senatori, problemi di insonnia e altro ancora, in un modo che offende non solo la Conferenza dei capigruppo, ma anche l’intera istituzione di cui facciamo parte.
Noi avremmo dovuto invece discutere dei modi politici, che erano quelli con cui ci si era lasciati dopo la Conferenza dei Capigruppo di questa mattina, ovvero appurare la disponibilità del Presidente del Consiglio di svolgere comunicazioni nei due rami del Parlamento. Nonostante la disponibilità data dal Presidente del Consiglio, noi siamo stati capaci di discutere delle ore per stabilire che le comunicazioni del Presidente del Consiglio si sarebbero svolte nella medesima giornata di lunedì, prima alla Camera e poi al Senato. Abbiamo anche contingentato i tempi per far sì che tutto questo si svolgesse in un solo giorno.
Poi, all’improvviso, questo sistema è stato rovesciato e si è tornati a uno schema che a nostro avviso è inaccettabile, ossia due giorni divisi: lunedì alla Camera e martedì al Senato. Questo vuol dire che, dall’inizio di questa crisi, rispetto alla quale si fa finta di niente, sarà passata quasi una settimana, perché martedì prossimo sarà trascorsa quasi una settimana da ieri, inizio della crisi.
Di fronte alle parole del Presidente della Repubblica, che ha chiesto che questa crisi abbia tempi brevissimi e di fronte alle emergenze sanitarie ed economiche del Paese, che non può aspettare il pantano della politica (quindi, tempi non brevi, ma brevissimi), che cosa fa la maggioranza in via di decomposizione? Traccheggia! Traccheggiate anche sui minuti. Tutta l’opposizione ha dato disponibilità per le giornate di venerdì, sabato, domenica e lunedì. Avete traccheggiato con ogni scusa, anche la più bassa e ridicola, per arrivare a martedì. Avete bisogno del sabato e della domenica non per riposare, ma per cercare di puntellare una maggioranza che non c’è più, andando a prendere di qua e di là qualche anziano che sopravvive alle due di notte o qualche altro definito impropriamente responsabile, per capire se avete oppure no dei numeri risicati. (Applausi).
Voglio dirvi una cosa. Il presidente Conte avrebbe dovuto dimettersi e sarebbe dovuto venire oggi a dire che cosa sta succedendo, che cosa si intende fare e procedere subito alla conta. (Applausi). Questo è il pensiero non solo di Fratelli d’Italia, ma di tutte le persone che si trovano fuori di qui e che attendono risposte in un periodo di straordinaria emergenza sociale, economica e sanitaria. Voi invece traccheggiate, perché vi volete puntellare! (Applausi).
Una cosa è chiara, al di là delle premesse che avete sconfessato: se troverete mai – e non lo credo, né lo auguro al Paese – una risicata maggioranza, questa sarà tre volte più debole di quella che avete avuto fin qui e con la quale avete rovinato il Paese. (Applausi).
[Fonte: www.senato.it]