Atto n. 4-05114
Pubblicato il 24 marzo 2021, nella seduta n. 307
GASPARRI , CANDIANI , RAUTI , CALIGIURI – Al Ministro dell’interno. -Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
con ordinanza del 9 dicembre 2020, il Tribunale di Reggio Calabria, sezione giudice per le indagini preliminari, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Castorina e Carmelo Giustra, nell’ambito di un’indagine che ha rivelato (riprendendo testualmente il testo del provvedimento) “elementi inquietanti” relativi alle elezioni comunali svoltesi il 20 e 21 settembre;
nella richiesta del pubblico ministero, accolta dal giudice, si trovano contestati ben 19 capi d’incolpazione a carico dei due soggetti, per una serie di reati elettorali e numerose fattispecie di falso in atti pubblici;
in particolare, gli indagati avrebbero messo in opera un articolato, quanto pervasivo, sistema di alterazione del procedimento elettorale, sia mediante la nomina di presidenti di seggio che parrebbero compiacenti, in forza di deleghe in sostituzione da ritenersi illegittime e disposte in assenza di rinuncia dei presidenti designati, sia mediante la registrazione di voti falsi, espressi, fra l’altro, a nome di soggetti ultraottantenni ricoverati in case di cura o, addirittura, di elettori deceduti;
negli atti del procedimento penale, peraltro, vengono proiettate ombre assai significative sulla posizione del sindaco allora in carica, poi riconfermato, Giuseppe Falcomatà;
più in dettaglio, al primo cittadino verrebbe contestata la violazione dell’art. 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960 (il testo unico delle elezioni comunali), nella parte in cui stabilisce che in caso d’impedimento del presidente di seggio, il quale sopraggiunga in condizioni tali da non consentire la surrogazione normale, assume la presidenza il sindaco stesso, ovvero un suo delegato;
senonché, nella vicenda si sarebbero verificate, stando alle risultanze del procedimento penale, almeno tre anomalie: l’individuazione come delegato del consigliere comunale Castorina, soggetto candidato alla tornata del 20 e 21 settembre, e dunque in conflitto d’interessi rispetto al ruolo; la sub-delega operata da Castorina verso soggetti terzi, evidentemente non consentita dall’art. 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960; la ratifica finale da parte del sindaco, che, avvedutosi dell’irregolarità del procedimento seguito per la sostituzione dei presidenti di seggio, e sebbene avvertito dalle segreterie circa le anomalie sin da subito riscontrate, ha nondimeno fatto proprie e confermato le designazioni operate da Castorina;
il già allarmante quadro investigativo si è, purtroppo, ulteriormente arricchito e aggravato in queste settimane;
il 3 marzo 2021, infatti, sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari 5 arresti domiciliari e una sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio. Le misure sono state disposte a carico di soggetti dell’entourage di Castorina, indagati a vario titolo per alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico e abuso d’ufficio: secondo la ricostruzione degli inquirenti, questi avrebbero aiutato il consigliere a reperire le copie delle tessere elettorali utilizzate per far risultare voti in favore di Castorina da parte di anziani in realtà mai andati alle urne o addirittura di persone defunte;
ulteriori riscontri sono poi intervenuti dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di Giustra, che ha ammesso come consapevolmente, in violazione delle norme vigenti, Castorina lo avesse nominato presidente di seggio;
nel complesso, dalla vicenda, al di là dell’accertamento delle responsabilità individuali che avverrà in sede penale, emergerebbero profili d’illegittimità di rilevanza tale da inficiare, ove confermati, l’intero procedimento elettorale e i suoi esiti;
il numero e la specie delle irregolarità e dei vizi dedotti, infatti, ben potrebbero aver alterato in misura decisiva l’espressione della volontà popolare e la stessa genuinità del voto; ciò anche considerando che Castorina è risultato il candidato più votato di tutto il centrosinistra con oltre 1.500 preferenze, decisive per consentire alla coalizione di superare la soglia necessaria a ottenere il premio di maggioranza;
deve aggiungersi, poi, che comunque la designazione di molti presidenti di seggio in forza di deleghe irregolari configurerebbe una forma d’illegittimità originaria, suscettibile di riverberarsi, in via derivata, sugli atti successivi;
in ogni caso, i fatti riportati sin da subito rifluiscono, danneggiandola, anche sulla legittimazione democratica e sul prestigio di tutte le principali istituzioni comunali, imponendo con urgenza chiarimenti per i cittadini reggini,
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo, fermi gli accertamenti in corso in sede penale e per quanto di competenza, al fine di verificare i fatti descritti, attivando tutti i poteri conferiti dalla legge, anche di tipo ispettivo, alla luce delle gravi vicende segnalate e già risultanti dal procedimento giurisdizionale;
quali iniziative e provvedimenti intenda adottare, là dove le irregolarità riscontrate fossero confermate, al fine di assicurare la legittimità e la legittimazione delle istituzioni comunali, ristabilendo così, in ultima analisi, la libertà e genuinità del voto.
[Fonte: www.senato.it]