(9Colonne) Roma, 4 giu – “Era già tutto previsto e solo il governo non ha avuto il coraggio di ammetterlo. Oggi arriva la bozza del decreto legge contenente le misure ‘in materia di assegno temporaneo per i figli minori’, una sorta di ‘soluzione ponte’ per trascinarsi da luglio a dicembre senza rispettare gli impegni presi. Vale la pena di ricordare, infatti, che la misura dell’assegno unico universale per i figli, contenuto nel ‘Family Act’, è stato approvato all’unanimità e in via definitiva al Senato nel marzo scorso con decorrenza dal 1° Luglio 2021. Già allora, come evidenziato da Fratelli d’Italia negli interventi in Aula, era evidente che i tempi erano stretti per varare i decreti attuativi del disegno di legge (N. 46/2021) ed, inoltre, non era stato ancora definito il ‘quantum’da destinare con il governo che si era accontentato di proiezioni virtuali, rinviando i necessari calcoli matematici sulla platea dei beneficiari”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile nazionale del Dipartimento Pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili. “Insomma – continua la senatrice di FdI -, era già evidente che a luglio le famiglie questo assegno non lo avrebbero ricevuto. Inoltre, il Family Act e lo stesso assegno unico universale per i figli sono stati inseriti nelle ‘riforme di accompagnamento al PNRR’ e questo, implicitamente, ha significato rinunciare all’impegno preso e rinviare ad altro momento la necessaria riforma fiscale nonché la razionalizzazione delle varie misure attualmente in vigore (bonus, sostegni, sgravi) per le famiglie in una misura unica come quella dell’assegno universale. Ora, la soluzione ponte rappresenta un danno e una beffa, perché non solo non arriva il promesso assegno unico universale ma anche perché questa riguarda soltanto una platea ristretta di beneficiari. Infatti, si mantiene la formula discriminatoria dell’ISEE come criterio per stabilire i nuclei familiari aventi diritto e, nella lunga tabella allegata allo schema di decreto legge, si va da un minimo di 30 euro ad un massimo di 217 euro al mese per ciascun figlio per le famiglie che non godono già di assegni familiari”. (PO / red)
041431 GIU 21
9CO1182009 4 POL ITA R01
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