“Fratelli d’Italia ringrazia le nostre forze armate per l’impegno nella ventennale missione in Afghanistan e tutti coloro che ,in emergenza, hanno lavorato nell’operazione di evacuazione “Aquila Omnia”. Purtroppo il Governo era in ritardo, prima che la situazione precipitasse, nel portare in salvo gli interpreti ed i collaboratori delle nostre Truppe; e altro ritardo ha registrato nel fissare le Audizioni con le Commissioni di competenza, non prima del 24 agosto ed in ritardo arriva questa informativa in Aula dei Ministri degli Esteri e della Difesa, che poteva e doveva essere fatta prima. Mentre non c’è notizia di quanto richiesto subito da Fratelli d’italia ovvero che il Presidente Draghi tenesse in Parlamento comunicazioni con votazioni per indirizzo politico. Perché è qui che si dovrebbe analizzare il fallimento della politica occidentale in Afghanistan e si dovrebbe decidere come gestire concretamente il dramma dei profughi; e Fratelli d’Italia ribadisce che bisognerebbe sostenere nell’accoglienza i Paesi confinanti, dove l’inserimento, anche culturalmente, può risultare più facile.
Quanto è successo dimostra ancora una volta che non esiste una politica estera comune europea e che non si è ragionato per tempo sulle conseguenze del terremoto geopolitico che, inevitabilmente, il ritiro dall’Afghanistan avrebbe provocato.
E c’è da sciogliere, inoltre, il nodo politico fondamentale, quello del come rapportarsi con il nascente governo afghano. Fratelli d’Italia non intende dialogare con i fondamentalisti talebani, con chi vuole istruire un Emirato islamico la cui fonte di diritto è la Sharia. Nessun dialogo è possibile con chi chiude le scuole femminili, vuol far sposare le bambine a 8 anni, farle partorire a 12; con chi non vuole le donne in Parlamento, nelle Amministrazioni, nelle Università, nella Magistratura. I Talebani sono nemici delle donne, dei bambini e delle bambini e dei diritti umani fondamentali.
Tutti i traguardi sociali e civili faticosamente raggiunti in vent’anni dal popolo afghano e anche dalle donne nei settori dell’istruzione, della formazione lavoro, nell’amministrazione, nella magistratura e nella partecipazione politica, si polverizzano con la rivincita talebana e si torna all’anno zero!
Ieri, nella provincia di Ghor, è stata uccisa una poliziotta , Banu Negar Masoomi; era all’ottavo mese di gravidanza ed è stata trucidata davanti ai suoi figli; i sicari le hanno estratto il cervello dalla scatola cranica , perché questo è quello che odiano i talebani. Il cervello delle donne e il ragionare libero di chi non la pensa come loro”.
Isabella Rauti in Aula in Senato sull’informativa del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministro della Difesa sugli sviluppi della situazione in Afghanistan.