Atto n. 3-03011 (in Commissione)
Pubblicato il 11 gennaio 2022, nella seduta n. 393
RAUTI – Al Ministro della difesa. –
Premesso che:
per celiachia si intende una malattia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue, causata da una reazione autoimmune al glutine;
la celiachia è un disturbo sempre più comune che negli ultimi anni ha aumentato notevolmente la sua incidenza anche per via di diagnosi sempre più puntuali;
premesso altresì che la celiachia è l’intolleranza alimentare maggiormente diffusa e, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la sua prevalenza si aggira intorno all’1 per cento e la stima del numero di italiani affetti è di circa 600.000 a fronte dei 225.418 diagnosticati al 31 dicembre 2019;
considerato che per il combinato disposto dell’articolo 582, comma 1, del Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, e della direttiva tecnica del 4 giugno 2014 approvata dal Ministero della difesa, la celiachia rientra tra le allergie e le intolleranze che implicano la non idoneità all’arruolamento volontario e, di conseguenza, chi riceve tale diagnosi rimane escluso dalla possibilità di accedere al servizio militare o alle accademie militari, anche quando i sintomi manifestati non risultano gravi;
considerato altresì che ai soggetti ai quali si diagnostica la celiachia successivamente all’arruolamento è riconosciuta l’idoneità al servizio, a meno che essa non sia causa di insorgenza di sintomi tanto gravi da rivelarsi invalidante,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali misure intenda adottare per rimuovere un criterio divenuto anacronistico, rispetto agli sviluppi della scienza dell’alimentazione e per eliminare un elemento discriminatorio nei confronti di chi aspira ad accedere al Servizio militare o alle Accademie militari, al fine di equiparare il trattamento tra gli arruolati affetti da celiachia e coloro che, celiaci accertati, intendano arruolarsi.
[Fonte: www.senato.it]