Percorso:

Seduta N.21 di Mercoledì 16 Marzo 2011– Intervento su cooperative sociali e centri di riabilitazione e reinserimento (RI.REI.)

La seduta inizia alle ore 12,35

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

(omissis)

Discussione unificata:

Mozione n. 179 del giorno 9 marzo 2011, proposta dai consiglieri Rossodivita, Storace, Berardo, Buonasorte, Peduzzi, Bonelli, concernente: “Questioni inerenti il consorzio di cooperative sociali riabilitazione e reinserimento (RI.REI.)”

Mozione n. 181 del giorno 11 marzo 2011, proposta dai consiglieri Montino, Maruccio, D’Annibale, Rodano, Nieri, concernente: “Situazione consorzio di cooperative sociali riabilitazione e reinserimento (RI.REI.)”

Mozione n. 61 del giorno 28 luglio 2010, proposta dai Consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: “Revoca dell’accertamento del centro Ri.Rei. di Santa Marinella come da determina della Regione Lazio del luglio 2009”

Mozione n. 94 del giorno 12 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Storace, Buonasorte, concernente: “Revoca autorizzazione all’esercizio di centro riabilitazione ex art. 26 al centro per disabili ex Anni Verdi / Ri.Rei. “A. Boggi” di S. Severa”

Discussione generale

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca:

Discussione unificata:

Mozione n. 179 del giorno 9 marzo 2011, proposta dai consiglieri Rossodivita, Storace, Berardo, Buonasorte, Peduzzi, Bonelli, concernente: “Questioni inerenti il consorzio di cooperative sociali riabilitazione e reinserimento (RI.REI.)”

Mozione n. 181 del giorno 11 marzo 2011, proposta dai consiglieri Montino, Maruccio, D’Annibale, Rodano, Nieri, concernente: “Situazione consorzio di cooperative sociali riabilitazione e reinserimento (RI.REI.)”

Mozione n. 61 del giorno 28 luglio 2010, proposta dai Consiglieri Berardo, Rossodivita, concernente: “Revoca dell’accertamento del centro Ri.Rei. di Santa Marinella come da determina della Regione Lazio del luglio 2009”

Mozione n. 94 del giorno 12 ottobre 2010, proposta dai consiglieri Storace, Buonasorte, concernente: “Revoca autorizzazione all’esercizio di centro riabilitazione ex art. 26 al centro per disabili ex Anni Verdi / Ri.Rei. “A. Boggi” di S. Severa”.

Le mozioni sono a pagina 8 e seguenti del fascicolo d’Aula.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rossodivita per illustrare la mozione n. 179. Ne ha facoltà.

(omissis)

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Rodano.

Ha chiesto di parlare il consigliere Rauti. Ne ha facoltà. Consigliere Brozzi, per fatto personale parlerà alla fine della discussione. Non ci sono problemi. Prego, consigliere Rauti.

RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente. Anche se parlo anche se sono quasi completamente sola. Io ho firmato la mozione n. 179 avente ad oggetto “grave situazione Consorzio Ri.Rei.” proposta dai consiglierei Rossodivita, Storace, Berardo, Buonasorte, Peduzzi, Bonelli ed altri. Questa mozione è il frutto del  superamento di due mozioni precedenti, direi la ex n. 61 e la ex mozione n. 94.

Ho firmato quindi una delle due mozioni allora evidentemente firmabili e  depositate perché la mozione dei colleghi della Lista Polverini è stata presentata oggi. Perché ho firmato quella mozione? Intanto perché condivido, e mi pare però pensiero anche abbastanza comune, quando la mozione impegna il Presidente della Regione e gli Assessorati a dare seguito a quella famosa determina del 2009 e ancora e soprattutto ho firmato quella mozione e non mi interessa chi ha proposto quella mozione perché in genere, soprattutto per le mozioni, guardo e scelgo i contenuti e soprattutto quando la mozione impegna alla ricollocazione dei pazienti, cosa peraltro che ritorna adesso anche nella mozione della Lista Polverini.

Quindi c’è a questo punto un elemento che mi pare diventare più condiviso  perché questo è l’elemento critico, perché è l’elemento esistenziale, è la vita delle persone e questo ha la priorità su ogni, anzi in ogni ragionamento politico.

Vado avanti. La mozione impegna altresì a garantire un’assistenza terapeutica e a salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti. Anche questo principio della difesa dei livelli occupazionali torna nella mozione della Lista Polverini.

Quindi, ci sono alcune distanze, ma ci sono anche delle prese di decisione che vanno al cuore del problema. Io, però, ho anche emendato, come ha ricordato il collega Storace, la mozione firmata e lo presenterò dopo nell’ambito della discussione, l’emendamento vuole nella ricerca di una ricollocazione privilegiare il criterio di una vicinanza territoriale perché non possiamo far trasmigrare questi bisogni chiedendo a familiari e operatori di trasmigrare con essi. Anche l’elemento dell’insistenza è un elemento, credo, di civiltà in questo senso.

Mi sono permessa di fare un emendamento in questa direzione. Io però voglio dire qualcos’altro. A me spiace se taluni momenti di questo dibattito sono stati viziati. Non ci possiamo litigare i bisogni esistenziali, non ci possiamo litigare famiglie che hanno portatori di handicap grave da sostenere, non ci possiamo litigare sui bisogni delle persone.

Poi evidentemente la magistratura ha il suo ruolo, la politica ha il suo ruolo, ma mentre noi discutiamo qualunque siano le nostre posizioni io rispetto anche la mozione presentata da Montino ed altri come evidentemente quella della Lista Polverini, ma noi non possiamo dimenticare che ci sono qui e a Santa Severa famiglie, malati e bisogni.

Voglio anche dire che la politica non fa concorrenza alla magistratura. È vero, la collega Rodano ricordava i processi su questa vicenda, ricordava le denunce. C’è anche chi, invece, si pone a favore dell’uso di questa struttura. Però, certo è che se noi siamo qui dalla seduta scorsa ad oggi a discutere di questo, evidentemente un problema c’è.

Allora, la magistratura ha il suo compito, il suo corso, ma la politica non può abdicare a quella che è la sua vocazione principale, ovvero quella del bene comune. E non è bene comune la condizione accettabile, vivibile, di terapie appropriate di una persona che è portatrice di handicap? Sì.

A chi dice che queste sono banalità, cioè i bisogni delle persone…

(Interruzione di un consigliere)

Me lo auguro, perché “banalità” non sono. Magari io posso dirlo banalmente, ma banalità non sarebbero mai.

Voglio dire un’altra cosa. Voglio dire che qui non stiamo facendo un processo (anche perché non potremmo) alla Ri.Rei. Qui ci stiamo occupando di uno dei centri della Ri.Rei che è quello di S. Severa sul quale evidentemente è stata attirata l’attenzione della magistratura e l’attenzione nostra.

Questo è un punto indiscutibile, esattamente come anche ieri è stato evidenziato in un comunicato da parte della Presidenza che dice che sono state effettuate delle visite della ASL che hanno rilevato delle anomalie, in più una visita fatta proprio anche dal Segretario generale, il che denota evidentemente attenzione e apprensione su questa vicenda. Si dice anche, in quel comunicato, che qualora le anomalie fossero confermate se ne deve disporre la chiusura. Concetto che ritorna nella mozione.

Non la voglio fare lunga, ma io penso questo. I punti sono: le terapie, la garanzia di terapie adeguate ai malati, il rispetto degli standard di civiltà e dignità all’interno di questa e di tutte le altre strutture, il rispetto delle famiglie, dei congiunti di questi malati, il rispetto anche degli operatori che lavorano, che nel frattempo si sono ridotti nel tempo, alcuni sono stati cassaintegrati, anche questo dobbiamo dirlo, che lavorano attualmente all’interno della struttura.

Io, però, se prendo in mano le mozioni contrapposte e mi dimentico il clima […] di discussione, che non solo non amo, ma che credo non faccia bene né all’Aula, ma tant’è, non faccia bene alla questione che noi dobbiamo affrontare; se io mi dimentico questo, io invito a farlo, in realtà una ricomposizione di queste posizioni è possibile. L’unica cosa che veramente noi non possiamo fare né su questa materia sensibile, molto sensibile, drammaticamente sensibile, né su altre è quella di temporeggiare, dilazionare, rinviare.

La collega Rodano ha ragione. Lei dice: “Io non so come stanno le cose”. E io dico: “Neanche io lo so”, ma proprio perché non lo so, ma proprio perché denunce ci sono state, e circostanziate, proprio perché anomalie sono state evidenziate e debbono essere confermate, mentre noi siamo qui a discutere di questo, talvolta anche debordando un po’ dallo stile che dobbiamo rispettare in quest’Aula, mentre noi facciamo questo e mentre dal 2009 si attende l’applicazione a seguito di una determina, io mi chiedo, in tutti questi momenti, in tutti questi anni, nei momenti di questa discussione, io mi chiedo che cosa sta accadendo in questo momento lì.

È evidente che c’è un’urgenza. Intanto, noi dobbiamo affrontare questa questione e non possiamo consentire alla politica di dibattere dilazionando e voltando le spalle a un problema che evidentemente c’è.

Ci sono soluzioni temporanee, si può pensare a un commissariamento da parte delle ASL. Insomma, io dico: troviamo una soluzione. Certamente la soluzione non è temporeggiare, perché di fronte ai bisogni delle persone temporeggiare non si può.

Chiudo con questa considerazione. Noi abbiamo oggi partecipato a modo nostro ai festeggiamenti dell’Unità d’Italia: centocinquanta anni di Unità. Quando quell’Unità fu fatta lasciò molti esclusi, e la questione meridionale nacque lì. Ebbene, io non penso che noi che discutiamo oggi di questo lo possiamo fare lasciando esclusi i bisogni delle persone. Noi siamo qui anche per questo.

Grazie.

*****

Questa voce è stata pubblicata in Interventi in Aula Cons. Regionale Lazio con Tag: .