(ANSA) – ROMA, 22 GIU – “Questa mozione si inserisce in un perimetro giurisdizionale internazionale robusto, che va dalla Convenzione di Ginevra allo Statuto di Roma, passando per le due risoluzioni specifiche dell’Onu, la 1325 e la 1820. Le violenze sessuali sono sempre meno ‘una conseguenza della guerra’ – come si è detto per troppo tempo – e sempre più un’arma utilizzata a fini di terrore politico, di sradicamento di un gruppo, di un disegno di genocidio e di una volontà di epurazione etnica”. A dirlo è la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, vicecapogruppo vicario del gruppo nella discussione della mozione di supporto alla Corte penale internazionale.
“Lo stupro è quindi un’arma di guerra – ha aggiunto – lo è stato storicamente e continua a esserlo nei conflitti post-moderni. Le donne come bottino, dal ratto delle Sabine alle ‘marocchinate’ della Ciociaria, dagli stupri in Sudan, in Sierra Leone, in Ruanda, in Liberia, in Congo e in Bosnia Erzegovina; dalle studentesse nigeriane rapite da Boko Haram alle vittime dell’Isis e ora in Ucraina. Oggi come sempre, da secoli. La differenza è che ora il nodo ‘donne e conflitti armati’ non è più ‘un affare di donne’, ma una questione definitivamente inserita nelle politiche di sicurezza umana, con un forte impatto anche sul diritto internazionale, sull’emancipazione femminile e sulle missioni di pace”. quindi ha concluso: “Lo stupro è una tattica sistematica per destabilizzare, terrorizzare, umiliare e costringere all’abbandono del territorio, per questo la violenza sui vinti e sugli invasi, qualunque sia il contesto, va condannata in quanto atto che viola i diritti umani fondamentali”. (ANSA).
SUA
22-GIU-22 12:36 NNN
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