Il deputato Pd e figlio del testimone della Shoah Nedo corre nello stesso collegio della senatrice di FdI e a sua volta figlia dello storico segretario dell’Msi Pino: “Valore simbolico per l’antifascismo”
Emanuele Fiano, deputato del Pd e figlio di Nedo Fiano, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, chiede e propone un confronto pubblico in piazza alla sua competitor alle prossime elezioni del 25 settembre, Isabella Rauti, volto storico della destra italiana e figlia di Pino Rauti, per anni segretario del Msi e legato a movimenti di estrema destra. Rauti corre per il Senato con Fratelli d’Italia nello stesso collegio uninominale assegnato dal Pd a Fiano, che è anche membro della Commissione Affari Istituzionali.
Un collegio difficile quello di Sesto-Villa Pizzone-Legnano che copre anche la zona nord di Milano città, Cinisello e Paderno Dugnano. Proprio lì il Pd ha voluto si cimentasse Fiano, da 17 anni in Parlamento, ammesso dal segretario Pd Letta a candidarsi “in deroga” al limite dei 15 anni. E’ lui quindi a proporre a Isabella Rauti di sfidarsi in un dibattito alla pari, davanti alle cittadine e ai cittadini di Sesto San Giovanni, in piazza Don Luigi Petazzi. Quella è la piazza dove si affaccia la chiesta di Santo Stefano, cuore della città che veniva chiamata la “Stalingrado d’Italia” e che ormai da diversi anni è governata dal centrodestra con un sindaco della Lega.
“E’ chiaro, come sottolineato da molte parti, che questa sfida elettorale tra me e Isabella Rauti ha un valore simbolico e rappresentativo, paradigmatico del confronto nazionale, non solo sul presente e il futuro, ma anche sul nostro passato, sull’intreccio delle nostre storie”, spiega Fiano, impegnato da giorni in una campagna elettorale porta a porta, nei mercati e nelle piazze del territorio. Lui che dalla storia del rapporto con suo suo padre ex deportato nel campo di sterminio ha tratto un libro, rivendica con orgoglio la sua identità di “ebreo, laico e di sinistra, profondamente radicato nella storia di una cultura millenaria”. Quando, a metà agosto, ha saputo di essere stato candidato in un collegio “difficile” non è arretrato ma si è buttato a testa bassa nella sfida. Che lo ha appassionato ancora di più quando, una settimana fa, ha saputo che la candidata del centrodestra nello stesso collegio sarebbe stata la figlia di uno degli esponenti più importanti dei movimenti che si ricollegano al fascismo. Una sfida quindi dal forte valore simbolico, che Fiano vuole affrontare anche in pubblico, di fronte agli elettori che andranno alle urne il 25.
Fiano è recentemente intervenuto anche nella polemica fra Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e Liliana Segre, la senatrice a vita che ha chiesto di togliere il simbolo della Fiamma dal logo del partito dato per vincente alle elezioni. Quando Liliana Segre è stata attaccata da vari esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, da Ignazio La Russa a Vittorio Sgarbi, Fiano si è speso per ristabilire la logica di fronte alle accuse a quella che per lui è un punto di riferimento fortissimo oltre che un’amica di famiglia.
Fiano è recentemente intervenuto anche nella polemica fra Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e Liliana Segre, la senatrice a vita che ha chiesto di togliere il simbolo della Fiamma dal logo del partito dato per vincente alle elezioni. Quando Liliana Segre è stata attaccata da vari esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, da Ignazio La Russa a Vittorio Sgarbi, Fiano si è speso per ristabilire la logica di fronte alle accuse a quella che per lui è un punto di riferimento fortissimo oltre che un’amica di famiglia.
Zita Dazzi
[Fonte: milano.repubblica.it]