La senatrice ricandidata nell’uninominale: «Sono romana ma mi sono trasferita dal 30 agosto qui a Sesto San Giovanni proprio per stare sul territorio e poter incontrare di persona i cittadini»
«Sono romana ma mi sono trasferita dal 30 agosto qui a Sesto San Giovanni proprio per stare sul territorio e poter incontrare di persona i cittadini. In passato ho lavorato per nove mesi nel Varesotto e sono stata eletta nel 2018 nella circoscrizione di Mantova: la Lombardia la conosco bene». Isabella Rauti, classe 1962, da 5 anni è senatrice di Fratelli d’Italia e ora ricandidata nell’uninominale di Sesto San Giovanni. Il suo sfidante, il dem Emanuele Fiano, le chiede da settimane un incontro pubblico. Ma lei glielo nega.
Perché?
«Per una ragione semplicissima: sin dal primo giorno non si è voluto fare un confronto “tra candidati del collegio” ma si è puntato alla stigmatizzazione delle storie personali. Lui vuole parlare del passato mentre io voglio discutere delle urgenze del presente».
È un collegio uninominale, la sfida è risaputo essere tra due…
«Certo, peccato che quello che si è sempre detto è che “il candidato del centrosinistra voleva incontrare la figlia di Rauti”. Ma perché io devo parlare con Fiano di fascismo? C’è per caso un pericolo fascista? Non mi risulta. Eppure lui sostiene che esiste un pericolo per la democrazia. E perché io devo dimostrare la mia legittimità politica a Fiano? Sono una senatrice e una ufficiale dell’Esercito».
È preoccupata per il risultato? Sfida un politico milanese di lungo corso.
«No, non mi spaventa affrontare Fiano. Sono una dirigente nazionale di FdI, faccio politica da 45 anni, da 5 sono in Parlamento e ritengo di avere discrete capacità di una militanza mai abbandonata e altrettante di sintesi politica rispetto ai territori. E ho un curriculum professionale molto valido, ho lavorato circa un decennio nelle istituzioni e sono più che presentabile come persona, prima che come politica. Non mi serve che la sinistra mi dia patenti di legittimità. Non posso accettare di essere strumentalizzata».
Come finirà?
«Finirà con la sinistra che perderà le elezioni perché pensa di poter dare patenti di presentabilità. Io non ho bisogno di patenti da nessuno».
[Fonte: milano.corriere.it]