In queste ore di vigilia delle elezioni politiche, diversi legnanesi sono stati raggiunti da una lettera che invita al voto a favore dei candidati democratici Emanuele Fiano e Sara Bettinelli. La reazione, guidata oggi da Fratelli d’Italia, e’ rivolta al mittente del messaggio: Lorenzo Radice, il quale nella firma “dimentica” l’attuale carica politico-amministrativa ricoperta a Legnano, quella di sindaco. Come fatto anche da altri sindaci democratici, ad esempio Andrea Orlandi a Rho e Guido Sangiovanni a Vanzago.
Sgombriamo il campo da possibili dubbi. Lorenzo Radice non ha compiuto alcun atto illecito. L’operazione non è finanziata con contributi istituzionali. Resta l’opportunità o meno di un simile invito al voto. Quello che, in estrema sintesi, affermano Fratelli d’Italia specie là dove scrivono: «Passare improvvisamente dall’indossare discretamente il golfino di cachemire a ostentare la felpa (per la canotta non è più stagione), spiazza. I toni gentili e accorati della sua lettera ai legnanesi con cui invita a votare “i buoni” per non far vincere “i cattivi” della storia, caro concittadino Lorenzo Radice, non bastano a imbellettare un gesto che resta di dubbio gusto».
«Caro Lorenzo – ricordano dal Circolo Carlo Borsani – lei non è un cittadino qualunque bensì il Primo Cittadino di Legnano e la sua carica istituzionale dovrebbe seguirla sempre e ovunque. Quella lettera inviata casa per casa non le fa per niente onore. È una questione di stile, appunto».
In campagna elettorale, si sa, ognuno fa il suo gioco. Decidere di scendere direttamente in campo mettendoci la faccia, o il nome, è sicuramente sinonimo di coraggio. Ma se in campo ci arrivi scivolando maldestramente … non è proprio la stessa cosa. Certi atti valorosi, o li sai fare o sarebbe meglio lasciar perdere. Perché, nessuno meglio della sinistra italiana dovrebbe saperlo, è sempre lo stile che fa la differenza.
Passare improvvisamente dall’indossare discretamente il golfino di cachemire a ostentare la felpa (per la canotta non è più stagione), spiazza.
I toni gentili e accorati della sua lettera ai legnanesi con cui invita a votare “i buoni” per non far vincere “i cattivi” della storia, caro concittadino Lorenzo Radice, non bastano a imbellettare un gesto che resta di dubbio gusto. Sia chiaro: che etica politica sia un ossimoro, non è certo lei il primo a ricordarcelo. Ma da chi fino ad oggi sbandierava rigore morale e correttezza, questa caduta di stile proprio non ce la si aspettava.
Caro Lorenzo, lei non è un cittadino qualunque bensì il Primo Cittadino di Legnano e la sua carica istituzionale dovrebbe seguirla sempre e ovunque.
Quella lettera inviata casa per casa non le fa per niente onore.
È una questione di stile, appunto. L’eleganza non è da tutti ma, come lei ci insegna, la provocazione, la bassezza e la slealtà, evidentemente sì.
Fratelli d’Italia
Legnano
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[Fonte: www.legnanonews.com]