(AGI) – Milano, 24 set. – Lei ha risposto fissando un appuntamento al dopo voto: “Non vorrei che nella tentazione di guardare al passato l’obiettivo dell’onorevole Fiano fosse quello di tornare a trent’anni fa, quando Sesto San Giovanni era definita la ‘Stalingrado della Lombardia’. Dovremmo anche riflettere sul perche’ citta’ industriali e operaie, cosi’ tanto presenti proprio sul territorio del nostro collegio elettorale, abbiano espresso tutta la loro disillusione verso le ricette salvifiche del comunismo, e conseguentemente un certo voto di opinione si sia spostato decisamente verso il centrodestra”. La rappresentante del centrodestra ha criticato, definendolo “un vulnus democratico” l’iniziativa di alcuni sindaci del centrosinistra nel collegio elettorale di mandare delle lettere ai cittadini “in cui esprimono pesanti giudizi su di me e sulla mia famiglia, chiedendo di votare per il candidato del Pd”. In queste missive, Rauti viene definita “dirigente di quel partito che nel proprio simbolo non rinuncia alla Fiamma che rappresenta quella che arde, a Predappio, sulla tomba di Mussolini”. Nel giugno scorso, Roberto Di Stefano, primo sindaco di centrodestra nella storia di Sesto, e’ stato riconfermato col 52,11% delle preferenze rispetto al 47,89% del suo avversario. “Sesto San Giovanni non e’ piu’ la ‘Stalingrado d’Italia” erano state le sue prime parole. Il duello per il Parlamento puo’ rappresentare una rivincita per il Pd oppure segnare un’ulteriore conferma che la conquista del centrodestra si e’ compiuta. (AGI)Mad
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