di Chiara Baldi
Nella città Medaglia d’Oro della Resistenza, la figlia di Pino Rauti stacca di quindici punti il figlio di Nedo Fiano, di origini ebraiche e sopravvissuto allo sterminio nazifascista ad Auschwitz. Berlusconi trionfa a Monza con il 50%
Quindici punti: è l’abisso che separa Isabella Rauti — candidata al collegio uninominale di Sesto San Giovanni per il centrodestra — dallo sfidante Emanuele Fiano, dem in corsa per il centrosinistra. La sfida più simbolica della Lombardia, quella del collegio nella ex Stalingrado d’Italia che comprende oltre ad altri 48 comuni dell’hinterland anche otto quartieri di Milano (Trenno, Gallaratese, Musocco, Quarto Oggiaro, Qt8, Bovisa, Villapizzone, Affori, Dergano, Comasina e Bruzzano), ha visto trionfare la figlia dell’ex segretario dell’Msi e fondatore di Ordine Nuovo Pino Rauti con il al 45,4% contro il 30,8% del figlio di Nedo Fiano, unico sopravvissuto della sua famiglia di origini ebraiche allo sterminio nazifascista di Auschwitz. La città Medaglia d’Oro della Resistenza conferma così il suo riposizionamento nella galassia del centrodestra, coalizione a cui è approdata già da 2017 quando a vincere alle elezioni comunali, contro la dem già sindaca Monica Chittò, fu l’azzurro Roberto Di Stefano, oggi traslocato nella Lega. E quel cambio di casacca di Sesto San Giovanni fu confermato un anno dopo, alle Politiche del 2018, quando in questo collegio venne eletto un senatore di centrodestra: Guido Della Frera raccolse il 37,67% dei voti battendo quindi la piddina Sara Valmaggi, che racimolò poco più del 30,8% di preferenze.
Trionfo anche per Silvio Berlusconi nel collegio uninominale di Monza: il 50,3% dei voti gli consente di superare la candidata del centrosinistra Federica Perelli (27,17%) e di ritornare a Palazzo Madama.
Sono invece 25 i punti percentuali che separano, nel collegio di Cremona, la senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanché e Carlo Cottarelli (Pd), ex direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale nonché ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Santanché si è aggiudicata il posto al Senato con il 52% delle preferenze, mentre Cottarelli si è fermato al 27%. Una riconferma, quella di Cremona, per l’imprenditrice sodale di Giorgia Meloni, che già nel 2018, proprio in questo collegio, aveva portato a casa l’elezione con il 48,12% delle preferenze (oltre 146 mila voti) e doppiando la sfidante del centrosinistra, Valentina Lombardi, che incassò solo il 23,19% dei voti (tradotto in numeri erano poco più di 70 mila preferenze). Ma Cottarelli potrà contare sulla corsa, da capolista, nei due listini bloccati del Senato sia a Milano che a Sesto San Giovanni.
La terza sfida significativa per gli uninominali del Senato è quella che riguarda il collegio di Milano città, storicamente sempre stato appannaggio del centrosinistra e per questo considerato «blindato». Il pronostico è stato rispettato: il viceministro dell’economia e delle finanze, il dem Antonio Misiani, bergamasco, ha sconfitto con il 39% la leghista Maria Cristina Cantù che ha raccolto il 33% dei consensi. Terzo Ivan Scalfarotto, in corsa per il Terzo polo.
[Fonte: milano.corriere.it]