Isabella Rauti, che femminista non lo è mai stata, come ha confessato, si è cimentata nello scrivere un suo pezzo partendo dalla parola “pregiudizio”. Il suo brano parte dall’esperienza personale dell’arresto del padre, quando lei era poco più che bambina, per raccontare cosa significa la parola, lei figlia di uno dei politici più in vista degli anni 70 e 80 e moglie dell’attuale Sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Questo è un dizionario di concetto che prima va sfogliato e poi letto – ha detto la Rauti, spiegando il perché ha voluto partecipare -. E’ una narrazione corale che ricostruisce il passaggio del tempo dal femminismo ad oggi. Ne è venuto fuori un risultato efficace ed intelligente, una ricostruzione equilibrata e complessa della realtà femminile”. Poi spiega il perché della scelta della parola pregiudizio: “Sono partita da un’esperienza personale perché il pregiudizio l’ho conosciuto. La parola si spiega da sola, è un giudizio precoce, immaturo, infondato che fa da barriera e impedisce una conoscenza vera”. Il libro arriva in un momento delicato per il mondo femminile al centro delle cronache per il “bunga bunga”: “Negli ultimi mesi abbiamo ripreso vivacita’ sulla scia del gossip degli ultimi mesi e di quella manifestazione, ‘Se non ora quando’, a cui personalmente non ho partecipato, ma me ne sono occupata attraverso altre iniziative – ha concluso la Rauti -. Io non sono qui a fare la difesa d’ufficio del presidente Berlusconi, ma credo che tutta la vicenda abbia fatto emergere una parte, minoritaria, dell’ Italia alla ricerca della scorciatoia. C’è stata una strumentalizzazione della vicenda, si dovrebbe pensare più al progetto politico che alla vita privata e pensare che ci sono questioni irrisolte dell’universo femminile”.
(ITALPRESS).
mac/abr/red
12-Apr-11 10:39
NNN